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Mara Bosisio: il nuovo singolo è Liquido, come la nostra società

Liquido è il nuovo singolo della cantautrice Mara Bosisio, in radio e negli stores dal 21 gennaio,  e propone una tematica insolita nell’attuale panorama musicale: una  personale e libera interpretazione del concetto di “società liquida” del sociologo polacco Zygmunt Bauman.

Ne parliamo con  questa talentuosa e impegnata artista, che divide il suo tempo tra impegni musicali, sportivi e televisivi.

1. Come nasce Liquido?

Dopo essermi imbattuta in una delle teorie più importanti del sociologo polacco Zygmunt Bauman sulla “società liquida” ho avuto l’idea del brano;  chiaramente una mia personale e libera interpretazione del suo concetto (oggi più che mai ancora molto attuale), applicato al mio modo di vivere e percepire la realtà.

La canzone, quindi, è stata realizzata  grazie alla collaborazione con il producer Samuel Aureliano Trotta.

2. Qual è il tuo brano a cui sei affezionata di più delle tue produzioni precedenti?

Lucciole, sicuramente, per una ragione emotiva ed affettiva,  è il brano che ha dato una sterzata positiva al mio lavoro: con Lucciole ho avviato un nuovo ciclo produttivo, con un nuovo team tecnico, un nuovo stile di composizione e “nuove” sonorità (in realtà sto ripescando moltissimo dalle sonorità anni ‘80-’90).

3. Quali sono le  differenze tra Liquido e le  tue precedenti produzioni, in termini stilistici e di contenuto?

Sicuramente il contenuto, la tematica trattata è molto più complessa e impegnativa rispetto a tutti gli altri miei testi precedenti.

Il sound invece, rimane volutamente più minimale e fresco.

C’è sempre però un filo conduttore tra questo lavoro e le precedenti produzioni: l’incrocio tra il cantato e un parlato molto ritmico.

4. Tu sei una persona da mille interessi, insegni, lavori come veeJay, giochi a calcio, sei cantautrice Rispetto a tutti questi ambiti, come è oggi  lavorare nel campo della musica in Italia?

Per tutti gli ambiti in Italia oggi, in generale, è molto difficile lavorare.

A maggior ragione poi lavorare in  un ambito dove non esistono dei criteri di valutazione precisi e l’offerta supera di gran lunga la richiesta. Il mercato musicale è saturo, e il pubblico è abituato ad ascoltare sempre meno e con meno attenzione.

Aggiungiamoci poi il fatto che la Musica ancora oggi non è riconosciuta come una professione; di conseguenza per vivere di musica comporta  grosse difficoltà e molta tenacia e perseveranza.

foto Roberto Palladini e Daniele Di Lecce