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I quattro giardini del Garda

Per una gita sul Lago di Garda in primavera si può studiare un itinerario che tocchi sei giardini affacciati sul lago, tutti nella provincia di Brescia, di cui quattro del circuito Grandi Giardini Italiana.

A Gardone Riviera si trovano il Giardino Botanico André Heller e i giardini del Vittoriale degli Italiani, dimora di Gabriele D’Annunzio. Il primo è un insolito Eden creato per volontà dell’artista multimediale austriaco Andrè Heller: fra oltre 3mila piante e fiori che ricreano diversi ambienti (dall’alpino al giapponese), giochi d’acqua, laghetti di ninfee collegati tra loro da un intreccio di sentieri punteggiati da angoli dove è possibile sedersi e godersi la natura, sono collocate opere di grandi artisti, fra cui Roy Lichtenstein, Keith Haring, Erwin Novak.
Il Parco del Vittoriale si estende invece per  quasi dieci ettari in uno straordinario intreccio di giardini ed edifici:. Qui si trovano la Nave Puglia e il Mausoleo da cui si domina il lago, l’Arengo, i Giardini segreti, le Limonaie, il Canile, le due Vallette con il Rio dell’Acqua pazza e il Rio dell’Acqua cheta, il Giardino della Vittoria, il Laghetto del Cigno e quello delle Danze a forma di violino, la Fontana del Delfino, il museo  “L’automobile è femmina” con le auto appartenute a D’Annunzio.

Rientrano nel circuito dei Grandi Giardini Italiani anche l’Isola del Garda, gioiello circondato d’acqua con la villa in neogotico veneziano e sontuosi giardini con piante mediterranee e tropicali, e la Rocca Visconteo Veneta di Lonato del Garda, una fra le più imponenti fortezze del Nord Italia, da cui si gode un’impareggiabile vista sul lago, circondata da un grande parco con olivi, vigne e specie spontanee e scenografici pendii erbosi.

Di grande fascino è poi  Villa Bettoni a Gargnano con giardini all’italiana con scalinate, statue, fontane e i resti dell’antica limonaia, inseriti in un parco di oliveti e agrumeti.  Una chicca per veri appassionati è l’Orto botanico G.E.Ghirardi di Toscolano Maderno, oltre 10mila metri quadrati  ricchi di specie officinali provenienti da Cina, Sud America e Sudafrica. Luogo di studio e ricerca scientifica, visitabile, l‘Orto botanico G.E.Ghirard è un luogo di ricerca dedicato allo  studio delle piante medicinali provenienti da diverse parti del mondo.




Riapre il San Carlo di Arona

Il primo marzo riapre al pubblico la statua di San Carlo ad Arona, il Sancarlone, che ha ispirato la realizzazione della Statua della Liberta e che .dall’alto dei suoi 35 metri, è stata per quasi due secoli la statua più alta al mondo, fino alla messa in posa a Ellis Island della Statua della Libertà. Un’occasione da non perdere per godersi una giornata di primavera sul Lago Maggiore. La statua di San Carlo è cava all’interno e, attraverso una porta nascosta tra le pieghe della tonaca del Santo, si può accedere alle scale (per un totale di 85 gradini) che portano in cima per ammirare il Lago Maggiore e la Rocca di Angera attraverso gli occhi di San Carlo.

La statua di San Carlo, voluta dal Cardinale Federico Borromeo, realizzata da Siro Zanella e Bernardo Falconi su progetto di Giovan Battista Crespi e , è di proprietà dell’Ambrosiana. La realizzazione del colosso del Lago Maggiore è iniziata nel 1624 e si è conclusa nel 1698. la statua di San Carlo  ha ispirato Pierre Auguste Bartholdi per la costruzione della Statua della Libertà (lo ricorda anche una targa posa ai piedi della stessa statua di New York) che, con i suoi 93 metri complessivi (dalla fondazione del piedistallo alla punta della torcia) le ha, alla fine, sottratto il primato.

La Statua di San Carlo fu edificata ad Arona, città natale del Borromeo, dopo la sua canonizzazione. San Carlo è rappresentato in piedi, in abito talare, con rocchetto e mozzetta nell’atto di benedire la città con la mano destra.

Ad Arona sono molti altri i luoghi legati alla fi gura del Santola Rocca dove nacque, con i resti della perduta fortezza; la Collegiata di Santa Maria Nascente dove fu battezzato e la Chiesa dei Santi Martiri dove celebrò la sua ultima Messa.

Orari e giorni di apertura della statua di San Carlo variano a seconda del mese e possono essere consultati ull’omonimo sito.

 

 




Giardini storici e parchi: quando il design è green

Il periodo migliore per scoprire il design in verde è tra fine inverno e inizio primavera quando le fioriture esplodono in mille colori nei grandi giardini storici italiani gli stessi che, nel corso dei secoli, hanno reso l’Italia famosa nel mondo come giardino d’Europa. Non è mai troppo presto per organizzare un tour per parchi giardini, luoghi della cultura e borghi storici in vista delle fioriture.

GIARDINI E VILLE SUL LAGO MAGGIORE Meta prediletta per le prime giornate primaverili sono i giardini a bordo lago. Come i giardini botanici di Villa Taranto di Verbania sul Lago Maggiore dove in primavera trionfano muscari e narcisi in vere e proprie tavolozze di colore e fioriscono azalee, rododendri, forsizie e magnolie. I giardini sono frutto del sogno del capitano Nail Mc Eacharn che acquisì la proprietà nel 1931 dalla marchesa di Sant’Elia per trasformarla in un giardino all’inglese. Oggi il patrimonio botanico dei giardini comprende 20mila varietà che regalano scenari unici in ogni stagione dell’anno.
Sempre sul Lago Maggiore le isole Borromee sono al massimo del loro splendore in primavera. Sulle dieci terrazze che compongono il giardino all’italiana dell’Isola Bella, uno scrigno d’arte barocca sospeso sull’acqua, fioriscono rododendri e camelie, oltre a una magnifica collezione di rose. Anche all’Isola Madre definita da Gustave Flaubert come “il luogo più voluttuoso al mondo”, l’atmosfera è incantata. Nei suoi giardini accanto a piante secolari di rododendri, camelie, azalee e al pergolato di glicini, trovano posto alberi e fiori esotici in mezzo a cui passeggiano pavoni e fagiani.

IL PARCO SUL MINCIO Il Parco Sigurtà di Valeggio sul Mincio, tra Mantova e Verona, è un giardino voluto, a metà del 900, da Carlo Sigurtà, industriale farmaceutico innamoratosi del territorio (alcune aree del parco sono state disegnate da Cocker Henry, tra i più noti architetti del passaggio del Novecento).  Nel parco si susseguono boschi e prati e trovano posto un labirinto Boschi, viali delle rose e laghetti con ninfee oltre a fioriture straordinarie di tulipani, giacinti e narcisi.

OLTRE CONFINE: UN PARCO SVIZZERO AFFACCIATO SUL CERESIO A pochi chilometri dal confine, sul Lago del Ceresio (o di Lugano), il Parco Scherrer di Morcote accoglie i visitatori con una vegetazione lussureggiante tra camelie, glicini, magnolie, azalee ma anche cipressi, eucalipti e limoni. Definito il “Giardino delle Meraviglie” , il parco è stato realizzato da Arturo Scherrer , appassionato viaggiatore amante dell’arte, con la volontà di ospitare opere provenienti da tutto il mondo (come una copia dell’Eretteo) immerse nella vegetazione.

CASTELLI, PARCHI E GIARDINI PIEMONTESI Tra gli itinerari di primavera non mancano ville e castelli storici dove assistere allo spettacolo della natura. Come il Castello di Pralormo (Torino) dove la manifestazione Messer Tulipano celebra la fioritura di 80mila tulipani circa.
Da non perdere anche un’altra destinazione piemontese: l’Oasi Zegna a Trivero sulle Alpi Biellesi. Quest’angolo di paradiso nasconde una storia di impresa di puro fascino posto che fu lo stesso Ermenegildo Zegna, a partire dagli Anni ’20 del secolo scorso, a decidere di riqualificare l’area piantando migliaia di conifere, azalee, dalie, ortensie, e, soprattutto, rododendri provenienti dal Belgio. Trivero ha poi visto all’opera nel corso degli anni anche l’architetto paesaggista Pietro Porcinai e, più recentemente, l’architetto Paolo Pejrone.

I GRANDI GIARDINI ITALIANI  Per cercare nuovi spunti per organizzare week end di primavera, possono venire in aiuto i suggerimenti dei Grandi Giardini Italiani, il network fondato nel 1997 per far conoscere gli oltre 150 parchi della rete, giardini da considerarsi e veri e propri monumenti rappresentativi della storia del Paese. Come Palazzo Farnese di Caprarola (Viterbo), icona dei giardini all’italiana rinascimentali, ideata dall’architetto Jacopo Barozzi da Vignola su commissione del cardinale Alessandro Farnese a Caprarola, a una cinquantina di chilometri da Roma. Qui l’uso bosso in forma geometrica, oltre alla presenza di grotti, fontane e corsi d’acqua artificiali sottolinea la consapevolezza raggiunta dell’uomo artefice di se stesso.  O Villa Garzoni di Collodi (Pistoia), emblema di un ‘700 in cui i palazzi aristocratici ospitavano luoghi di svago e cultura per le corti, divenendo centri di relazione personali e politiche. O, nel piacentino, Grazzano Visconti, un parco ottocentesco di oltre 120mila metri quadrati, disegnato dal duca Giuseppe Visconti di Modrone per abbracciare il castello di famiglia attorno a cui il duca volle inoltre ricreare un borgo di all’atmosfera medievale.  Qui convivono le simmetrie, le linee del giardino all’italiana e l’atmosfera romantica del bosco.  Da non perdere infine Casa Cuseni, una villa siciliana con un giardino art déco ispirato agli ideali di pace e realizzato da Robert Hawthorn Kitson in cui le prospettive sull’Etna e sul golfo di Naxos sono utilizzati come elementi decorativi e le piante africane si mescolano agli agrumi siciliani e alle rose inglesi.




Primavera in festa nei grandi giardini d’Italia

La primavera sboccia in numerose ville e castelli storici tra cui i 125 presenti nel network Grandi Giardini Italiani. Ed aprile è il mese migliore per andare alla scoperta di questo patrimonio del verde “made in Italy”, soggiornando in borghi incantanti e scoprendo nuovi  percorsi.

La primavera si accende di colori e fioriture, in particolare in questi luoghi:

  • Castello di Pralormo (Torino) dove si attende la fioritura di 80mila tulipani e narcisi e la fioritura dei ciliegi giapponesi. Ad aprile ha luogo la manifestazione “Messer tulipano
  • Giardini botanici di Villa Taranto (Verbania-Pallanza) In primavera trionfano tulipani (sono piantumanti oltre 20mila bulbi di 65 varietà diverse), muscari (oltre 40mila bulbi che formano un tappeto blu) e narcisi e fioriscono azalee, rododendri, forsizie e magnolie.
  • Isola Bella a Stresa Rododendri e camelie, oltre a una magnifica collezione di rose trovano posto nel celebre giardino all’italiana del Lago Maggiore.
  • Isola Madre a Stresa. Per Gustave Flaubert era “il luogo più voluttuoso al mondo”. Da non perdere la fioritura primaverile di rododendri, camelie, azalee, e magnolie.
  • Oasi Zegna a Trivero sulle Alpi Biellesi. Un ambiente voluto e ideato da Ermenegildo Zegna a partire dal 1938. Da non perdere la conca dei rododendri

Ma se si ha qualche giorno in più, approfittando magari di uno dei ponti di primavera, potrebbe essere interessante un tuffo nella storia delle ville e dei giardini itlaiani che parte dal giardino rinascimentale e arriva ai nostri  giorni, con un parco all’insegna della sostenibilità.

GIARDINI DI PALAZZO FARNESE Il complesso è stato ideato dall’architetto Jacopo Barozzi da Vignola su commissione del cardinale Alessandro Farnese a Caprarola (Viterbo). I giardini di Palazzo Fanese  rappresentano un’icona dei giardini all’italiana rinascimentali dove l’uso bosso in forma geometrica, la presenza di grotti, fontane e corsi d’acqua artificiali sottolinea  la consapevolezza raggiunta dell’uomo artefice di se stesso e “addomesticatore” della natura. Nei giardini Vignola ha realizzato la sintesi tra natura e artificio architettonico caratteristico delle ville del Lazio del Cinquecento. L’ingresso costa 5 euro.

GIARDINO STORICO GARZONI Il giardino di Collodi (Pistoia) è l’emblema  un ‘600 in cui i palazzi aristocratici ospitavano luoghi di svago e cultura per le corti, divenendo centri di relazione personali e politiche. Il giardino incastonato in una collina dove il percorso si dipana tra vialetti, fontane e giochi d’acqua alla scoperta del labirinto, del teatro della verzura, del viale die poveri fino alla villa. Il primo architetto fu probabilmente Romano di Alessandro Garzoni intorno al 1633. Un secolo dopo Diodati Ottaviano, architetto del paesaggio del ‘700 e traduttore dell’Encyclopédie di Diderot e D’Alembert, ha concorso a disegnare aree del giardino e la Palazzina d’Estate.  Il giardino è aperto da marzo a novembre, l’ingresso costa tra i 10 e i 13 euro a seconda della stagione.

CASTELLO DI GRAZZANO VISCONTI Centocinquantamila ettari di parco custoditi a Grazzano Visconti, appena fuori Piacenza. Il castello del XIV secolo ospita il giardino ancora oggi di proprietà della famiglia Visconti e attorno a cui, agli inizi del ‘900, Giuseppe Visconti di Modrone ha voluto ricreare un borgo di all’atmosfera medioevale.  Il parco è stato ideato e realizzato tra fine ‘800 e inizio ‘900 sempre da Giuseppe Visconti di Modrone (padre di Luchino Visconti che qui trascorse l’infanzia) come giardino eclettico in cui convivono le simmetrie del giardino all’italiana e l’atmosfera romantica. Il parco è aperto al pubblico con visite guidate nei week end e nei giorni festivi. L’ingresso costa 8 euro

GIARDINO E CASA COSENI Una villa siciliana con un giardino art déco dei primi anni del ‘900 Casa Coseni si trova nella parte collinare di Taormina ed è stata costruita a inizio ‘900 dal pittore inglese Rober Kitson divenendo presto centro artistico internazionale. Da qui infatti sono passati, tra l’altro, Pablo Picasso, Salvador Dalì, Henry Moore e Ezra Pund e, in un periodo successivo, Tennessee Williams, Bertrand Russell e Henry Faulkner. La casa custodisce collezioni a testimonianza del tradizionale Grand Tour Inglese e una sala da pranzo di Frank Brangwin, tra i primi decoratori di Tiffany. Lo stesso Brangwin ha disegnato anche il giardino della villa, utilizzando e prospettive sull’Etna e sul golfo di Naxos e il paesaggio come elementi decorativi.  Nel giardino le piante africane si mescolano agli agrumi siciliani e alle rose inglesi. Casa e giardino sono aperti dalle nove di mattina fino a un’ora prima del tramonto. L’ingresso costa 15 euro.

PARCO GIARDINO SIGURTÀ Boschi, fioriture straordinarie (un milione di tulipani, oltre giacinti e narcisi), un labirinto con 1500 esemplari di tasso, specchi d’acqua e ninfee, il viale delle rose e distese erbose per complessivi 600mila metri quadrati di parco voluti, a metà del 900, da Carlo Sigurtà, industriale farmaceutico innamoratosi di Valeggio sul Mincio. Alcune aree del parco sono state disegnate da Cocker Henry, tra i più noti architetti del passaggio del novecento.  Oggi il parco, a metà strada tra Verona e Mantova, continua ad essere della famiglia Sigurtà ma tra marzo e novembre è aperto al pubblico. L’ingresso costa 12,5 euro.