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Primavera in festa nei grandi giardini d’Italia

La primavera sboccia in numerose ville e castelli storici tra cui i 125 presenti nel network Grandi Giardini Italiani. Ed aprile è il mese migliore per andare alla scoperta di questo patrimonio del verde “made in Italy”, soggiornando in borghi incantanti e scoprendo nuovi  percorsi.

La primavera si accende di colori e fioriture, in particolare in questi luoghi:

  • Castello di Pralormo (Torino) dove si attende la fioritura di 80mila tulipani e narcisi e la fioritura dei ciliegi giapponesi. Ad aprile ha luogo la manifestazione “Messer tulipano
  • Giardini botanici di Villa Taranto (Verbania-Pallanza) In primavera trionfano tulipani (sono piantumanti oltre 20mila bulbi di 65 varietà diverse), muscari (oltre 40mila bulbi che formano un tappeto blu) e narcisi e fioriscono azalee, rododendri, forsizie e magnolie.
  • Isola Bella a Stresa Rododendri e camelie, oltre a una magnifica collezione di rose trovano posto nel celebre giardino all’italiana del Lago Maggiore.
  • Isola Madre a Stresa. Per Gustave Flaubert era “il luogo più voluttuoso al mondo”. Da non perdere la fioritura primaverile di rododendri, camelie, azalee, e magnolie.
  • Oasi Zegna a Trivero sulle Alpi Biellesi. Un ambiente voluto e ideato da Ermenegildo Zegna a partire dal 1938. Da non perdere la conca dei rododendri

Ma se si ha qualche giorno in più, approfittando magari di uno dei ponti di primavera, potrebbe essere interessante un tuffo nella storia delle ville e dei giardini itlaiani che parte dal giardino rinascimentale e arriva ai nostri  giorni, con un parco all’insegna della sostenibilità.

GIARDINI DI PALAZZO FARNESE Il complesso è stato ideato dall’architetto Jacopo Barozzi da Vignola su commissione del cardinale Alessandro Farnese a Caprarola (Viterbo). I giardini di Palazzo Fanese  rappresentano un’icona dei giardini all’italiana rinascimentali dove l’uso bosso in forma geometrica, la presenza di grotti, fontane e corsi d’acqua artificiali sottolinea  la consapevolezza raggiunta dell’uomo artefice di se stesso e “addomesticatore” della natura. Nei giardini Vignola ha realizzato la sintesi tra natura e artificio architettonico caratteristico delle ville del Lazio del Cinquecento. L’ingresso costa 5 euro.

GIARDINO STORICO GARZONI Il giardino di Collodi (Pistoia) è l’emblema  un ‘600 in cui i palazzi aristocratici ospitavano luoghi di svago e cultura per le corti, divenendo centri di relazione personali e politiche. Il giardino incastonato in una collina dove il percorso si dipana tra vialetti, fontane e giochi d’acqua alla scoperta del labirinto, del teatro della verzura, del viale die poveri fino alla villa. Il primo architetto fu probabilmente Romano di Alessandro Garzoni intorno al 1633. Un secolo dopo Diodati Ottaviano, architetto del paesaggio del ‘700 e traduttore dell’Encyclopédie di Diderot e D’Alembert, ha concorso a disegnare aree del giardino e la Palazzina d’Estate.  Il giardino è aperto da marzo a novembre, l’ingresso costa tra i 10 e i 13 euro a seconda della stagione.

CASTELLO DI GRAZZANO VISCONTI Centocinquantamila ettari di parco custoditi a Grazzano Visconti, appena fuori Piacenza. Il castello del XIV secolo ospita il giardino ancora oggi di proprietà della famiglia Visconti e attorno a cui, agli inizi del ‘900, Giuseppe Visconti di Modrone ha voluto ricreare un borgo di all’atmosfera medioevale.  Il parco è stato ideato e realizzato tra fine ‘800 e inizio ‘900 sempre da Giuseppe Visconti di Modrone (padre di Luchino Visconti che qui trascorse l’infanzia) come giardino eclettico in cui convivono le simmetrie del giardino all’italiana e l’atmosfera romantica. Il parco è aperto al pubblico con visite guidate nei week end e nei giorni festivi. L’ingresso costa 8 euro

GIARDINO E CASA COSENI Una villa siciliana con un giardino art déco dei primi anni del ‘900 Casa Coseni si trova nella parte collinare di Taormina ed è stata costruita a inizio ‘900 dal pittore inglese Rober Kitson divenendo presto centro artistico internazionale. Da qui infatti sono passati, tra l’altro, Pablo Picasso, Salvador Dalì, Henry Moore e Ezra Pund e, in un periodo successivo, Tennessee Williams, Bertrand Russell e Henry Faulkner. La casa custodisce collezioni a testimonianza del tradizionale Grand Tour Inglese e una sala da pranzo di Frank Brangwin, tra i primi decoratori di Tiffany. Lo stesso Brangwin ha disegnato anche il giardino della villa, utilizzando e prospettive sull’Etna e sul golfo di Naxos e il paesaggio come elementi decorativi.  Nel giardino le piante africane si mescolano agli agrumi siciliani e alle rose inglesi. Casa e giardino sono aperti dalle nove di mattina fino a un’ora prima del tramonto. L’ingresso costa 15 euro.

PARCO GIARDINO SIGURTÀ Boschi, fioriture straordinarie (un milione di tulipani, oltre giacinti e narcisi), un labirinto con 1500 esemplari di tasso, specchi d’acqua e ninfee, il viale delle rose e distese erbose per complessivi 600mila metri quadrati di parco voluti, a metà del 900, da Carlo Sigurtà, industriale farmaceutico innamoratosi di Valeggio sul Mincio. Alcune aree del parco sono state disegnate da Cocker Henry, tra i più noti architetti del passaggio del novecento.  Oggi il parco, a metà strada tra Verona e Mantova, continua ad essere della famiglia Sigurtà ma tra marzo e novembre è aperto al pubblico. L’ingresso costa 12,5 euro.

 




A Biella esplodono i colori della primavera

La primavera è la stagione ideale per scoprire Biella, o meglio il territorio biellese dove ancora si possono scoprire le eredità lasciate dai grandi imprenditori tessili a cavallo tra fine ‘800 e inizio ‘900, come Ermenegildo Zegna, la famiglia Barberis Canonico, la famiglia Piacenza e Pietro Loro Piana che hanno trasformato il cuore medievale di Biella nella capitale del tessile di alta gamma, valorizzando allo stesso tempo il paesaggio circostante. Incantati dalla bellezza degli scenari naturali circostanti e legati profondamente alla loro terra, questi primi e visionari mecenati ambientali hanno trasformato e valorizzato il territorio, aprendolo poi all’intera comunità che, ancora oggi, ne gode i frutti. Passeggiare nel Parco Burcina “Felice Piacenza” di Pollone è pura poesia soprattutto in primavera quando l’intera colina si ricopre di rododendri e in autunno quando si assiste a una vera e propria esplosione.  Il parco prende vita su una collina creata dalla passione per il giardinaggio della famiglia Piacenza che, nel corso del tempo, ha realizzato un eden di piante esotiche: monumentali sequoie, cedri d’Atlante, faggi rossi, cedri, pini cembro, curiosi alberi dei fazzoletti e alberi del tulipano. Qui, nelle giornate di sole, è bello oziare rilassandosi nel bosco magari davanti a un piatto di polenta concia a Il Cascinotto (335-6624679, prezzo medio 20-40 euro). A breve distanza da Biella sorge poi l’Oasi Zegna, cento chilometri quadrati racchiusi tra la Valle Mosso, la Val Sessera e la Valle Cervo destinati a riserva naturale nel 1993 per sviluppare il pensiero verde del fondatore dell’omonima maison. Oggi l’Oasi vuole essere un laboratorio all’aria aperta e nel pieno rispetto degli ecosistemi per le nuove generazioni. L’ideale è concedersi almeno un paio di giorni per esplorare i numerosi itinerari e lasciarsi coccolare, al termine della giornata da un trattamento benessere (presso l’Hotel Bucaneve di Trivero la spa è aperta anche agli esterni) e dalle golose specialità piemontesi. Una passeggiata tra le betulle e i faggi del bosco del sorriso è poesia. Il percorso, adatto a tutti, parte da Bocchetto Sessera e si snoda per cinque chilometri nel silenzio e nella magia del bosco. Un dislivello leggermente più impegnativo (350 metri circa) è previsto invece dal sentiero Fra Dolcino (da Bocchetta di Stavello), che proprio da queste montagne dette origine al tentativo di riforma del cristianesimo. Se il tempo stringe, si può percorrere la strada Panoramica Zegna (strada statale 232), 65 km di scenari suggestivi che da Trivero, sede storica della Ermenegildo Zegna, risalgono fino a Bielmonte a quota 1500 metri e godersi il tramonto con una vista che spazia dal Valsessera, al Monte Rosa, alla pianura padana e al Monviso.