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Gino Rodella: l’archi-stylist del Papa

Gino Rodella è un artista poliedrico, che ama definirsi archi-stylist. Architetto, scenografo, stilista, designer e pittore nonché performer, dal 1990 a oggi ha realizzato la ristrutturazione di oltre 480 locali, sia in Italia che all’estero.

Una delle sue opere maggiori è il suggestivo trono papale per Sua Santità Papa Benedetto XVI.

Inarrestabile e sempre attivissimo, è attualmente impegnato in un progetto originale di riciclo di scarti di alluminio per la realizzazione di opere d’arte e di design, nonché nella realizzazione di una grande opera d’arte dedicata ai due Papi, Benedetto XVI e Francesco.

D. Gino Rodella, architetto, artista, stilista, designer e tanto altro. Quando hai scoperto il tuo talento?

R. Ho scoperto il mio talento nella prima infanzia, visto che quando ero all’asilo già creavo delle piccole scenografie e costumi, facendo esibire i miei amici  sul piccolo teatro dell’asilo. Le prime scenografie erano costruite con rami d’albero, scope in paglia, i costumi erano realizzati con pezzi di tende, vestiti vecchi e cartoncino . Sì, potrei dire che la mia vita artistica è partita proprio dalla scuola materna, già le suore erano molto preoccupate per il mio sdoppiamento di personalità, ma erano pur felici perché tenevo occupati per ore gli altri bambini.

D. Oltre ad essere un artista a tutto tondo, sei anche scenografo. Quali sono le tue collaborazioni più importanti in tale ambito?

R. A parte le realizzazioni fatte da ragazzino, posso dire che le prime scenografie vere e proprie sono nate nell’organizzazione di spettacoli di piazza  per beneficenza. Dal punto di vista professionale, il mio percorso inizia nel periodo in cui frequentavo il corso di scenografia all’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano. Grazie alla mia grande fantasia e capacità di ottenere risultati di grande effetto con poco costo, vengo chiamato in Rai da Michele Cucuzza, per creare situazioni scenografiche e coreografiche per la trasmissione “La vita in diretta” . Tramite sempre l’accademia di Milano ho progettato fondali scenografici per il teatro, per serate di Gigi Proietti.  Una collaborazione importante, di cui vado molto fiero, è con l’attrice Paola Borboni, perché non solo è stata una maestra, ma specialmente un’amica che mi ha aiutato ad accettare le mie mille personalità e ad inserirmi nell’ambito teatrale.

D. Tv o Teatro, dove pensi di aver dato il meglio?

R. Penso di aver dato il meglio di me stesso sia in TV che in teatro, perché il mio lavoro è sempre stato la base della mia vita, tendo a dare il massimo quando creo e libero la fantasia, creazioni spesso destinate al successo e prestigiose. Un esempio è stata la realizzazione, ancora da studente, dei disegni per la trasmissione “Indietro tutta” con Renzo Arbore.

D. Un personaggio che nella tua vita ha avuto un significato importante?

R. Un personaggio a me molto caro è Sophia Loren, riguardo ai canoni di bellezza, insieme ad Anna Magnani, che interpretava i suoi personaggi dando l’anima e tutta se stessa. Queste due attrici sono stati i due punti di riferimento per la mia arte. Talmente ero affascinato da entrambe le attrici che, in alcuni periodi nella mia vita, mi immedesimavo in loro, iniziando dall’abbigliamento, al trucco, parrucco fino anche ai gesti e al modo di parlare. Dal punto di vista umano, sicuramente l’incontro con Papa Ratzinger mi ha dato una grande forza morale. Il ricordo che ho di Papa Benedetto XVII è di uomo di grande cultura, umiltà e spiritualità. Abbiamo avuto diversi colloqui privati ed ho avuto tutte le risposte alle mie domande esistenziali, in occasione della realizzazione del trono che mi era stato commissionato in suo onore.

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D. Un attore, un cantante, un artista tra i tuoi preferiti?

R. La cantante da me sempre amata e in cui mi rispecchio  è Amanda Lear per come dipinge , per come canta , per come si veste , per come si muove e per il suo stile di vita. Anche grazie a lei ho accettato il mio modo di essere e ho capito la mia ambiguità, che poi è la fonte del mio estro creativo. Non a caso la considero una musa ispiratrice.

D. Architettonicamente a chi ti ispiri o a quale corrente?

R. La mia risposta è molto semplice, riguardo l’architettura non mi sono mai ispirato a nessuna corrente specifica, le mie progettazioni sono puro istinto, quindi il progetto è insito nel mio Dna.

D. Il tuo progetto più importante?

R. Il progetto che mi sta più a cuore tra quelli realizzati è stata la costruzione di una chiesa in Brasile, fatta con materiali di recupero, nel 1988, a Capo Gabana. Stavo realizzando dei locali sul posto e con parte dei ricavi ho voluto creare questa chiesa particolare, in un capannone dove prima vendevano frutta e verdura all’ingrosso. Ho poi donato questa realizzazione a Suor Camilla, che si occupava di orfani.

D. Abbiamo saputo di un nuovo grande progetto in fase di realizzazione, puoi anticiparci qualcosa?

R. Il progetto attualmente in fase di realizzazione riguarda il mio mondo spirituale. I simboli che sto creando nascono dalla mia convinzione che l’unione di questi due ultimi papi abbia la forza di salvare il mondo. Si tratta in realtà di 3 progetti denominati “Deus” per i due papi (Benedetto XVI e Francesco): una croce, un calice e un braccialetto. Ci sto lavorando intensamente, perché si tratta di una impresa di grande portata, quindi estremamente difficile ed impegnativa.

D. A cosa stai lavorando attualmente, oltre al progetto “Deus”?

R. Attualmente sto collaborando con una ditta bresciana, specializzata in estrusione di profili. Si tratta di un progetto molto originale: dagli scarti di alluminio derivanti dal processo di lavorazione, realizzo opere d’arte, quadri, arredamento, design, pavimenti e persino abbigliamento. Naturalmente con la mia fantasia è uscito un fiume di opere che saranno presto commercializzate sotto il nome di una nuova linea di prodotti (qualche esempio su www.pasturi.it).

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Links: www.ginorodella.it
FB: https://www.facebook.com/GinoRodellaArts/

foto Gaetano Cucinotta




Al Liberty di Verona tra arte e musica e torte

Verona non è certo la città più fresca dove trascorrere un week end estivo, ma se si resiste al caldo e alla moltitudine di turisti stranieri che ogn giorn invndono la città veneta,  l’esperienza è di quelle che rimangono impresse nella memoria.  La città racchiusa tra Adige e mura è un incanto tra percorsi canonici, dalla “Casa di Giulietta” all’Arena fino a Castel Vecchio, e nuove proposte culturali come quelle periodicamente allestite al museo della Gran Guardia e al Museo della Lirica di Verona (dove fino a settembre va in scena Toulouse Lautrec, La belle époque) e la sera la città esplode con spettacoli di musica, danza e teatro.

L’ideale è arrivare con calma di venerdì, così da prendere confidenza con la città, i suoi complicatissimi mezzi pubblici (la sera e nei week end cambia la numerazione degli autobus) e magari concedersi uno spritz a Piazza delle Erbe circondati da due millenni di storia cittadina, dalla Madonna Verona di età romana che sormonta la fontana, ai palazzi medioevali, fino alla rinascimentale Torre dei Lamberti e al barocco fiorito di Palazzo Maffei. Un giro per le vie del centro tra la sciccosissima via Mazzini, dove sono radunate tutte le griffe più note a livello internazionale, il Liston con i suoi ristoranti che si affacciano sull’Arena, Piazza dei Signori, Porta Borsari, Via Cappello con l’arcinoto balcone di Giulietta  e Corso Sant’Anastasia, tra storia, arte, poesia e locande, lascia senza fiato. Se poi ci si sposta verso l’Adige, le caratteristica via Sottoriva (letteralmente sotto la riva dell’Adige), oltre alla bellezza dei portici e alle costruzioni medioevali, offre  una  miriade di osterie per  proseguire il giro prosecco e spritz o piuttosto dedicarsi a qualcuna delle specialità località: risotto all’amarone, baccala e polenta, forse non molto estivi ma sicuramente gustosi, accompagnati da vini locali come  Bardolino, Valpolicella, Soave e Amarone. Per un’occasione particolare, magari romantica,  il  Confusion in Ponte Nuovo 9  può essere una valida alternativa: un ambiente eclettico e ricercato dove il minimalismo è bandito e la cucina è una fusione di sapori mediterranei e orientali, la cifra è adeguata al posto. Si respira invece l’aria del borgo verso San Zeno, raggiungibile costeggiando l’Adige da Castel Vecchio. Qui, dopo una visita doverosa e assolutamente imperdibile all’omonima chiesa, dove troneggia sull’altare la pala del Mantegna e dopo una pausa relax nel chiostro, abbondano locali e baretti ben frequentati con tavoli all’aperto, atmosfera vivace  e meno turisti che nel resto di Verona. L’ingresso a San Zeno costa 2,5 euro ben spesi, con un po’ di più, 6 euro ci si assicura l’ingresso a Sant’Anastasia, una pinacoteca dove si ammira perfino Pisanello e non solo, San Fermo con la sua volta a carena dove  sono dipinti schiere di santi  e il complesso formato da Duomo e Battistero con una fonte battesimale del XII (spesso purtroppo utilizzata come poggia bottiglie dai turisti stranieri). Particolarmente interessante la visita alla Tomba di Giulietta non tanto per il sepolcro in sé custodito e attribuito alla sfortunata amante, in quella che, secondo le ricostruzioni avrebbe potuto essere il Monastero di Fra’ Lorenzo, quanto per il museo degli affreschi conservati nel museo circostante: si tratta infatti dei dipinti che trionfavano sui palazzi nobiliari di Verona (abbattuti per ragioni diverse, spesso per proteggere la città dalle piene dell’Adige). Simili affreschi  danno l’idea della meraviglia che un viaggiatore dei secoli scorsi poteva provare entrando nella “città dipinta”. Qualche affresco si vede ancora oggi sui muri dei palazzi storici, soprattutto in Piazza delle Erbe, non sarà come un paio di secoli fa ma la sensazione di meraviglia che imprime Verona è comunque una costante,  anche per altri motivi.

Soprattutto se di sera ci si lascia trasportare dalla dolce vita, tra teatri, spettacoli in Arena e, volendo, il divertimento di una “Night is Magic” nella vicina Gardaland dove fino a venerdì 14 luglio, ogni sera, dalle 21.00 alle 23.00, piazza Valle dei Re, cuore del Parco, si trasforma in una gigantesca pista con uno spettacolare DJ set.

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In città si può scegliere tra le 48 serate previste in Arena per la 95° edizione dell’Opera Festival (tra cui tre serate di Gala, compreso Roberto Bolle, e cinque titoli d’opera dove spicca la nuova edizione del Nabucco di Giuseppe Verdi che porterà l’opera in pieno Risorgimento italiano e la innovativa Aida de La Fura Dels Baus- prezzi a partire da 21 euro), concerti pop (renato Zero, Elisa, Fiorella Mannoia) e musical (La febbre del Sabato Sera) sempre in Arena, la stagione al Teatro Romano, la rassegna Teatro nei Cortili e una nuova versione itinerante di Romeo e Giulietta, sia in italiano che in inglese, a cura del Teatro Stabile del Veneto. Gli spettatori verranno accolti nel Piccolo Teatro di Giulietta con un aperitivo di benvenuto alle 20.30 e saranno poi accompagnati in un viaggio attraverso le piazze più belle della città e al Teatro Nuovo stesso.

Un indirizzo ideale per visitare la città è quello del B&B Liberty ( 333 158 4501) di Via Volturno 11, un’oasi di pace a pochi minuti dal centro (raggiungibile con l’autobus 41 o 10/15 euro di taxi dall’Arena). Dopo un’intera giornata passata immersi nella folla vociante (e spesso maleducata) dei turisti stranieri, il Liberty appare come un miraggio: a gentilezza e la calorosa accoglienza dei proprietari, il caffè sempre a disposizione degli ospiti e la doccia con cromoterapia preparano alla notte veronese nel migliore dei modi. Qui, in una villetta liberty di inizio ‘900 con giardino e piscina, ognuna delle camere preparate per gli ospiti ha una diversa personalità: l’oro delle camere in mansarda dedicate alle figlie dei proprietari e raggiungibili da una spettacolare scala di vetro,  il letto a baldacchino e il bonsai della “Romantica”, i mobili storici della “medioevale” e gli affreschi della “piccola” (che peraltro piccola non è). Ogni dettaglio è curato e  le creazioni artistiche del proprietario, Sergio, arricchiscono e personalizzano la struttura che così acquista una freschezza ancora maggiore. Davanti alle brioche alla nutella e alle torte preparate da Nicoletta per la colazione, gli ospiti della struttura  si trovano spesso a parlare della serata precedente in Arena o delle fiere che, periodicamente, trovano spazio nella vicina Fiera di Verona (a iniziare dal VinItaly per finire con il CosmoBike). Si fa amicizia e a volte di caffè in caffè non cis si accorge neppure del trascorrere del tempo. Per i più sportivi il Liberty mette a disposizione anche delle biciclette con cui  girare in città. Per tutti gli altri il consiglio è quello di lasciare la macchina parcheggiata in quest’area, dove il parcheggio è sicuro e gratuito, e muoversi con i mezzi (magari prendendo subito nota degli orari…Verona non è Londra!) … Spostare la macchina in centro costa caro e, alla, fine non è detto che si trovi posto nelle immediate vicinanza. Un’ospitalità a cinque stelle a prezzi accessibili.




Festival Gaber 2017: in Toscana 27 appuntamenti per riscoprire il Signor G.

È uno degli eventi estivi più attesi da tredici anni, il festival che ripropone agli amatori e fa conoscere ai più giovani il lavoro di uno dei più grandi artisti italiani, Giorgio Gaber.

Dal 7 luglio al 1 agosto  il Festival Gaber torna nelle piazze dei molti Comuni della Toscana che hanno aderito entusiasticamente alla manifestazione per sottolineare l’attualità del messaggio dell’artista milanese, continuo punto di riferimento per la nostra cultura.

Grazie alla generosa partecipazione dei più importanti artisti italiani, la manifestazione, nel corso degli anni,  ha saputo divulgare l’opera del Signor G. ad un pubblico vasto ed eterogeneo che, oggi come allora, continua ad affollare le platee delle serate.

Anche quest’anno il cartellone è molto ricco, numerose e diversificate le iniziative: sono attesi, infatti, migliaia di giovani che, come nelle precedenti edizioni, scopriranno le canzoni e i monologhi di Giorgio Gaber e Sandro Luporini.

27 sono gli appuntamenti di questo Festival, tutti realizzati in collaborazione con le istituzioni locali: dall’intrattenimento comico ma intelligente agli incontri culturali di approfondimento, ai concerti. Tutti rigorosamente ad ingresso libero.

La Fondazione Gaber, con il sostegno della Regione Toscana e soprattutto in collaborazione con le Amministrazioni Comunali, propone il Festival Gaber 2017 nei Comuni di Prato, Marciana Marina, Montecatini Terme, Pistoia, Stazzema, Livorno. Un’importante ed esclusiva sezione con ben 13 rappresentazioni, è programmata a Camaiore, dove Gaber aveva scelto di vivere negli anni 80 e che, nelle ultime edizioni, ha conquistato la centralità del Festival.

Aprirà il Festival Le strade di notte, l’evento popolare ideato e diretto dal drammaturgo-cantautore Gian Piero Alloisio che inaugura, proprio a Camaiore, il lungo evento da sempre applaudito da migliaia di spettatori provenienti da varie località e già dal 2016 proposto nella splendida e storica Piazza San Bernardino.

RADIO ITALIA è mediapartner e come da tradizione seguirà il FESTIVAL GABER 2017

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Rigoletto, il castello di Mantova prende vita in Arena

Entrati in Arena a Verona per la messa in scena del Rigoletto, il primo colpo d’occhio è la fedele riproduzione del Castello di Mantova che prende vita sulle gradinate dell’Anfiteatro preceduto da grandi pannelli in cui sono riproposti gli affreschi della “Camera degli Sposi”.  Ed è subito magia, un incanto che riporta ad altri luoghi ed altre epoche. L’allestimento è certo ultratradizionale forse un po’ antiquato volendo, ma per una volta, è bello non doversi soffermare sui significati reconditi di scelte artistiche peculiari e lasciarsi trasportare dalla musica di Giuseppe Verdi, dalla tragica storia del Rigoletto, il buffone di corte “esternamente difforme e ridicolo-  nelle parole di Verdi -, e internamente appassionato e pieno d’amore”,  e dall’immenso spettacolo realizzato per il Festival per questa nuova stagione, considerata quella della rinascita dopo le difficoltà finanziarie che, lo scorso anno, avevano fatto temere il peggio.tn_0207_Rigoletto_FotoEnnevi_032_20170701

credito: ©Foto Ennevi/Fondazione Arena di Verona
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credito: ©Foto Ennevi/Fondazione Arena di Verona
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La regia è di Ivo Guerra, le scene di Raffaele Del Savio ed i costumi di Carla Galleri. Sul podio Julian Kovatchev. In scena il baritono mongolo Amartuvshin Enkhbat (1 – 6 luglio), già vincitore di numerosi concorsi internazionali e, con il Rigoletto, al suo debutto in Arena, che si alterna nel ruolo con  Carlos Álvarez (14 e 19 luglio) e Leo Nucci (27 luglio), Rigoletto per eccellenza tanto che, solo a Verona è stato buffone alla Corte del Duca di Mantova per 45 volte. Il ruolo Duca di Mantova è di Gianluca Terranova (1 e  27 luglio), Francesco Demuro (6 luglio) e Arturo Chacón-Cruz (14 e 19 luglio), mentre Gilda è interpretata da Elena Mosuc (1 luglio), Jessica Pratt (6/7), Ekaterina Siurina (14 e 19 luglio),  e Jessica Nuccio (27 luglio).

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La lettura del regista Ivo Guerra  è fedele al libretto e prende ispirazione dalla prima rappresentazione areniana di Rigoletto del 1928, come omaggio ai grandiosi allestimenti dei primi festival lirici. L’allestimento de Il Rigoletto di Guerra è andato in scena per la prima volta nel 2003, per essere e poi ripreso nel 2004, nel 2008 e nel 2013. Raffaele Del Savio riproduce sulle gradinate areniane l’aspetto rinascimentale della città di Mantova, incorniciando i ricercati costumi cinquecenteschi ricreati da Carla Galleri. Da 1928 in poi in Arena sono stati comunque ben 10 gli allestimenti del Rigoletto, per un totale di rappresentazioni che, già ora, sfiora le 100 rappresentazioni. Si tratta, in effetti, della settima opera più rappresenta nell’anfiteatro  romano e sempre con un enorme successo di pubblico: sabato 1 luglio sulle gradinate non c’era un posto libero e c’èe da scommettere che il sold out sarà bissato nelle prossime repliche. D’altro canto lo stesso Verdi parlava del Rigoletto come della sua “opera migliore”. Il titolo, insieme a Il Trovatore e a la Traviata, appartiene alla triologia popolare dell’autore di Busseto ed è assolutamente godibile per un pubblico non solo di melomani. Al di là delle voci, e in particolare di quelle di Enkhbat  e Terranova, il Rigoletto entrata  un’opera nella memoria collettiva di ogni italiano che ne conosce ogni dettaglio della storia , di nascosto, ne canticchia e arie più note da “Bella figlia dell’Amore” a “Vendetta tremenda vendetta”.   Senza poi considerare che lo spettacolo in Arena è travolgente tra l’allestimento grandioso della Mantova Rinascimentale, i costumi da Oscar e l’uso massiccio e coreografico di comparse, coro e balletto.

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credito: ©Foto Ennevi/Fondazione Arena di Verona
credito: ©Foto Ennevi/Fondazione Arena di Verona

Purtroppo ci sono solo altre quattro opportunità per assistere, in Arena, al Rigoletto che è proposto per la 95° edizione dell’Opera Festival, il 6, 14, 19 e 27 luglio alle 21.00. I biglietti per le gradinate partono da 22 euro. Insomma è un’occasione da non perdere:

 

 

 

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Coming Soon…Mary Poppins

Ancora poco mesi e, per la gioia di chi è cresciuto convinto dei poteri magici di “un poco di zucchero” e di “supercalifragilistichespiralidoso”,  Mary Poppins approda nei teatri italiani. L’attesa è alle stelle. Da anni Mary Poppins raccoglie successi in tutto il mondo con sold out entrati nella storia del West End e di Broadway, ma questa è la prima volta che il musical tratto dai libri di P.L Travers e portato sugli schermi, nel 1964, da Walt Disney con Julie Andrews nel ruolo della tata, approda sui nostri palcoscenici. Il d-day è fissato per il 13 febbraio 2018 presso il Teatro Nazionale di Milano. Alla regia Federico Bellone, supervisore musicale Simone Manfredini e le coreografie saranno di Andrew Wright. Il cast è ancora sconosciuto, anche se  tra i migliori protagonisti del musical italiano non mancano coloro che, negli ultimi anni, si sono propositi per una eventuale messa in scena di Mary Poppins nei nostri teatri. Già da ora è prevista in ogni caso un’audizione nazionale.

Il musical è stato co-creato da Cameron Mackintosh  con un libretto firmato da Julian Fellowes, Mary Poppins ha un’indimenticabile colonna sonora di Richard M. Sherman e Robert B. Sherman con nuovi brani e testi aggiunti per la trasposizione teatrale dai compositori George Stiles e Anthony Drewe (entrambi vincitori dell’Olivier Award). Disney Theatrical Productions e Cameron Mackintosh supervisioneranno ogni aspetto anche della versione italiana del musical prodotta da La produzione di Mary Poppins è firmata da WEC – World Entertainment. La produzione originale di “Mary Poppins” ha debuttato nel West End nel 2004 e a Broadway nel 2006. Lo show è andato in scena anche in Australia e Nuova Zelanda e una versione tour ha girato negli Stati Uniti e in Gran Bretagna. Lo spettacolo è stato visto da più di 11 milioni di persone.




Mamma Mia! Torna con Luca Ward e Sergio Muniz in versione kolossal

Torna a teatro Mamma Mia!. La  scintillante nuova produzione è firmata da Massimo Romeo Piparo che porta sulla scena anche mare, sabbia e barche. E così,  mentre in estate i teatri cittadini vanno in vacanza Mamma mia! debutta e va in tournée nei più scenografici palcoscenici italiani … quelli vacanzieri: dal Forte a Santa Margherita di Pula (14-15 luglio)  allo Sferisferio di Marcerata (22 agosto).  Il debutto è previsto il 7 e l’8 luglio al Teatro Romano Antico di Ostia Antica.

Nel ruolo dei protagonisti, Luca Ward, Paolo Conticini e Sergio Muniz e Sabrina Marciano, punta di diamante del musical italiano, reduce dall’affermazione nei panni della maestra di danza nell’acclamato Billy Elliot, mentre la giovane Sofia sarà interpretata da Eleonora Facchini, classe 1992, che ha superato le affollatissime audizioni sul palco del Sistina.

Accanto a loro anche Elisabetta Tulli e Laura di Mauro nei ruoli delle scatenate amiche del cuore di Donna, rispettivamente Rosie e Tanya, Jacopo Sarno alias Sky, un cast di oltre 30 artisti e l’Orchestra diretta dal Maestro Emanuele Friello, posizionata all’interno della scena.

“Mamma Mia! è uno di quei musical che si sogna un po’ tutta la vita, soprattutto chi come me è cresciuto sulle note degli Abba”, spiega Massimo Romeo Piparo, aggiungendo che questo Musical non solo sarà “il titolo dell’estate e quello che anche quest’inverno per due ore ci farà sentire al mare”, ma farà scoprire al pubblico” uno spettacolo super femminista in cui le donne sono le vincitrici assolute. Un favola in cui a vincere è l’Amore con la maiuscola, quello di una figlia per il proprio Padre, e l’ineguagliabile amore di Mamma”. Mamma mia! girerà l’Italia in lungo e in largo, in un grande tour che dall’estate – passando per prestigiosi festival estivi come La Versiliana, Catonateatro, Forte Arena, Follonica Summer Festival, Rassegna delle 11 Lune di Peccioli – arriverà fino ai mesi invernali. Tra i punti di forza dello spettacolo l’ambientazione tecnologica e sorprendente con oltre 9 mila litri di acqua  di mare in scena, un vero bagnasciuga e, perfino, una barca ormeggiata. Rispetto alla versione ufficiale, il Musical ideato da Piparo preferisce allo stile ‘minimal’ inglese una messa in scena più ricca e spettacolare.

Mamma Mia! torna quindi sui maggiori palcoscenici italiani con una inedita versione interamente rinnovata e creata da un team esclusivamente italiano, che ha realizzato tutto lo spettacolo, dalla regia alle scenografie, dalle coreografie ai costumi, traducendo integralmente i dialoghi e le 24 canzoni degli Abba suonate dal vivo dall’orchestra e tradotti in italiano. Un grande allestimento che unisce le nuove tecnologie alla magia meccanica del teatro, una storia leggera ma non banale, ironica e delicata, che racconta l’amore maturo accanto a quello giovanile, indagando grandi sentimenti come il rapporto tra madre e figlia, l’amicizia e il coraggio, ma soprattutto una commedia che, attraverso due donne straordinarie, celebra la ricerca della felicità anche a costo di sfidare le convenzioni.