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Pinocchio si prepara a salutare Milano

Ultimi giorni per “Pinocchio – Il grande Musical” al Teatro della Luna di Milano, dopo il grande successo, premiato con serate sold out, di questa edizione 2015, rialllestita da Compagnia della Rancia in occasione di EXPO2015. Lo show si prepara ora a partire per un nuovo tour italiano.

Lo spettacolo di Saverio Marconi, scritto con Pierluigi Ronchetti con le musiche e le canzoni dei Pooh, ha conquistato anche questa volta il cuore del pubblico e della critica. Il successo dello spettacolo in questi anni è andato ben oltre le centinaia e centinaia di repliche in tutta Italia, i 500.000 spettatori e le tournèe internazionali in Corea (2009) e a New York (2010), che hanno accolto con entusiasmo la versione musical di una delle storie italiane più conosciute all’estero e tradotta in 240 lingue. Un personaggio come “Pinocchio” non poteva mancare quindi in occasione di una manifestazione come EXPO.

Spettacolari cambi scena, coloratissimi costumi e un grande cast danno vita a oltre due ore di spettacolo dal ritmo travolgente, affrontando problematiche sempre attuali, come la diversità, la famiglia, il rapporto genitori-figli, l’amicizia e permette al pubblico di accompagnare il burattino più famoso nell’impegnativo “viaggio” verso la crescita.

Dopo i sold-out dello scorso week-end, ultime recite ed ultimissimi biglietti disponibili, quindi, per vedere – o rivedere – questo trascinante musical: venerdì 16 e sabato 17 alle ore 21, domenica 18 alle ore 16 ed alle ore 20.

I biglietti sono in vendita in tutti i punti vendita TicketOne, on line su www.ticketone.it, telefonicamente chiamando l’892101 (numero a tariffazione specifica) e ovviamente al botteghino del teatro nelle sere di spettacolo.

PINOCCHIO – Il grande Musical
Teatro della Luna
via G. di Vittorio, 6
20090 Assago (MI)
Tel. 02 488577516
www.teatrodellaluna.com – www.facebook.com/teatrodellaluna – twitter @tdellaluna

PROGRAMMAZIONE
venerdì 16 ottobre 2015 ore 21
sabato 17 ottobre 2015 ore 21
domenica 18 ottobre 2015 ore 16
domenica 18 ottobre 2015 ore 20

PREZZI DEI BIGLIETTI

Poltronissima Blu € 55,00
Poltronissima € 44,00
Poltrona € 33,00

Riduzioni under 14 e over 70
Gruppi di almeno 10 persone a prezzi speciali:
Ufficio Gruppi Teatro della Luna ufficiogruppi@teatrodellaluna.com, Telefono 02/48857333




Gli Amici del Loggione della Scala pronti per la nuova stagione

È ricominciata lo scorso 2 ottobre la programmazione delle attività culturali di ottobre e novembre dell’associazione AMICI DEL LOGGIONE DEL TEATRO ALLA SCALA (via Silvio Pellico, 6 – ingresso gratuito), con il concerto di Tiziana Scaciga Della Silva (soprano), Andrea Bragiotto (tenore), Paolo Marconi (pianoforte) e le musiche di M. Costa, F. Lehár, C. Lombardo, J. Offenbach, G. Pietri, V. Ranzato, P. Sorozábal.

I prossimi appuntamenti di ottobre e novembre, concerti di musica classica e incontri tematici per contribuire all’offerta culturale di Expocittà 2015, sono: Alberto Lodoletti, pianoforte (16 ottobre); Enrico Intra (23 ottobre); Classical Kids (24 ottobre); Cinzia Dato, pianoforte (6 novembre); Classical Kids (7 novembre); Patrizia de Carlo, violino, Claudia Della Gatta, violoncello, Anna Paola Milea, pianoforte (20 novembre); Concerto Coro in San Marco (27 novembre).

L’associazione AMICI DEL LOGGIONE DEL TEATRO ALLA SCALA di Milano, costituitasi il 31 gennaio 1973, è un Ente senza scopo di lucro finalizzato a promuovere e a sviluppare l’interesse per la musica e per il teatro lirico, con particolare riferimento al Teatro alla Scala. Al suo nascere Paolo Grassi, allora Sovrintendente del Teatro, salutò il nuovo sodalizio con queste parole: «Si è costituita una associazione giovane, densa di significato, gli Amici del Loggione, spettatori che danno sale al nostro lavoro, nell’indipendenza delle loro reazioni, nella passione del loro comportamento, nella libertà del loro amore, nella tenacia della loro presenza…» Oggi, dopo tanti anni, esperienza, attività e consapevolezza, permettono di svolgere un ruolo significativo nel contesto culturale milanese. L’Associazione ospita i più prestigiosi nomi dal mondo musicale: direttori d’orchestra, cantani, solisti, sovrintendenti, critici e musicologi.

Per maggiori informazioni: www.amiciloggione.it




EXPOmania: i consigli dei frequent visitors

Intervista a tre “veterani” dell’esposizione universale di Rho Fiera, grazie al pass stagionale: istruzioni per l’uso, a poco meno di 50 giorni dalla chiusura

di Matteo Rolando – Un signore benvestito di origine araba, dopo aver perso il proprio portafogli in un parco milanese, se lo vede restituire da una donna. Per riconoscenza le fa una raccomandazione: non prendere la metropolitana il primo maggio, giorno di apertura di Expo. Mettendola in guardia sul pericolo di attentati terroristici. Una bufala un po’ fantasiosa per non dire molesta, con il rischio di scatenare panico di massa, montata la primavera scorsa e circolata via whatsap come una catena di Sant’Antonio.

A quanto pare, nemmeno in estate le leggende metropolitane vanno in vacanza: con l’autunno ormai alle porte ancora si vocifera che la chiusura di Expo verrà prorogata a fine anno. Se fosse vero, peraltro non sarebbe una cattiva notizia: invece secondo i principali media nazionali, al commissario Expo Giuseppe Sala è stato chiesto pochi giorni fa durante il consiglio di amministrazione di garantire la propria presenza fino a fine anno, proprio per procedere allo smantellamento e al <riuso delle attrezzature>, cioè la messa all’asta o la destinazione sociale. Presto sarà quindi tempo di bilanci: è iniziato il conto alla rovescia, ci sono meno di cinquanta giorni visitare l’esposizione universale allestita a Rho Fiera. I veterani di Expo sono, per usare un inglesismo, i “frequent visitors” che grazie al pass stagionale (costo  trai 90€ e i 120€), si sono potuti godere il salone in piena libertà fin dalla sua apertura. Chi meglio di loro può dare delle dritte a chi ancora non ci è stato? Antonio Auletta, 42 anni, milanese d’adozione, di professione impiegato, può vantare dieci ingressi ad Expo, ma conta di andarci almeno una volta a settimana, per vedere i padiglioni che ancora non ha visitato. Invece, Michele Lo Gatto, 35 anni, educatore, e Paolo Belardinelli funzionario tecnico, vantano circa 9 ingressi ad Expo con un pass illimitato.

 

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  • Da cosa nasce questa tua passione per Expo?

(Antonio): Vivendo a Milano, direi che sarebbe stato un vero peccato non approfittare per visitare un evento di tale portata internazionale quale l’esposizione universale.

(Michele): La passione per expo nasce principalmente dalla curiosità e dalla voglia di vivere di persona un’esperienza unica nel suo genere.

(Paolo): Curiosità di conoscere nuove culture e di come viene interpretato dai vari paesi partecipanti il tema di Expo. Non nascondo anche un pizzico di orgoglio nazionale nel verificare il livello eccellente dell’organizzazione, avendo collaborato in prima persona alla gestione di grandi eventi in passato. In particolare dopo le note vicissitudini giudiziarie dell’ultimo periodo.

  • Reputi il prezzo del biglietto giornaliero e/o del pass stagionale congrui con l’offerta?

(Antonio): Per quanto concerne il prezzo del season pass, rapportato al costo dell’ingresso giornaliero (39€) direi assolutamente di si. Relativamente all’offerta è proprio la stessa che mi ha portato ad acquistarlo…Non si può avere la “presunzione” di visitarlo in un solo giorno!

(Michele): Il prezzo del giornaliero con data variabile é relativamente alto, ma sono numerose le offerte e gli sconti disponibili. É comunque un prezzo congruo all’offerta data.

(Paolo): Il prezzo del biglietto e dei servizi collegati è forse uno dei motivi maggiori per cui molte persone non parteciperanno.

  • Quale potrebbe essere un budget standard giornaliero per la visita, comprensivo di ingresso e pranzo o cena? E’ vero che le bottigliette d’acqua sono care?

(Antonio): A mio modesto avviso, il costo giornaliero di un biglietto standard dovrebbe essere sui 20/25€, proprio in considerazione del fatto che non si riescono a visitare tutti i Padiglioni in una sola giornata. Un prezzo meno elevato porterebbe probabilmente a far ritornare i visitatori altre volte. Anche se in parte, in questa direzione ci si è mossi con l’ingresso serale ad un costo di 5 €
Relativamente al costo di pranzi o cene, personalmente non le vorrei comprese in un biglietto di ingresso. L’offerta culinaria è vasta e per tutte le tasche…basta ingegnarsi. Le bottigliette dell’acqua credo costino quanto prenderle in un bar a Milano, per me il problema non si è mai posto perché ho sempre utilizzato le numerose case dell’acqua sparse all’interno del sito, con la possibilità di sceglierla naturale o frizzante a costo zero.

(Michele): Il budget di spesa é variabile, si può spendere da 3€ per un panino agli oltre 150€ per un pranzo completo o una cena. É comunque possibile approfittare di alcuni omaggi e assaggi all’interno dei padiglioni, se si sa dove andare. Muniti di bottiglie, l’acqua é gratis, si possono riempire in uno dei numerosi “casottini” presenti e scegliere tra liscia o gassata.
A pagamento potrebbe costare anche 2,50€ per la bottiglietta da mezzo litro.

(Paolo): Non dovrebbe superare i 30€ mentre al momento non ne basta il doppio. L’acqua è gratis ma non mancano le forme di speculazione con vendita bottigliette da 0,5 litri a 2,5€. 

  • Se vai ad Expo con i mezzi pubblici, li trovi efficienti?

(Antonio): Uso sempre i mezzi pubblici per visitare Expo. La prima volta ci sono andato con la metropolitana pagando l’integrazione extra-urbano al mio abbonamento annuale ATM. Dalle volte successive utilizzo il tram (12 o 19) con capolinea a Roserio e ingresso dai cancelli di Roserio con due vantaggi: primo utilizzo il mio abbonamento ATM senza costi aggiuntivi (Roserio  è ancora nella tratta urbana di Milano), secondo il percorso pedonale per raggiungere i cancelli di ingresso è più breve…Trovo generalmente efficienti i mezzi di trasporto milanesi, in primis le linee metropolitane.

(Michele): Mi reco all’expo con l’auto, usufruisco del parcheggio Trenno, l’autobus che lo collega con l’expo é rapido e comodo. Il costo del parcheggio è di 12,50€.

  • Generalmente frequenti Expo durante la settimana o nel weekend?

(Antonio): Preferisco andarci durante la settimana, all’uscita dall’ufficio, nei weekend credo di esserci andato una sola volta, con il vantaggio di saltare le code.

(Paolo): Weekend.

  • Cosa ti ha colpito di più a livello di impatto visivo?

(Antonio): La prima volta che ci sono andato, il 9 o il 10 maggio, ciò che mi ha impressionato è stata la realizzazione di un sito espositivo che tutti, o quasi davano per incompiuta! Molti Padiglioni risultano imponenti dal punto di vista architettonico, altri un po’ meno, e visitarli nel corso delle visite successive, mi ha dato modo di esprimere il mio parere a riguardo.. Non ho mai preso una cartina del sito espositivo, proprio perché mi piace scoprirlo percorrendolo, e a volte lo confesso, consultando i totem informativi. A livello visivo colpisce molto vedere la gente nel Decumano, non seguo molto le statistiche, ma io ho vissuto e continuo a vivere l’internazionalità dell’evento.

(Michele): L’impatto visivo dell’Expo è notevole. Il padiglione più imponente è quello dell’Italia, ma anche la Russia con i suoi specchi è di impatto. Anche il padiglione dell’Inghilterra è di grande effetto. Il più caratteristico se visti dall’interno è quello dell’Austria con un bosco vero riprodotto . Il più divertente è di sicuro quello del Brasile con la sua rete sospesa. Il più educativo quello della Svizzera, la torre scende ogni giorno di più.

(Paolo): Passeggiando per il decumano è come attraversare il mondo, si incontrano persone vestite con abiti orientali, arabi, ecc. e si salutano ognuno con il loro modo. I colori dei vari padiglioni e cluster, gli abiti/costumi e il materiale esposto. Difficile non notare anche il fatto che nazioni normalmente non “amiche” condividono lo stesso tema e si impegnano ognuno con i modi che reputano migliori alla gestione del problema della nutrizione nelle sue sfaccettature.

  • Secondo te quali sono i pro e i contro di una visita in orario serale (dopo le 18)?

(Antonio): Si dà sicuramente più possibilità di accesso, considerando il costo del biglietto, forse avrebbero dovuto anticipare di 1h già dal mese di giugno (prima il serale consentiva l’accesso dalle 19). Di contro la chiusura dei Padiglioni alle 20:30/21:00, in primis di quello dell’Italia, che personalmente non ho ancora visitato, ma che probabilmente avrebbe dovuto avere un’apertura più ampia considerando che siamo il Paese ospitante l’evento.

(Michele): L’ingresso serale permette di vedere l’Expo sotto un’altra ottica. Lo spettacolo dell’albero della vita è di gran lunga più suggestivo grazie agli effetti luminosi, ma la maggior parte dei padiglioni chiude alle 20.00 e quindi si perde la possibilità di visitarli. 

(Paolo): Molti padiglioni chiudono alle 20 e diminuisce l’offerta di eventi collaterali come musica ecc. diventa un’occasione meramente culinaria.

  • Qual è il padiglione o il cluster più accattivante, quale il più monumentale e quale il più “curioso”?

(Antonio): Al momento, considerando che mi manca ancora circa il 40% di Padiglioni da visitare, avrei una classifica del tutto parziale… Ho trovato interessanti, cercando di raggruppare gli aggettivi della tua domanda, il Kazakistan, gli Emirati Arabi, la Germania, Israel,  la Cina, in generale i Padiglioni del Medio Oriente… Interessante anche il supermercato biologico e la Coop che presenta quello che sarà il  supermercato del futuro, quest’ultimo con i suoi pro e contro.

L’albero della Vita che è diventato un po’ il simbolo di questo EXPO è molto scenografico e lo spettacolo serale attira sempre molti visitatori. Il gioco di luci ed acqua e le musiche scelte creano indubbiamente delle emozioni.

(Michele): L’Ungheria ha uno dei padiglioni più accattivanti, a primo impatto sembra semplice e con poca attrattiva, ma da un attento sguardo è uno dei più ricchi. Organizzano eventi musicali ripetuti nella giornata in cui si alternano pianisti o gruppi musicali che variano di settimana in settimana. Curioso il padiglione dell’Olanda in cui è ricreato un luna park in miniatura con ruota panoramica, discoteca all’aperto, labirinto degli specchi e chioschetti alimentari con furgoni “d’epoca”. Ogni cluster ha la sua caratteristica, ma il migliore è quello del caffè se si prenota il tour di circa 30 minuti.

(Paolo): Cluster: caffè. Monumentale: Padiglione Italia. Curioso: Ungheria, ricco di eventi e dimostrazioni reali e poca tecnologia. Degno di nota il padiglione di save the children, difficile non emozionarsi nel vedere il lavoro che fanno a vantaggio dei bambini nelle zone di guerra e non solo. E’ come un “pugno allo stomaco” dove si passa da padiglioni gioisi e colorati ad immagini di zone di guerra ecc. L’equivalente di una scossa che ci risveglia dal torpore dell’evento ricordandoci che il tema di expo non ha solo aspetti piacevoli e curiosi ma che ci sono bambini che muoiono per mancanza di cibo. 

  • Quali sono le tue esperienze con la ristorazione, hai pranzato o cenato in qualche padiglione? Se sì, quali e sei rimasto soddisfatto?

(Antonio): Solitamente non dedico molto tempo alla cena, ho mangiato un po’ di volte al libanese, e una sola volta al ristorante indonesiano… Il desiderio di vedere i Padiglioni porta in secondo piano il momento della cena. 

(Michele): Il padiglione che offre un’alta qualità del cibo è quello dell’Argentina, con 5 o 6 € si può gustare un panino con molta carne all’interno. Anche buoni, ma più economici, i panini offerti negli stand adiacenti la Coop

(Paolo): Argentina: ottima la carne e molto “vivace” il tutto. Ottime le iniziative della coldiretti ottimo cibo, sano e a buon prezzo (nel pieno rispetto del tema expo).

  • Qual è il rapporto qualità-prezzo per i ristoranti di Expo dal tuo punto di vista?

(Antonio): Quelli da me provati direi accettabile, ma io sono abituato ai prezzi di Milano. Ma per essere obiettivi bisogna saper scegliere, ogni ristorante espone i prezzi e quindi e facile farsi un’idea: Ce ne sono di cari ma anche di economici.

(Michele): Non ho assaggiato specialità etniche, ma la porchetta romana e i cannoli siciliani nella Cascina Triulza sono veramente notevoli.

(Paolo): Discreto.

  • Quante visite hai in programma ancora, prima della chiusura dell’esposizione?

(Antonio): Spero almeno una a settimana fino alla fine dell’esposizione…devo ancora vedere il Padiglione Zero e quello italiano.

(Michele): L’obiettivo è quello di raggiungere almeno le 18 presenze all’Expo, quindi direi di essere a metà dell’opera. 

(Paolo): Almeno una volta alla settimana.

  • Dopo tante visite, potresti fare un identikit dei visitatori frequenti di Expo, per età, professione, gusti (ad esempio trai tuoi amici o conoscenti)?

(Antonio): Credo siano persone curiose di conoscere, abitudini, cibi, culture dei popoli. Di confrontarsi con gli altri, di imparare, vedere ed anche eventualmente criticare. Non credo si possa fare un vero identikit in base all’età, professione …ma indubbiamente “siamo” persone interessate a scoprire.

(Michele): Con il passare delle settimane il visitatore medio dell’expo è mutato. Con l’arrivo delle ferie di luglio, agosto e settembre i partecipanti sono stati molto vari in quanto di gran lunga più numerosi rispetto ai primi due mesi. All’inizio dell’evento mi è sembrato ci fossero poche famiglie e soprattutto coppie o gruppi di amici, ora sono aumentate le famiglie e gli anziani. Molti gli stranieri, ma comunque apparentemente in minoranza rispetto agli italiani.

(Paolo): Forse uno dei pochi eventi dove sono presenti visitatori di tutte le estrazioni sociali, età e aggiungerei nazionalità.




A Milano torna PINOCCHIO – Il Grande Musical

È il musical italiano per antonomasia, con un impianto scenico stupefacente, effetti speciali strabilianti, costumi sgargianti e canzoni indimenticabili. Stiamo parlando di PINOCCHIO – Il Grande Musical, scritto da Saverio Marconi con le musiche dei mitici Pooh, che torna in scena con una nuova edizione a Milano al Teatro della Luna (costruito nel 2003 appositamente per il debutto del musical) dall’1 settembre al 18 ottobre in concomitanza con l’ultimo periodo di EXPO2015.
Definito, a pieno titolo, dalla stampa come “la più grande produzione italiana di sempre”, PINOCCHIO – Il Grande Musical sintetizza la cultura, la creatività e l’identità italiana: il personaggio di Pinocchio è senza dubbio uno dei più famosi al mondo, nato dalla penna di Collodi e rappresentato in centinaia di forme artistiche, dalla letteratura ai film, dalla musica ai videogiochi, fino a dare il nome a un asteroide (Pinocchio 12927). Il successo dello spettacolo firmato Saverio Marconi con le musiche dei Pooh in questi anni è andato ben oltre le centinaia e centinaia di repliche in tutta Italia, i 500.000 spettatori e le tournèe internazionali in Corea (2009) e a New York (2010), che hanno accolto con entusiasmo la versione musical di una delle storie italiane più conosciute all’estero e tradotta in 240 lingue.
PINOCCHIO – Il Grande Musical è uno spettacolo adatto a tutta la famiglia: un musical che diverte e commuove, sorprende con grandiosi effetti speciali, con canzoni e coreografie che restano nel cuore degli spettatori. Le emozioni accompagnano tutto lo spettacolo: dal suggestivo numero di apertura, quando, nel corso di un temporale, un fulmine abbatte il pino da cui prenderà magicamente vita il burattino, passando per scene esilaranti o di pura magia, fino al toccante finale, sempre accompagnato da grande commozione e applausi.
Spettacolari cambi scena, coloratissimi costumi e un grande cast danno vita a oltre due ore di spettacolo dal ritmo travolgente, affrontando problematiche sempre attuali, come la diversità, la famiglia, il rapporto genitori-figli, l’amicizia e vi porterà ad accompagnare il burattino più famoso nell’impegnativo “viaggio” verso la crescita.
Inoltre, per la prima volta al Teatro della Luna, sarà attivata una rete wireless dedicata dalla quale gli spettatori potranno ricevere, scaricando una App iOs o Android sui propri dispositivi mobili, i sottotitoli multilingua in italiano e inglese delle liriche e delle parti recitate dello spettacolo tutto italiano, oltre a numerosi contenuti speciali.
I biglietti sono in vendita in tutti i punti TicketOne, on line su www.ticketone.it, telefonicamente chiamando l’892101 (numero a tariffazione specifica) e ovviamente al botteghino del teatro nelle sere di spettacolo.

pinocchio.musical.it

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#pinocchio #musical #100%italiano

Dal 1 settembre al 18 ottobre 2015
Teatro della Luna
via G. di Vittorio, 6
20090 Assago (MI)
Tel. 02 488577516
www.teatrodellaluna.com
www.facebook.com/teatrodellaluna
Twitter: @tdellaluna

Prezzi dei biglietti € 33 – 55 (riduzioni per under 14 e over 70 a € 20)

Gruppi di almeno 10 persone a prezzi speciali.

Ufficio Gruppi Teatro della Luna ufficiogruppi@teatrodellaluna.com, Telefono 02/48857333

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A passeggio per EXPO

di Giuliana Tonini – Ho fatto una prima puntatina all’Expo. Con la formula ingresso alle 19 e chiusura alle 23.
Solo un primo assaggio in attesa di visite più sostanziose, perché in sole quattro ore dell’Expo ci si può giusto fare un’idea d’insieme.
Premetto che, tra le fazioni ‘l’Expo mi è piaciuto’ e ‘l’Expo non mi è piaciuto’, io appartengo alla prima.
Dunque, in quattro ore si può scegliere di scorrazzare sul decumano e sul cardo di romana memoria e tra i padiglioni del sito, visitandone qualcuno tra quelli che rimangono aperti di sera ai visitatori, oppure una alternativa può essere cominciare a visitare bene i padiglioni e mettere poi ‘visto’ o ‘da rifarci un giro’ sulla propria mappa.
Io ho scelto di scorrazzare, pur dopo qualche tentennamento sul visitare subito il Padiglione Zero, che introduce all’esposizione presentando un percorso sul rapporto dell’uomo con l’ambiente e col cibo dalla sua comparsa sulla Terra fino ad oggi. ‘Divinus halitus terrae’, che campeggia su una delle pareti esterne del Padiglione Zero, all’ingresso del sito espositivo, era molto invitante, ma mi sono riservata di gustare appieno questo pezzo forte la prossima volta.
È divertente risalire il decumano e vedere il risultato delle corse disperate delle ultime settimane prima dell’apertura. Il risultato sono padiglioni che io ho trovato affascinanti sia dal punto di vista dell’architettura, design e tecnologia sia dal punto di vista dei contenuti e dell’atmosfera.
Una delle critiche più frequenti è che l’Expo di Milano non è altro che una fiera tendente al parco dei divertimenti. Ma mi viene da pensare che essere una fiera è la funzione stessa di una esposizione universale, in cui i paesi partecipanti mostrano quello che sono, e soprattutto saranno, capaci di fare e produrre in un determinato settore.
Nei padiglioni in cui sono entrata, il tema dell’esposizione – Nutrire il pianeta, Energia per la vita – è stato reso con installazioni accattivanti, pannelli descrittivi ed esposizione di oggetti relativi alla produzione del cibo. Ho sentito dire più di una volta che gli unici paesi che hanno centrato questo tema, concentrandosi soprattutto verso il futuro dell’alimentazione, sono stati Germania e Svizzera. La prossima volta sarò particolarmente curiosa di visitare i loro padiglioni.
E ora veniamo a quella che, secondo me, è la superstar dell’Expo: l’albero della vita.
Lo trovate alla fine del cardo, vicino al padiglione Italia, di cui è il simbolo. È al centro di un lago artificiale perfettamente rotondo, che dà il nome all’area circostante, Lake Arena.
Già alla luce del giorno e ‘a riposo’, coi suoi trentasette metri di legno e acciaio, la creatura del veneziano Marco Balich – direttore artistico del padiglione Italia – ispirata a un disegno di Michelangelo, fa proprio un bell’effetto. Ma quando lo si vede animarsi col suo suggestivo spettacolo di luci, colori, fuochi, acqua e musica non si può non esserne rapiti. Lo spettacolo più bello e più lungo, quasi un quarto d’ora, è quello notturno, alla mezza di ogni ora. E si vive una autentica atmosfera di rito collettivo, con centinaia di persone attorno all’albero della vita, accorse sulle gradinate intorno allo specchio d’acqua o in piedi nello spazio circostante.
Ci sono poi alcune cose, grandi e piccole, che ho trovato particolarmente ‘sfiziose’. La riproduzione della Madonnina nel padiglione della Veneranda Fabbrica del Duomo. La rete del padiglione del Brasile, dove bambini e adulti si divertono come pazzi a camminare sospesi a mezz’aria e dondolando. Le coltivazioni su pannelli verticali e la stupefacente cascata digitale del padiglione USA. Le sculture giganti di Libeskind all’incrocio tra il cardo e il decumano. I contenitori di sakè nel padiglione giapponese. Le altalene (i ‘kiik’) del padiglione estone, che oscillando generano energia elettrica. Le tipiche poltroncine in vimini da spiaggia che il padiglione tedesco mette a disposizione dei visitatori per riprendere fiato tra una visita e l’altra, su cui si ha l’impressione di essere in villeggiatura sul Mare del Nord. La scultura coi ‘carciofoni’ tricolore bianchi, rossi e blu del padiglione della Francia.
E il suggestivo e caleidoscopico percorso tra gli specchi nel padiglione Italia, con le proiezioni di celebri paesaggi italiani e opere d’arte? Eh…. sarebbe sicuramente entrato a pieno titolo nella mia top ten di questa prima puntata….. se fossi riuscita a vederlo. Sì, perché il padiglione di noi padroni di casa chiude alle 20.30. Già il fatto che diversi padiglioni siano chiusi durante le ore serali di visita è una delle note negative dell’esposizione. Ma che proprio quello del paese organizzatore chiuda all’ora di cena mentre il Turkmenistan e altri sono gli ultimi a spegnere le luci non fa una bella impressione.
In ogni caso, però, il mio bilancio di questa prima visita è più che positivo. L’Expo Milano 2015 mi piace. E aspetto la prossima visita per vedere e scoprire tante altre cose, ed entusiasmarmi ancora.




Il trionfo di Rocky a Milano

di zZz – Buona la prima! Senza dubbio. E buona ancor prima di iniziare: un pubblico numeroso in attesa di divertirsi e che non ha visto deluse le sue aspettative. Lo spettacolo è stato uno Show dall’inizio alla fine: è stato lo Show, il ‘Rocky Horror Show’, con tutto il coinvolgimento che un musical crea (e deve creare), anche oltre la fine, con un ‘a solo’ dei musicisti a palcoscenico vuoto e con una platea colorata e danzante alla ribalta. Il delirio dell’Horror ha mostrato di saper mantenere un equilibrio tra tradizione e innovazione, senza mai strafare né in un senso, né nell’altro: la tradizione non ha fatto rima con castrazione e l’innovazione si è mantenuta lontano dalla schizofrenia e dall’arroganza. Le belle voci sulla scena – mai imbalsamate o troppo impostate (eccezion fatta per gli intermezzi di un narratore ‘onnisciente’, ma per fortuna non onnipresente) – sono riuscite a distrarre i più esigenti da una scenografia a tratti ingenua e didascalica, a tratti eccessivamente giocata su videoproiezioni non eccezionali. Robuste e interessanti e piene le interpretazioni degli uomini; raffinate e leggere e variopinte le donne e le loro ‘arie’; intriganti e giustamente androgini tutti. L’inizio e la fine – ma anche qualche momento centrale – sapevano di allusioni cinematografiche; e bene ha fatto Sam Buntrock, il regista, a strizzare l’occhio (o a mordicchiare le labbra) alle pellicole del passato. E bene hanno fatto gli attori a lasciar spazio ai ‘tormentoni’ di genere e al pubblico pronto a interpretarli e a raggiungere l’apice del divertimento con l’arrivo in scena del Dr. Scott (who?). Giuste e mai stucchevoli le carrettelle del protagonista Rob Fowler: gli inserti in italiano (grazie, scusa) non hanno disturbato, ma hanno dato al tutto carattere, vita e presenza, senza arrivare – nonostante il pericolo in agguato – alla proskynesis che, spesso, nei remake di opere cult gli attori e i registi si sentono obbligati a fare nei confronti del pubblico. Nulla di tutto ciò in questo nuovo allestimento del Rocky Horror Show, perché non ce n’era bisogno. Lo show si è saputo far apprezzare senza mezzi termini e senza mezzucci, dall’inizio alla fine; e promette repliche ancora più impeccabili. Il tempo renderà più familiare il palcoscenico agli attori e questi lo sapranno dominare in lungo e in largo, molto più di come lo hanno domato nella prima; molto più di quanto una prima non abbia consentito forse (o soprattutto) per l’imbarazzo derivante dall’impresa: il Rocky Horror Show non si improvvisa ed è una sfida. Mettere in scena un classico-irriverente stra-amato feticisticamente da molti non è facile, ma gli attori diretti da Sam Buntrock ci sono riusciti. Da rivedere: almeno due volte (se non di più).




Creative Food: mostra concorso per giovani talenti

di Emanuele Domenico Vicini – Quindici ragazzi, studenti del liceo artistico Alessandro Volta di Pavia, stanno esponendo in questi giorni presso la Galleria Graal della loro città, in Corso Garibaldi, le loro opere che parlano di cibo.

Il tema, quasi “obbligato” di questi tempi (Expo docet), affidato a menti fresche e originali, diventa ironia, gioco, riflessione, dramma, pugno e schiaffo.
C’è pittura, scultura, cake design, disegno, video, installazione concettuale. Non manca nulla in questa mostra, a dimostrare che adolescenti spesso troppo sottovalutati, a volte considerati sordi davanti ai grandi temi del nostro tempo, magari ritenuti incapaci del coraggio che serve a guardare il futuro senza discostarsi dalla memoria e dal passato, sono invece tra i più acuti e spietati giudici della nostra attualità.
L’ironia dei giovanissimi, che giocano con statue classiche un po’ sformate e obese, perché bevono bibite gassate o fanno incetta di junk food, si affianca alla riflessione dolorosa e inappellabile di chi (pre)vede già lo sfacelo di Expo 2015.
Il senso del cibo come dono, valore e ricchezza inestimabile viene raccontato dalla pittura e dalle installazioni. L’amarezza per un domani incerto e inquietante aleggia come un’ombra scura su tutti.
E’ una mostra bella, forte, varia, inafferrabile, come gli artisti che l’hanno riempita con i loro lavori. Può darci molti spunti di riflessione e forse nascondere i talenti di domani.

Ora sta a tutti voi decidere chi ha meglio interpretato il tema del cibo che crea arte.

Votate l’opera preferita e decretate quella vincitrice sulla pagina Facebook del web magazine Cosmopeople.eu . All’artista andranno due biglietti per lo spettacolo Rocky Horror Picture Show,presto in scena a Milano!

 




Stefano D’Orazio dice au revoir a Cenerentola

Si chiude domenica 8 marzo al Teatro Verdi di Firenze la tournée di Cercasi Cenerentola, scritto da Saverio Marconi e Stefano D’Orazio, l’ultimo successo della Compagnia della Rancia, prodotto in collaborazione con Medina Produzioni per la regia dello stesso Marconi e Marco Iacomelli. Una commedia musicale per tutta la famiglia che ha divertito il pubblico riscuotendo grande successo nelle oltre cento repliche che hanno toccato i teatri delle principali città italiane.

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Stefano D’Orazio ha voluto scrivere una lettera aperta ai protagonisti – Paolo Ruffini, Manuel Frattini, Beatrice Baldaccini, Laura Di Mauro, Silvia Di Stefano, Roberta Miolla e Floriana Monici, Claudia Campolongo, Gianluca Sticotti, Silvia Contenti, Rossella Contu, Luca Spadaro – e alla compagnia per ringraziare di questa avventura iniziata oltre due anni fa, ecco le sue parole:

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Cari compagni di viaggio,
dopo due anni di tournee, domenica calerà il sipario per l’ultima volta sulla nostra “Cenerentola”.
E’ finito un lungo momento fortunato che ci fa credere che questo lavoro, portato avanti con fatiche, sorrisi, qualche lacrima e tanti applausi sia stato una bella cosa.
Grazie a Saverio Marconi, mio maestro d’avventura, per la passione, la creatività e l’esperienza che ha voluto dedicare a questo progetto e grazie a Stefano Cenci per le sue originali e coinvolgenti musiche. Quello che ogni notte è andato in scena è stato il frutto di un lavoro collettivo puntuale e professionalissimo.
Sul palcoscenico invece, c’eravate voi “Il Cast delle meraviglie” che avete interpretato per più di cento volte la nostra strana favola con immutato entusiasmo e avete fatto la differenza. Avete preso in consegna un progetto bizzarro e, attraversando un’Italia difficile, lo avete portato in porto meritando ogni notte, gli applausi che vi hanno accompagnato. In un momento in cui il Teatro fa fatica a tenere le porte aperte, siete riusciti ad affidare il vostro talento ad un imprevedibile passaparola, a meravigliare, a commuovere e a divertire restituendo forse un po’ di fiducia a quel pubblico spesso costretto a rimpiangere di aver barattato il prezzo di un biglietto in cambio di “poco, poco” .
Un grazie infine a quel pubblico che vi ha applaudito ogni sera e per il quale dovete continuare a credere che il vostro è il più bello dei mestieri!

La fine di questa avventura apre le porte all’attesissimo ritorno di Pinocchio – il grande musical, spettacolo che ha fatto avvicinare Stefano D’Orazio al mondo del teatro musicale che dal 2003 non ha più abbandonato, portando sul palco successi come Aladin, W Zorro, e l’ultimo Cercasi Cenerentola. Pinocchio, scritto da Saverio Marconi e Pierluigi Ronchetti, con le musiche dei Pooh di cui D’Orazio è autore delle liriche insieme a Valerio Negrini tornerà al teatro della Luna dal 1 settembre al 25 ottobre per conquistare il pubblico di EXPO 2015.

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Camicissima per la nuova apertura regala 100 camicie

Camicissima, il brand italiano di camiceria del gruppo FENICIA SPA in questi ultimi anni  in decisa espansione, festeggia una nuova apertura all’ombra del Duomo di Milano invitando i modaioli a un evento che si preannuncia imperdibile. Una vera e propria festa.

Appuntamento quindi il prossimo  10 febbraio per l’apertura del nuovo store Camicissima di Milano, al n°1 della centralissima Piazza San Babila.

Per l’inaugurazione, strategica in vista dell’ormai prossimo EXPO2015, Camicissima ha poi voluto fare un regalo ai moltissimi appassionati del brand. Il 10 febbraio, in occasione dell’inaugurazione che avrà luogo fra le 18.00 e le 19.30, in negozio sarà presente Elisabetta Canalis che, come una vera e propria consulente d’immagine, sarà a disposizione di tutti i suoi fan e degli affezionati del brand Camicissima per aiutarli a scegliere il look giusto e,naturalmente, la camicia perfetta.

Per ringraziare i primi 100 ospiti che interverranno all’inaugurazione, Camicissima regalerà ad ognuno una camicia, che potranno scegliere con i consigli di una personal shopper d’eccezione come appunto è la showgirl Elisabetta Canalis.

Elisabetta Canalis_Consulente d'immagine da Camicissima_mail

La scelta non manca fra i moltissimi modelli, vestibilità, fantasie e colori presenti nell’incredibile gamma offerta dal brand.

Su richiesta, per coloro che lo desiderassero, sarà inoltre possibile farsi fotografare con Elisabetta Canalis e farsi autografare i propri acquisti!

E per chi attenderà il suo turno per accedere in store? Niente paura, qualora si dovesse attendere un po’, uno degli inviati delle Iene intratterrà i presenti con i suoi scherzi e la sua incontenibile verve!