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La Scala in famiglia: cinque proposte per coinvolgere grandi e piccini

La Scala in Famiglia è un ciclo che comprende 5 concerti da camera che si svolgono la domenica pomeriggio dal 18 gennaio al 25 ottobre – oltre a una recita di balletto (Lo schiaccianoci) e a una recita di opera (Carmen). I ragazzi fino a 18 anni entrano gratuitamente se accompagnati da un adulto pagante e i prezzi dei biglietti vanno da 5 a 12 euro.

Da quest’anno i concerti saranno preceduti da un’introduzione alle musiche eseguite affidata a un attore: i protagonisti sono Antonio Albanese, Michele Nani e Giacomo Poretti (più noto come Giacomo di Aldo, Giovanni e Giacomo). Tutti i testi sono a cura di Franco Pulcini.

Il primo appuntamento, il 18 gennaio alle 16, vedrà i Cameristi della Scala impegnati nelle celeberrime “Quattro stagioni” di Vivaldi con la spalla dell’orchestra scaligera Francesco Manara nella brillante parte solistica e la presentazione di Antonio Albanese.

Il 25 gennaio i Virtuosi del Teatro alla Scala insieme alle prime parti scaligere Marco Zoni (flauto) e Fabien Thouand (oboe) eseguiranno di Antonio Vivaldi il concerto RV 428 “Il gardellino”, di Alessandro Marcello il Concerto per oboe in re minore, di Antonio Salieri il Concerto per flauto in do maggiore e di Leopold Mozart la Sinfonia dei giocattoli. Introdurrà Michele Nani.

Il 5 luglio i Percussionisti del Teatro alla Scala diretti da Loris Francesco Lenti presenteranno uno spettacolare programma contemporaneo con opere di Alan Hovhaness, Fabio Nuzzolese, Stefano Martinotti, dei percussionisti dell’Orchestra Cacciola, Lenti e Marchesini, di Maurizio Fabrizio e ancora di Loris Francesco Lenti, ben cinque delle quali in prima esecuzione assoluta. Le spiegherà al pubblico Giacomo Poretti.

Il programma del concerto del Coro di Voci Bianche dell’Accademia Teatro alla Scala diretto da Bruno
Casoni è ancora in via di definizione. L’introduzione sarà ancora di Giacomo Poretti.

L’ultimo concerto, il 25 ottobre, vedrà i Corni del Teatro alla Scala diretti da Angelo Sormani impegnati in una serie di trascrizioni da celebri pagine di Schubert, Gounod, Beethoven, Dvořák e Bruckner. Introdurrà Giacomo Poretti.




Simona Ventura cerca apiranti calciatori per Agon Channel

Simona Ventura, seleziona nuovi aspiranti calciatori per Leyton Orient, il talent-show sul calcio di Agon Channel, in onda ogni giovedì alle 21.00 su Agon Channel e che mette in palio un contratto di un anno con la squadra londinese del Leyton Orient.
Appuntamento lunedì 19 gennaio 2015, a partire dalle ore 9, presso lo Stadio Dei Marmi di Roma, ci sarà una selezione ufficiale di nuovi concorrenti per lo show Leyton Orient.
La conduttrice sarà affiancata dal campione del mondo Fulvio Collovati e dal direttore sportivo del Chiasso, Fabio Galante.




Teatro alla Scala di Milano: al via la mostra per il centenario della nascita di Salvatore Fiume

Dal 15 gennaio al 20 aprile 2015, Il Museo Teatrale alla Scala di Milano ospita un’esposizione che celebra la figura dello scenografo Salvatore Fiume (1915-1997) di cui ricorre il centenario della nascita. Nel percorso verranno esposti costumi e figurini scelti fra quelli creati da Salvatore Fiume per le otto produzioni teatrali curate fra il 1952 e il 1967, oltre a un gruppo di opere prestate dalla Fondazione Salvatore Fiume.

Curata da Laura e Luciano Fiume, dalla Fondazione Salvatore Fiume e dal Museo Teatrale alla Scala la mostra, intitolata Fiume alla Scala, presenterà 36 opere – 10 costumi, 15 bozzetti, 9 dipinti , 2 disegni e 1 ceramica.

La mostra si sviluppa in tre sale: nella prima vengono esposti i 9 dipinti provenienti dalla collezione dei figli Laura e Luciano Fiume, nei quali figurano elementi architettonici a cui Fiume si è ispirato per la realizzazione di alcune scenografie per la Scala. Fra le 9 opere sono inclusi anche 4 bozzetti del 1992 per una edizione della Carmen, che non fu realizzata. Nelle bacheche saranno esposti i disegni dei figurini degli archivi del Teatro alla Scala relativi alle opere La vita breve di De Falla (1952) , Medea di Cherubini (1953) Nabucco di Verdi (1958) e Guglielmo Tell di Rossini (1959).

Sul ballatoio, alle spalle della prima sala espositiva, sarà esposto un costume disegnato da Fiume per Medea di Cherubini, che fu indossato da Maria Callas nel 1953, accanto a una scultura in ceramica realizzata da Fiume nello stesso anno.

Nella seconda e nella terza sala saranno in mostra gli altri 9 costumi tratti dalle medesime opere, e nelle bacheche i bozzetti di alcune scene che si riferiscono alle stesse opere dei costumi.




SENZA VINCOLI. La colta passione per l’arte di Miriam Prato trionfa alla Galleria GRAAL SPAZIO ARTE di Pavia

Sabato 29 novembre, Grazia Fedegari, colta e raffinata gallerista pavese, tra le più attente alle tendenze del contemporaneo e ai gusti del pubblico in area lombarda, ha inaugurato la personale di Miriam Prato, notevolissima pittrice pavese che sta guadagnando fama e notorietà ben oltre i confini nazionali.

Con la consueta vernice, dove le riflessioni sull’arte si fondono e si armonizzano in una sincera convivialità amicale, la produzione di Miriam Prato, composta da lavori più recenti e da alcuni suoi pezzi storici, è stata presentata al pubblico pavese, numerosissimo, attento e vivace ospite delle belle serate della gallerie GRAAL

L’opera di Miriam Prato, restauratrice di professione, studiosa di carte e incisioni antiche e da diversi anni pittrice, è una delle più interessanti espressioni di quel filone dell’arte contemporanea fondato sul recupero colto della tradizione, come punto di partenza per libere interpretazioni e affascinanti giochi compositivi.

Tramontati i grandi miti della avanguardie che hanno popolato a fasi alterne molta parte del XX secolo, esauritasi la spinta propulsiva del concettualismo che tanto aveva animato lo scenario artistico del secondo Novecento, il ritorno alla manualità, il recupero di profonde competenze tecnico pittoriche di tradizione, la consapevolezza del valore dell’immagine nella sua sensorialità e comprensibilità sono le mete che molta arte si è posta negli ultimi decenni.

Cogliendo gli spunti più ricchi che il suo lavoro di restauratrice le offre, Miriam Prato opera sulle incisioni delle Cronache di Norimberga, o su artisti come Israel Van Meckenem, o ancora su tavole di Albrecht Dürer; le riproporziona, ne estrapola, a volte, dettagli e le inonda di colore, le trasforma in fiumi di inebriante vitalità cromatica. I cieli si tingono di toni di arancio, di blu, di nero; le figure prendono vita, circondate da abiti luminosi, da dettagli sgargianti e inebriate dai colori del nuovo mondo nel quale Miriam li pone.

Tutta la tradizione occidentale ha proposto il tema del “confronto” come uno dei cardini della formazione di ogni grande artista; non solo nel più consueto senso del rapporto con modelli e maestri, ma anche secondo più complessi percorsi di relazione, imitazione e rielaborazione, da Duchamp a Picasso, da Warhol alle estreme propaggini del citazionismo americano contemporaneo.

Sulla stessa linea si pone anche il lavoro di Miriam che fa suoi, per ricrearli a vita nuova, esempi altissimi della storia dell’incisione. Il suo lavoro manifesta un complesso processo culturale, nella scelta delle opere da cui muovere, nella elaborazione delle relazioni tra forme e colori che vengono stesi sulla tela. Al contempo, Miriam sa porsi con rara intelligenza ed eleganza sull’impervio crinale dell’arte di oggi. Le sue tele non sono soltanto esempi di colto citazionismo, non si limitano a dichiarare uno degli assunti della contemporaneità postmoderna, cioè che non esistono più distinzioni diacroniche o gerarchiche nell’intero bagaglio della tradizione artistica; esse sono il frutto di una profondissima competenza e conoscenza dell’arte antica e della grafica in particolare. Gli equilibri cromatici, le soluzioni e i tagli compositivi, i calibratissimi rapporti tra pieni e vuoti nascono dalla meditazione quotidiana sull’immagine di Dürer o di Sebald Beham.

Le scene dipinte di Miriam Prato ci invitano così a una passeggiata intellettuale, circondati dalla storia dell’incisione rinascimentale e moderna; ci accolgono in una sorta di città virtuale (soggetto tra i più frequentati dalla pittrice) dove ci confrontiamo con il passato, ne esorcizziamo la distanza e ce ne appropriamo nuovamente, ridisegnandone il valore metaforico, alla luce della complessità del nostro presente.

Emanuele Domenico Vicini

SENZA VINCOLI -Mostra personale di Miriam Prato

dal 29 novembre 2014 al 21 dicembre 2014

GRAAL SPAZIO ARTE corso Garibaldi 28 Pavia

info@graalspazioarte.org

ORARI DI APERTURA AL PUBBLICO:
dal martedì al venerdì 16.30-19.30
sabato 10.30-12.30 – 16.30-19.30
domenica 16.30-19.30
lunedì chiuso




GRAAL Spazio Arte presenta la prima mostra personale della pittrice Clara Luminoso: Acque in movimento.

— Come arriveremo al mare?

— Sarà lui che verrà a prenderci.

A. Baricco, Oceano mare

Giovanissima pittrice milanese, Clara Luminoso ha una formazione molto eterogenea ed eterodossa. Si avvicina alla pittura attraverso l’arteterapia, la cromatografia e la calligrafia, per allontanarsi poi, dopo aver appreso i principi tecnici della disciplina, da qualsiasi percorso tradizionale, influenzata anche dalla frequentazione di artisti molto originali come Slobodan Vulicevic (1927 – 2009).

Il colore, il segno e la stessa composizione di un dipinto sono per Clara un insieme di processi dinamici e profondi, che permettono di intraprendere un complesso percorso di conoscenza e di autocoscienza, conducendo alla scoperta di una relazione intima con il benessere della persona.

È allora più che naturale che il tema centrale della pittura di Clara Luminoso sia il mare.

Mito di antichissima e immortale tradizione, il mare ha assunto nel corso della storia letteraria e artistica moltissimi significati, ma non ha mai abbandonato il proprio compito di catalizzatore delle energie umane,metafora e segno di limiti cercati e non trovati, fonte di energia creatrice agognata e al contempo temuta.

Dall’Odissea fino a Moby Dick, il mare ha sempre rappresentato in vari modi il tramite per una uscita da se stessi, dai propri confini, dalla propria natura, e ha dunque incarnato un’istanza di scoperta anche rischiosa e violenta del mondo. Clara lo sceglie come luogo, reale e immaginario al contempo, nel quale vuole disperatamente incontrare se stessa.

Nel mare è la vita, dal mare nasce ogni forma di vita: a lui quindi la pittrice si rivolge per trovare risposte, o almeno per porre domande. Gli azzurri e i grigi, declinati nella multiforme varietà di mille toni e tinte, stesi con tocchi filamentosi che si sovrappongono a campiture più omogenee, sembrano i fili di un discorso avviato e non ancora concluso, aperto con l’elemento primigenio generatore di vita e necessariamente condotto con segni sempre diversi. Ai filamenti spesso si alternano i punti, i contrappunti chiaroscurali, i contrasti di luci e ombre.

Si compongono così tele leggere e profondissime che materializzano immagini dell’inconscio nelle quali tutti noi vorremmo riconoscerci e dalle quali, come la giovane Elisewin vorremmo essere guariti.

Emanuele Domenico Vicini

 

Acque in movimento. Mostra personale di Clara Luminoso

8 – 23 novembre 2014 presso GRAAL Spazio Arte, Corso Garibaldi 28 – Pavia

http://www.graalspazioarte.org

Mar – Ven: 16.30 – 19.30

Sab: 10.30 – 12.30, 16.30 – 19.30

Dom: 16.30 – 19.00

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Berlino: la caduta del muro in mostra a Vicenza

Per chi non potrà partecipare direttamente alla Porta di Brandeburgo di Berlino al venticinquesimo anniversario della caduta del Muro, l’appuntamento è a Vicenza presso la  Galleria Celeste, dove da domenica 9 novembre un mostra collettiva d’arte racconterà lo storico evento attraverso fotografia, pittura, scultura ed eventi organizzati ad hoc.
L’esposizione si fa testimone del venticinquesimo anniversario della caduta del Muro di Berlino e del cambiamento che tutta l’Europa ha vissuto. Ogni artista racconterà il suo muro e le proprie sensazioni attraverso la sua personale forma d’arte.
L’inaugurazione è prevista domenica 9 novembre alle 17.  Appuntamento quindi a Vicenza, contrà XX settembre 56.