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Rudy Profumi: 100 anni di storia e una lunga strada da percorrere

Fondata nel 1920 a Milano da Spiridione Calabrese che inizia l’avventura di profumiere nella sua piccola bottega di parrucchiere, partendo dalla miscelazione di tinture per capelli, Rudy Profumi guarda al futuro con la quarta generazione che si è succeduta in azienda e punta su sostenibilità, rispetto dell’ambiente e ricerca. L’azienda, nata dall’intuizione di un uomo dei primi del ‘900 è oggi un’impresa, presente in oltre 30 paesi con una distribuzione capillare che oltre alle profumerie e a 4.000 porte tra farmacie, parafarmacie ed erboristerie.

Ad oggi Rudy Profumi presenta un’ampia gamma di prodotti per la cura del corpo: bagnoschiuma, body cream e saponi liquidi, oltre alle iconiche acque di colonia, ad una linea di diffusori ambiente per la casa. I prossimi progetti del brand riguardano l’ampliamento di tutta la categoria dei prodotti legati all’Home Care, oltre ai già presenti emanatori, così da poter offrire una proposta completa con linee dedicate. La
partecipazione al prossimo Maison&Objet sarà, infatti, un’occasione per consolidare i rapporti con i partner e per aprire nuove possibili collaborazioni nel settore Home Decor.

Le formulazioni delicate e performanti caratterizzano fragranze piacevoli ed evocative che spaziano dal floreale, all’esotico fino alla dolcezza delle note fruttate. Profumazioni ricercate e packaging di design sono la peculiarità dei prodotti masstige di Rudy Profumi. Questo connubio si realizza, in particolare, nella collezione Maioliche: una linea caratterizzata da fragranze ispirate ai profumi tipici italiani e dedicate alle città che ne
rappresentano la storia. Gli agrumi di Sicilia, le erbe aromatiche mediterranee, le rose di Positano e di Amalfi sono solo alcune delle profumazioni racchiuse nelle ceramiche italiane dai disegni esclusivi realizzati a mano e riprodotti sulla confezione.

Tra le novità di Rudy Profumi  la nuova collezione di fragranze per il bucato, profumi pensata per vuole personalizzare i propri capi con fragranze uniche.  Rudy Profumi offre una gamma di 5 fragranze contraddistinte da diverse piramidi olfattive per evocare le più positive sensazioni: toni floreali, fruttati e aromatici.

GIADA: freschezza della primavera grazie alle note di Limone e Pesca. La nota olfattiva si apre con sentori di Limone e Pesca, con un cuore tenero e floreale di Rosa, Gelsomino e Orchidea Bianca per finire con aromi caldi e persistenti di Legni Preziosi, Vaniglia e Fava Tonka.

QUARZO: fragranza caratterizzata da un bouquet floreale seducente. Il profumo si annuncia con le note di Pesca e Limone con un cuore irresistibile di Rose e Fiori di Loto per finire con la freschezza e delicatezza di Muschio Verde.

ZAFFIRO: note verdi e fiorite di Neroli e Fiori Bianchi si combinano alla perfezione con le note calde e preziose di Legni Preziosi, Muschio e Spezie per creare un accordo intenso e persistente.

AMETISTA: fragranza fiorita e frizzante connotata da note verdi di Limone e delicati frutti. Il suo cuore fiorito di Rosa Bianca e Ylang Ylang unitamente alle note di fondo di Legni Preziosi e Muschio Bianco la completano, rendendola fresca e persistente.

TURCHESE: composizione fiorita e delicata. La nota olfattiva è caratterizzata da testa di Vaniglia e Talco su dolci e romantici sentori di Rosa e Geranio. Le note di fondo di Muschio e delicata Vaniglia conferiscono alla fragranza persistenza.




Con “Due figlie, tre valigie”, riparte il Teatro San Babila

Con “Due figlie, tre valigie”, riparte la stagione del Teatro San Babila di Milano che, dal 2013-2014, è diventato anche teatro di produzione con la Compagnia del Teatro San Babila. Proprio come questa frizzante commedia di Claude Magnier diretta da Marco Vaccari, in cartellone fino al 17 novembre, e che ha tutti i presupposti per ripetere il successo parigino. Nella Ville Lumière infatti la commedia “Due figlie, tre valigie” è andata in scena ben 600 volte.  Sul palco milanese Marino Zerbin, Elisabetta Cesone, Marco Vaccari, Stefania Pepe, Gianni Lamanna, Giulia Marchesi, Lornzo Alfieri e Sara Caprera la girandola di comici equivoci che ruota attorno a “Due figlie, tre valigie”. Il testo scritto per il teatro da Claude Magnier (titolo originale: Oscar)  ha ispirato due versioni cinematografiche: una francese, con un irresistibile Luis De Funès nel 1967  e la più recente con Sylvester Stallone e Ornella Muti del 1991.

Christian Martin, modesto contabile in una azienda molto importante si presenta una mattina a casa del suo principale Bertrand Barnier per chiedergli un aumento in quanto intende sposarsi. Martin gli rivela anche di avere fatto qualche discutibile manovra sul bilancio aziendale. La richiesta del ragioniere coglie impreparato l’uomo che scopre ben presto di essere vittima di una sorta di ricatto al quale è costretto a piegarsi. La sorpresa è ancora maggiore quando Martin chiede a Barnier proprio la mano della figlia. Ma ecco che improvvisamente irrompe nella storia la giovane Jacqueline che chiede di vedere l’imprenditore.  La ragazza dice di essere innamorata di Christian Martin e di avergli mentito spacciandosi per la figlia di Barnier. Travolto dagli eventi Barnier è nella confusione totale. Egli si rende conto a questo punto che Martin non è innamorato di sua figlia Colette. In bilico fra tracollo economico e beghe sentimentali il povero, si fa per dire, uomo d’affari vede popolato il suo delirio da dipendenti dimissionari, un personal trainer tutto muscoli e poco cervello, una moglie un po’ svanita.

Dal 21 novembre  sempre sul palco del Teatro San Babila di Milano, sarà in scena “Non sparate sulla mamma”, commedia diretta da Marco Rampoldi e scritta da Carlo Terron; seguono “Che disastro di commedia” (dal 17 al 22 dicembre); “L’ascensore” (dal 7 al 12 gennaio), con Luca Giacomelli Ferrarini, Elena Mancuso e Danilo Brugia;  “Un grande grido d’amore” (dal 21 al 26 gennaio) di Josiane Balasko, v con Barbara De Rossi; e ancora, dal 13 febbraio “La coscienza di Zeno” presentato da Corrado Tedeschi; “Maria Callas Masterclass” (17-22 marzo) con Mascia Musy (17-22 marzo) e, di nuovo con la   Compagnia del Teatro San Babila,  “Colto in flagrante” di Derek Benfield, spettacolo in cartellone anche la notte di Capodanno.

Sugli spalti del Teatro San Babila di Milano torna poi anche l’operetta  con la Compagnia di Operette Elena D’Angelo. In scena “La Vedova allegra, “Ballo al Savoy”, “Al Cavallino Bianco” e “La Principessa della Czarda”. Torna anche, con  l’Associazione Musica in Scena, la Stagione Lirica con quattro titoli: “Rigoletto”,  “Il Barbiere di Siviglia”,  “Cavalleria Rusticana” e  “Tosca”.

 

DOVE, COME E A QUANTO

“Due figlie, tre valgigie”
TEATRO SAN BABILA DI MILANO
Corso Venezia, 2/A – 20121 Milano – Tel. 02 798010

Dal 5 al 17 novembre
martedì – giovedì – venerdì – sabato ore 20.30
mercoledì – sabato – domenica ore 15.30

BIGLIETTI da euro 12 a euro 27

 

 




Una Medea (s)velata

di zZz – Dal 17 al 27 ottobre 2019, al Teatro Menotti, dopo gli Uccelli di Aristofane, Emilio Russo porta la sua Medea.

 Il testo è quello di Euripide (naturalmente). Ed anche se gli attori danno voce, a volte, a parole che Euripide non scrisse, la fedeltà all’originale può comunque essere considerata la regola (con poche eccezioni) di questo ambizioso e coraggioso progetto. Si tratta – credo – di una sfida consapevolmente lanciata dal regista e dai suoi attori a un tempo (quello nostro) reso sempre più indifferente e disinteressato nei confronti della storia e del passato. Onore al merito, dunque, alla controtendenza di questa scelta, che propone un ‘classico’ in un momento storico animato da un pericoloso senso di superiorità (ingiustificato e ingiustificabile) nei confronti di chi ci ha preceduto.

La storia è nota; e chi ancora non la conosce, può rimediare, adesso: la Medea di Russo si fa seguire bene; lineare e semplice pur nella sua complessità strutturale. L’apertura è d’effetto, come pure la chiusura: nenie, respiri e sussurri danno il ritmo e il colore (nonché il senso) ad uno spettacolo che per il testo, avvincente e senza tempo – catalizza l’attenzione fino alla fine, coinvolgendo lo spettatore emotivamente e lasciandolo in bilico nel giudizio: Medea è vittima e carnefice nello stesso tempo; traditrice e tradita; due volte profuga, due volte esule, mille volte trafitta. Maga, dea e amante; figlia e madre. Tanto forte da far ombra a tutti gli altri protagonisti della storia; tanto tragica da ipnotizzare e far tacere il pubblico fino all’uscita della sala. La prima (17 ottobre) si è chiusa così: tra lunghi applausi e nel silenzio del pubblico.

Bella la scenografia, anche se sfruttata poco. Brava Romina Mondello (Medea), anche se poco scomposta: forse avrebbe potuto osare di più e mostrarsi più ‘imbruttita’ dall’azione. Magari per l’emozione della prima (o forse per scelta del regista), oltre al lento movimento del coro, gli altri attori seguivano percorsi fissi sulla scena: forse si sarebbe dovuto dare più movimento al tutto e più ‘corpo’ alle emozioni. Ma a parte questo (de gustibus…), lo spettacolo è da vedere: merita assistere alla lenta apparizione di una Medea che gioca (sapientemente) con il suo copricapo; una Medea velata che si svela davanti agli occhi del pubblico e che, con le mani intrecciate sul suo ventre, mostra ossimoricamente (e ossessivamente) determinazione ed esitazione nel progettare la sua vendetta, che è pure la sua morte.

foto Gianfranco Ferraro




Gaga Symphony Orchestra in concerto al Teatro Dal Verme

Domani sera, 14 maggio, ore 21, il Teatro Dal Verme ospita un evento eccezionale,  uno spettacolo imperdibile dall’inconfondibile sapore symphonic-pop: Dancers in Concert della Gaga Symphony Orchestra

La Gaga Symphony Orchestra è composta da oltre 60 giovani musicisti, tutti rigorosamente under 30, guidati dalla frizzante bacchetta di Simone Tonin (classe 1992) e propone una nuova lettura in chiave sinfonica delle hit pop/rock più belle di sempre, oltre alle ultime novità discografiche che stanno facendo impazzire le classifiche in Italia e in tutto il mondo. E non solo: QUEEN, MAHMOOD, AC/DC, MINA, STEVE AOKI, BILLIE EILISH, POOH, GUNS N’ROSES, ELVIS, AEROSMITH, ARIANA GRANDE, FRANCESCO DE GREGORI, LED ZEPPELIN, BASTILLE, GIORGIA, BON JOVI, ROSSINI, KISS, CLAUDIO BAGLIONI, CELINE DION, CRISTINA D’AVENA sono alcuni dei nomi che affollano la scaletta della serata.

Per questo appuntamento milanese la Gaga Symphony Orchestra ha in serbo una sorpresa davvero unica per tutti i presenti: la nota cantante CHIARA GALIAZZO interpreterà un’esclusiva versione del suo nuovissimo singolo Pioggia viola, eccezionalmente accompagnata dal vivo dall’orchestra sinfonica.

Per DANCERS IN CONCERT la Gaga Symphony Orchestra ha infatti pensato come accontentare tutti i gusti, spaziando dallacanzone italiana ai miti del rock, dalle sigle dei cartoon anni Ottanta e Novanta al grande repertorio operistico e sinfonico, dalle canzoni d’amore che hanno fatto la storia ai successi discografici del momento. Commenta il direttore d’orchestra Tonin: «Le canzoni pop, dalle ballate romantiche alle hit dance con la cassa dritta, mantengono il loro carattere originale, ma nel nostro personale arrangiamento si sfruttano le infinite possibilità timbriche e coloristiche dell’orchestra sinfonica. Inoltre ciò che caratterizza il gruppo e contagia lo spettatore, oltre alla peculiarità dell’offerta tematica, è l’entusiasmo con il quale l’intera orchestra sviluppa lo spettacolo, condito di gag e sketch. Non si tratta di un semplice concerto, ma di un vero e proprio show in cui l’intera orchestra partecipa in maniera attiva. Così a volte capita che ci definiscano una “band”; e noi, infatti, non siamo solo un’orchestra, siamo una “super band”, in cui tutti condividono la stessa energia e sono coinvolti al 100% nel progetto musicale. Per questi motivi la Gaga Symphony Orchestra è unica nel suo genere!».

Ad arricchire il già variegato programma musicale le performance di altissimo livello dei danzatori provenienti da uno dei più prestigiosi corpi di ballo al mondo, il Teatro alla Scala di Milano. I Primi ballerini Martina Arduino e Claudio Coviello ed i Solisti Vittoria Valerio e Marco Agostino sono infatti chiamati ad interpretare due momenti particolarmente struggenti e coinvolgenti del concerto, i medley dedicati alle ballate rock e pop e alle canzoni italiane.

Le coreografie sono eccezionalmente firmate dall’artista di fama internazionale Marco Pelle, coreografo che, tra gli altri, ha firmato importanti ed unici lavori per nomi del calibro di Roberto Bolle, Polina Semionova, Alessandra Ferri e Ryan Murphy (regista e creatore di “Glee”, “American Horror Story”, “Feud” e “Mangia. Prega. Ama.”). «Questo spettacolo afferma Pelleè una sfida personale, perché è la prima volta che presento un lavoro coreografico su canzoni e musica leggera.Questa volta ho voluto unire il mio background classico, ispiratomi dai meravigliosi ballerini della Scala, al mio background geografico e culturale costellato dalle musiche con cui sono cresciuto e che conosco da sempre. La sfida è quindi portare la mia visione artistica e coreografica in una serata in cui sono parte di un processo di costruzione di qualcosa di nuovo, quale è l’innovativa operazione della Gaga Symphony Orchestra».

Per questo spettacolo, capace di coinvolgere e trasportare tutto il pubblico in sala, dai più grandi ai più piccoli, dagli habitué dei teatri ai frequentatori di concerti rock, dagli esperti di musica ai neofiti del genere, il divertimento è assicuratoall’insegna di un ritmo travolgente e melodie incalzanti che renderà difficile rimanere seduti.

La Gaga Symphony Orchestra, ensemble veneto di giovani professionisti del panorama musicale, è noto per proporre durante i suoi spettacoli un originalissimo repertorio pop e dance capace di divertire spettatori di ogni età all’insegna dell’alta qualità artistica. Dai classici evergreen alle ultime hit trasmesse alla radio e sul web, il risultato è un entusiasmodirompente che coinvolge e contagia il pubblico durante ogni concerto. Dal 2012 ad oggi la Gaga Symphony Orchestra ha realizzato oltre 70 spettacoli in Italia e all’estero (Mosca,Berlino, Cairo, Malabo in Guinea Equatoriale), nelle location più varie e diversificate, collezionando numerosi sold out e dimostrando versatilità ed ecletticità nella propria proposta artistica.

Oltre alla partecipazione alle note trasmissioni televisive Italia’s Got Talent e X-Factor (Home Visit con Mara Maionchi), l’Orchestra vanta importanti collaborazioni con artisti della scena pop italiana: nella primavera 2017, dopo l’ottimo piazzamento a Sanremo, il quartetto d’archi della Gaga Symphony Orchestra ha accompagnato Michele Bravi nel suo tour “Anime di Carta”, mentre in settembre ha registrato per il disco di Patrizia Laquidara C’è qui qualcosa che ti riguarda”.Nella primavera 2018 la Gaga Symphony Orchestra ha inoltre accompagnato Patty Pravo nel tour “La Cambio Io La Vita Che”; a settembre dello stesso anno ha preso parte alle riprese del video del singolo “New Yorkdei Thegiornalisti, mentre in autunno ha registrato le parti orchestrali del nuovo disco di prossima uscita di Chiara Galiazzo.

Tra i prossimi impegni la Gaga Symphony Orchestra accompagnerà con la formazione da 40 elementi Francesco De Gregori nel suo nuovo tour estivo “De Gregori & Orchestra – Greatest Hits Live”, da giugno a settembre 2019, presso le location più prestigiose d’Italia, tra cui le Terme di Caracalla, l’Arena di Verona e il Teatro antico di Taormina.

Ad avvalersi delle performance della Gaga Symphony Orchestra anche importanti aziende e brand come PwC,Calzedonia, Intimissimi, Pirelli, Pinko, Smeg e Juventus.

«Che suoni in teatro, in piazza o addirittura in discoteca afferma Sara Prandin, Direttore Artistico dell’ensemble laGaga Symphony Orchestra regala un’esperienza vivace e ricca di stimoli, costruita sullo studio e l’impegno dei giovani. E così,finalmente, intrattenimento e cultura possono avvicinarsi e diventare sinonimi».

Dancers in Concert gode del Patrocinio del Comune di Milano.

Si ringrazia il Main Sponsor Valigeria Roncato per il prezioso sostegno che permette la realizzazione dello spettacolo e il Media Partner Classica HD.

La serata è inoltre un evento eco-friendly: grazie alla collaborazione con il brand Stone Project, la Gaga Symphony Orchestra abbraccia l’ecosostenibilità e diventa la prima orchestra al mondo ad utilizzare per la stampa dei propri spartiti l’innovativa carta ecologica Stone Paper, composta da polvere di pietra e da resina HDPE.

Biglietti da € 10,00 a € 34,00 oltre diritto di prevendita acquistabili su www.ticketone.it e presso la Biglietteria delTeatro Dal Verme.

Info pubblico info@gagasymphonyorchestra.comwww.gagasymphonyorchestra.com

Facebook @GagaSymphonyOrchestra

Instagram gaga_symphony

YouTube Gaga Symphony Orchestra

Twitter @GagaSymphony

Hashtag ufficiali #gagasymphonyorchestra #dancersinconcert




Valerio Ameli racconta “Romeo e Giulietta” nell’allestimento di Chronos3

Valerio Ameli, affermato attore di prosa e musical, dopo il successo del musical originale Smack – Bacia chi ti pare, questa sera debutta a Milano, al Teatro Libero, in un nuovo e originale allestimento di “Romeo e Giulietta“, portato in scena dalla compagnia Chronos3, con la regia di Manuel Renga.

Valerio quale è il tuo percorso di formazione?

Ho cominciato con il teatro di strada nella mia città, Ascoli Piceno, con la Compagnia dei Folli. Dopo un po’ ho capito che il mio posto doveva essere in un teatro e ho quindi frequentato  la scuola di teatro a Bologna. E ora eccomi qui! Da tre anni collaboro stabilmente con la compagnia Chronos3, ho iniziato a esplorare il mondo del musical e tengo corsi di teatro.

Ci parli di questo nuovo allestimento di “Romeo e Giulietta”?

E’ uno spettacolo molto originale, che parte dal testo shakespeariano, in una traduzione molto poetica, adattato però per soli cinque attori; due sempre in scena, Romeo e Giulietta, gli altri impersonati tutti, di volta in volta, da tre attori.

Lo spettacolo ha fondamentalmente due scopi: quello di riportare nella nostra società un linguaggio più elevato, aulico e poetico ormai quasi dimenticato grazie all’impoverimento della lingua causato soprattutto dalla televisione;  in secondo luogo quello di far rivivere la tradizione del teatro popolare utilizzando la narrazione in musica.

Questa messa in scena, infatti, si avvale di una partitura musicale originale composta dal Maestro Francesco Lori. Un narratore/cantante fa da raccordo alle parti recitate del dramma shakespeariano.

La storia è ambientata in un’epoca moderna, senza riferimenti temporali precisi. I personaggi si muovono in un’ambientazione molto cupa, costruita con tavoli con superfici a specchio volutamente sporche che, a seconda di come vengono spostate, creano i vari ambienti scenici. In questo clima di freddezza Romeo, interpretato da me, e Giulietta (Francesca Muscatello) vivono la loro passione e il loro dramma.

Sei reduce dal successo del musical Smack. Che cosa ti piace del mondo del musical?

Sono un attore di prosa da sempre affascinato dal musical. Per un attore è molto più impegnativo lavorare in un musical: recitare, cantare e ballare contemporaneamente non è poco, ma l’atmosfera che si crea è qualcosa di straordinario. Tutto si alleggerisce e riesci a veicolare messaggi anche importanti con molta più naturalezza. Pensa a Smack e alla tematica omosessuale di cui parlava. L’argomento è attuale, sempre dibattuto e controverso ma grazie al musical molte persone hanno potuto capire meglio il significato di essere gay. Qualcuno ha addirittura cambiato opinione!

Questo vuol dire che ti vedremo più spesso impegnato in musical?

Per ora c’è in progetto solo la ripresa si Smack. Un giorno mi piacerebbe fare Les Miserables, Rent o Pinocchio dei Pooh, un musical che ha segnato la mia adolescenza.

Che cosa ti aspetti da uno spettacolo?

Una solo cosa: che “riempia”. Gli spettacoli devono riempire, arricchire, nutrire l’anima non solo all’attore ma anche allo spettatore che torna a casa con qualcosa in più, un’emozione, una riflessione.

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Teatro Libero – Milano

dal 9 al 12 e dal 16 al 19 maggio ore 21

ROMEO E GIULIETTA

Regia e adattamento drammaturgico Manuel Renga

con Valerio Ameli, Francesca Muscatello, Denise Brambillasca, Antonio Valentino e Daniele Profeta

Scene e costumi Aurelio Colombo

Musiche originali Francesco Lori

Produzione Chronos3




Beyond Fukuyama: prima nazionale al Teatro Filodrammatici

Il 26 marzo debutta in prima nazionale, al Teatro Filodrammatici di Milano, una nuova produzione di Teatro i: Beyond Fukuyama dell’austriaco Thomas Köck, con la regia di Renzo Martinelli.

Il team della Dottorressa Phetka, direttrice dell’Istituto della Felicità, sta cercando di individuare quale sia il “punto dell’esistenza umana”, che cosa realmente possa portare alla felicità e ad un futuro quantificabile e controllabile. 

Nella realtà descritta da Köck la standardizzazione delle abitudini, i gusti, i profili e le attività online vengono raggruppati, salvati, analizzati, organizzati, venduti a decision makers con l’obiettivo di controllare la società eliminando ogni tipo di conflitto sociale. La massa deve essere tenuta a bada: la sua facoltà di scegliere, pensare, agire deve essere ridotta, indirizzata, sorvegliata.

È ovvio quindi che i dati raccolti debbano rimanere segreti. Ma purtroppo così non sarà.

Con questo espediente drammaturgico, l’autore, passando velocemente dall’assurdità del pensiero attuale alla sua logica conclusione, con brillanti giochi di parole e un eccezionale umorismo, si domanda quali utopie della vita ci possano oggi rimanere per riuscire trovare l’HAPPY END della nostra storia.

Il testo di Thomas Köck indaga, con una forma e un linguaggio particolarmente originali, il rapporto tra umanità, scienza e tecnologia traendo ironicamente spunto dalle teorie del politologo Francis Fukuyama e immaginando un mondo del tutto verosimile ma, al contempo, estremo.

In scena cinque attori, Federica Carra, Mauro Milone, Elisabetta Pogliani, Ulisse Romanò, Anna Sala, con la collaborazione del musicista e compositore Gianluca Misiti, in uno spazio evocato più che rappresentato – dove il Fuori non è altro che un deserto di senso – si troveranno faccia a faccia con un futuro sempre più prossimo. 

Un futuro che sembra non aver imparato nulla, o ben poco, dal passato. 

TEATRO FILODRAMMATICI

Via Filodrammatici,1 Milano

martedì, giovedì e sabato 21.00 / mercoledì e venerdì 19.30 / domenica16.00 

info e prenotazioni: tel. 02/36727550

biglietteria@teatrofilodrammatici.eu – www.teatrofilodrammatici.eu

PREZZI
intero: 22 €
ridotto under30: 16 € – ridotto over65 e under18: 11 €

BIGLIETTI ACQUISTABILI ON LINE su VIVATICKET.IT




Veronica Pivetti è Viktor und Viktoria

Veronica Pivetti torna sul palco con VIKTOR und VIKTORIA, la commedia ispirata al film di Reinhold Schunzel, al Teatro Nuovo di Milano dal 15 al 24 marzo. In scena con lei Giorgio Borghetti, Yari Gugliucci, Pia Engleberth, Roberta Cartocci, Nicola Sorrenti, diretti da Emanuele Gamba nella versione originale di Giovanna Gra.

Quando la crisi colpisce il mondo dello spettacolo anche gli artisti Il devono aguzzare l’ingegno per sopravvivere. Così Viktoria, talentuosa cantante disoccupata nella Berlino degli anni Trenta, si finge Viktor e conquista le platee, scatenando però, con il suo fascino androgino, curiosità e sospetti. 

Una commedia che, con leggerezza, arriva in profondità: tra battute di spirito e divertenti equivoci, infatti, critica una società bigotta e superficiale, molto simile alla nostra, che giudica solo dalle apparenze. 

In una Berlino stordita prima dai fasti e poi dalla miseria della repubblica di Weimar un’attrice di provincia, Susanne Weber, approda in città spinta dalla fame e in cerca di scrittura. Il freddo le ha congelato le membra, e anche il cuore non è rimasto illeso. L’incontro con un collega attore, Vito Esposito immigrato italiano, sembra cambiarle la vita. E mentre la città subisce gli umori delle nascenti forze nazionalsocialiste di Hitler in lotta con gli spartachisti dell’estrema sinistra, Susanne e Vito s’immergono negli eccessi della vita notturna weimeriana. La coppia condivide fame, scene e battute e, alla fine, si scambieranno anche sesso ed identità! Ed è per proprio per l’affamata ditta che Susanne si sacrifica e diventa Viktor und Viktoria, cioè un acclamato ed affascinante en travesti, anche grazie all’aggiunta di un colorato, buffo e stravagante fallo di cotone che diventa l’emblema del loro piccolo grande segreto. Viktor und Viktoria viene acclamato in tutti i teatri d’Europa. Una brillante compagnia capitanata dalla caustica Baronessa Ellinor Von Punkertin in cui spiccano Lilli Shultz, buffa e biondissima ballerina di fila di cui Vito è innamorato e un attrezzista dai modi bruschi e obliqui, Gerhardt miete successi ovunque. Ma, tornati a casa per l’ultima recita, un incontro fatale con il fascinoso conte Frederich Von Stein sfiorerà il cuore gelato di Susanne. Purtroppo, anche il conte ha un segreto e la liaison si complica. E, mentre a Berlino la situazione politica degenera precipitosamente, la nostra protagonista sarà costretta a fare le sue scelte: sentimentali e di vita. Non tradire mai Vito, l’amico inseparabile, né il conte, ormai padrone del suo cuore. Riuscirà Susanne/Viktor ad abbandonarsi fra le braccia del suo inaspettato amore senza che la scelta le risulti fatale?

Sullo sfondo di una Berlino anni trenta, una Veronica Pivetti racconta una storia piena di qui pro quo, cambi di sesso, scambi di persona e ricca di intrecci sentimentali senza esclusione di colpi, cimentandosi nell’insolito doppio ruolo di Viktor/Viktoria, nato sul grande schermo e per la prima volta sulle scene italiane nella sua versione originale.

VIKTOR UND VIKTORIA

Commedia Con Musiche Liberamente Ispirata all’omonimo Film di Reinhold Schunzel 

Versione Originale Giovanna Gra 

Regia Emanuele Gamba 

Con Veronica Pivetti

Con Giorgio Borghetti, Yari Gugliucci, Pia Engleberth, Roberta Cartocci, Nicola Sorrenti 

Scene Alessandro Chiti 

Costumi Valter Azzini 

Luci Alessandro Verazzi 

Musiche Originali e Arrangiamenti Maurizio Abeni 

Aiuto Regia Vittorio Testa                                     

TEATRO NUOVO DI MILANO

piazza San Babila 2

dal 15 al 24 marzo ore 20.45

16 marzo, 17 marzo, 24 marzo ore 15.30

BIGLIETTI

Prevendita online: www.teatronuovo.itwww.ticketone.it 

Biglietteria Teatro Nuovo
02.794026
Da lunedì a sabato 10:00/19:00 orario continuato
Domenica 14:00/17:00
prenotazioni@teatronuovo.it 

Social:

Facebook @teatronuovomilano

Instagram @teatronuovo_milano

Twitter @TeatroNuovo

www.teatronuovo.it 




Gli Uccelli di Aristofane al teatro Menotti: in scena la Nubicuculia di Emilio Russo

di zZz – Resta, ormai, poco tempo prima che la città degli Uccelli (Nubicuculia) chiuda i suoi battenti. Venite ad abitare tra le nuvole: a metà strada tra la terra degli uomini (corrotta) e il cielo degli dèi (distratto). Basta seguire il verso dell’Upupa (o dell’allodola, o magari dell’usignolo…) e varcherete le porte del non-luogo felice (forse) e godrete di ali e sentirete dolci melodie e camminerete al ritmo di Bodhran. Cercate una nuova patria? Una nuova carta d’identità?  Ebbene, Nubicuculia ve la darà: bastano solo 120 minuti – intervallo compreso – per entrare nel misterioso universo ri-creato da Emilio Russo, che ha sapientemente “riscritto”, con (e per) i suoi attori (tutti giovani e davvero bravi), la commedia di Aristofane, rendendo ancora attuale un testo del quinto secolo a.C. Ma solo chi è in grado di cogliere gli ultrasuoni durante lo spettacolo sentirà il sussurro allusivo ai nostri tempi; un riferimento sottile che fa giustamente a meno delle retoriche pompose sullo ‘straniero’ e sui miti della politica attuale. Tutto è trattato con la giusta leggerezza: con quella ironia e con quel garbo di cui Aristofane fu maestro grande, irriverente e cinico. Non è facile – diciamolo – mettere in scena una tragedia e una commedia antica in un teatro ‘chiuso’; non è facile ammaliare il pubblico senza una scenografia naturale, quale invece può offrire un teatro greco o un sito archeologico. Eppure, Emilio Russo ci è riuscito, senza strafare e senza grandi ‘arredamenti’, ma interpretando bene lo spirito dell’opera originale. È bastata una gradinata in legno per richiamare i teatri antichi; è bastato sfruttare i diversi livelli (alto/basso) per enfatizzare i conflitti tra i personaggi e per creare l’illusione di altre dimensioni poste al di sopra e al di sotto del palcoscenico; è bastato un gruppo di attori ‘vivi’ e ‘naturali’ per riportare alla luce (con il bel contributo delle ombre della compagnia “Controluce”) la storia, il viaggio e il progetto dei due ateniesi fuoriusciti dalla loro città (Pisetero ed Evelpide). Peccato – ma è comprensibile – che il numero degli attori sia ridotto al minimo indispensabile; peccato non aver potuto vedere sulla scena un coro di uccelli più consistente. Peccato davvero perché, anche se formato da pochi elementi, il coro è stato proprio ben diretto: una bella sorpresa degna di nota per i movimenti, la forza, il ritmo e la coordinazione degli attori (anzi, delle attrici in questo caso: tutte giovani, quasi tutte abbastanza brave e ben vestite da Pamela Aicardi). Un bel coro davvero, dunque. Il che non è cosa da poco. Una delle difficoltà da affrontare quando si mette in scena una commedia o una tragedia greca è costituita sicuramente dal coro; ma Emilio Russo ha trovato un’ottima soluzione gradevole alla vista e all’udito. La seconda difficoltà riguarda gli dèi. E in questo la scelta delle maschere non mi è piaciuta. Forse si è trattato di una scelta obbligata perché gli attori erano pochi (e un attore doveva interpretare due o tre parti); in ogni caso, mi sarei aspettato una soluzione diversa, soprattutto perché lo spettacolo è di qualità e il gran lavoro fatto dagli attori e dal regista si vede tutto… ed è degno di essere visto e applaudito.  

Gli Uccelli di Aristofane al Teatro Menotti dal 17 gennaio al 3 febbraio 2019




Queen LeaR: la magia delle Nina’s incontra Shakespeare

di Vittoria Colli – Eccolo, è arrivato, il primo regalo del 2019 e non è la solita sciarpa ma un intero guardaroba di tweed glitterato caldo unito a quel ricordo di famiglia che viene passato di generazione in generazione.

Le Nina’s Drag Queens tornano a Milano con Queen LeaR, roboante adattamento en travesti dell’omonimo dramma di Shakespeare.

La storia è quella di Re Lear ma calata nella realtà contemporanea. Qui il sovrano è l’anziana Lea Rossi, emigrata in Inghilterra e proprietaria di un negozio di giocattoli che, arrivata alla pensione, vende l’attività e decide di affidarsi alle cure delle sue tre figlie e della fidata amica Kent.

Lo spettacolo si sviluppa fra istantanee di ambienti in continuo dialogo, cambi di scena come lunghi piani sequenza a passare da una casa all’altra, dalla strada all’ospizio, dall’amore filiale all’esasperazione, dall’abbandono degli “ultimi” al miraggio di una vita migliore, dalla tolleranza alla crudeltà parentale, ricordandoci che si può essere spietati anche quando si hanno le migliori intenzioni, anche quando a muoverci è l’affetto. 

Il tema della vecchiaia e delle sue conseguenze è centrale in tutto lo spettacolo, pronto a fare capolino anche nelle parti più divertenti. Sì, perché si ride anche, ci si diverte. Le Nina’s riescono a misurare sapientemente gli ingredienti portando leggerezza e ironia all’insieme, creando un saliscendi di emozioni che pungolano continuamente la platea.

Il testo mixa sapientemente citazioni pop e brani dal Lear originale, aumentando al massimo la vicinanza col pubblico. Un modus operandi che da sempre caratterizza la compagnia. Rispetto alla formula classica però svaniscono i lipsync propri della tradizione drag, lasciando spazio a inedite canzoni scritte e musicate appositamente per lo spettacolo, tutte rigorosamente cantate live dagli attori.

La scelta è sicuramente ambiziosa ma la sperimentazione, oltre che coraggiosa, è soprattutto necessaria nella continua evoluzione della compagnia drag più famosa d’Italia.

A colorare il tutto, una scenografia in perfetta sintonia con musiche, luci e costumi: scelte cromatiche che creano fotografie multicolori o delicatamente tono su tono, un mondo avvolgente che porta lo spettatore da un vivido e saturo arcobaleno, fino al vuoto freddo delle scene finali. Un sincronismo continuo con la trama.

Una prova di alto livello per tutti gli attori, perfetti e virtuosi in un meccanismo complesso e variegato di movimenti ed espressioni. Sax Nicosia è una regina austera ed orgogliosa, magnetica ed immensa per tutta la durata della pièce; Lorenzo Piccolo e Ulisse Romanó interpretano le sorelle Gonerilla e Regana, unite e divise dalle mille sfaccettature dell’amore; Gianluca di Lauro è Kent l’amica innamorata di Lea, la speranza che mai si arrende; Alessio Calciolari dà anima e corpo al migrante Edmund, che cerca e trova la sua strada, e a Cordelia, la terza figlia di Lea che, alla fine, riunisce la famiglia.

Applausi e standing ovations meritatissimi

Uno spettacolo assolutamente da non perdere, diverso, vero, intenso, che fa sorridere, ridere, commuovere e che porta un messaggio universale che di questi tempi si dà sempre troppo per scontato: ama finché sei in tempo.

Concedetevi un giro su questa magica giostra di emozioni. 

Queen LeaR

Fino al 20 gennaio al Teatro Carcano 

www.teatrocarcano.com/spettacoli/queen-lear/




Yury Revich e Simone Di Crescenzo raccontano Dreamland

Il prossimo 22 novembre, nella prestigiosa sede del Theater an der Wien a Vienna, avrà luogo un evento davvero speciale: Dreamland, un charity gala a favore di UNICEF. Organizzatore della manifestazione è il giovane pluripremiato violinista Yury Revich che ha riunito sul palco, per l’occasione, artisti internazionali tra cui anche il Maestro Simone Di Crescenzo. Cosmopeople ha intervistato Yury Revich e Simone Di Crescenzo per scoprire tutto su questo grande e importante evento.

Che cos’è Dreamland?

S.D.C. – Dreamlan è un progetto nato dalla collaborazione tra “Friday Nights with Yury Revich“, fondato e diretto dal celebre violinista russo e Unicef, che vedrà impegnati tantissimi artisti legati dall’intento di offrire, attraverso l’arte, un contributo concreto per il benessere dei bambini meno fortunati.

Parliamo di una manifestazione culturale di alto livello in cui viene messa a fuoco l’idea neo-rinascimentale del “Concerto delle Arti“, che è alla base del progetto di Yury e che io condivido fortemente. In questa prospettiva il concetto di Arte è molto liquido, abbraccia e combina insieme vari elementi. A mio parere soprattutto al giorno d’oggi, una visione di questo tipo, che pone le sue fondamenta sui concetti di interazione ed integrazione, deve essere più che mai sostenuta.

Si tratta di un evento veramente ricco e spettacolare, in cui musica, danza, teatro e pittura si incontreranno e si andranno a compenetrare: sarà una serata variopinta popolata da grandi personalità artistiche e sono molto onorato di farne parte.

Perché Dreamland?

S.D.C. – Dreamland perché è un gala interamente votato al sogno e alla speranza, prerogativa di tutti i bambini. Anche il repertorio che abbiamo scelto volge lo sguardo ad atmosfere notturne e sognanti, per descrivere al meglio alcuni aspetti particolari dell’infanzia. Personalmente eseguirò degli estratti dalle Kinderszenen di R. Schumann, delle ‘scene infantili’ appunto, che prenderanno forma e colore grazie a Simona Atzori, accompagnerò Sumi Jo nell’interpretazione di “Casta Diva” di V. Bellini e “Meine Lippen, sie kussen so heiss” di F. Lehár. Last but not least, insieme a Sumi Jo e Yury Revich chiuderemo il concerto con le note variazioni “Ah, Vous Dirai-Je Maman!” dalla commedia musicale Le Toreador di A. Adam, noto motivo popolare francese dal carattere giocoso, che è presente nella memoria musicale di molti grazie alle variazioni per pianoforte scritte da Mozart. 

Dreamland perché sarà palcoscenico di giochi musicali, divertimento e colori, per ricordare e non dimenticare che ogni bambino ha diritto all’infanzia.

Come nasce l’idea di unire in un unico evento grandi nomi del panorama artistico internazionale?

S.D.C. – L’idea nasce innanzitutto dal forte desiderio di dare un’ampia risonanza agli scopi di questa manifestazione, tanto nobili e alti quanto spesso percepiti “in sordina” dal pubblico e non solo. Yury è riuscito ad avere con sé sul palco artisti come l’attrice Christiane Hörbiger e l’étoile della Wiener Staatsoper Liudmila Konovalova, insieme a grandi personalità internazionali, come Sumi Jo, Ute Lemper e Thiago Soares, che hanno entusiasticamente sposato la causa. Abbiamo fatto questo per mettere in luce come la cooperazione tra le arti sia non solo una realtà possibile, ma anche una ricchezza ed un pregio per il mondo della cultura. 

Questo progetto nasce con l’intento di suggerire e promuovere quell’apertura necessaria in primis per vivere in armonia e poi per fare arte insieme. Capita spesso di perdere di vista valori importanti come questi e credo che avvicinarsi alla realtà dei bambini, i veri protagonisti di questo evento, possa aiutare a riprenderne piena coscienza.

Simone, sei emozionato di debuttare in un teatro così prestigioso?

S.D.C. – Sono doppiamente emozionato sia perché si tratta di un palcoscenico che ha segnato la storia della musica e sul quale sono state date prime esecuzioni assolute in opere di Beethoven, Strauss, Lehár e molti altri compositori, sia perché affiancherò un parterre di altissima caratura artistica. Si tratta inoltre del mio primo concerto a Vienna, una città così significativa per il mondo musicale, con una tradizione così grande ! 

Yury sei la rivelazione di questi ultimi anni. Ti aspettavi un successo simile nella tua vita?

Y.R. – Grazie mille! Sto lavorando sodo, e ho ancora molti piani e molti sogni da realizzare!

Per me questo progetto è molto significativo, come artista ho la possibilità di raggiungere un pubblico ampio e posso cercare di sensibilizzare le persone su cause, temi e progetti sociali importanti. Sono consapevole della mia fortuna nel poter vivere il mio sogno ma ci sono moltissime persone che non hanno le mie stesse possibilità e attraverso i miei progetti umanitari cerco di dar loro voce, credo sia necessario che ognuno dia il proprio contributo. 

Tu e Simone collaborate insieme da un po’ di tempo, pensate di continuare a farlo?

Y.R. – Simone è un meraviglioso pianista ed una splendida persona, e sono molto contento di suonare con lui: non vedo l’ora di lavorare ai nostri progetti futuri!

Avete dei progetti insieme dopo Dreamland? 

Y.R. – Si, ma è un segreto! Stay tuned! Saranno rivelati prestissimo!

Ci sarà un’incisione del concerto viennese?

Y.R. – Dreamland verrà filmato, presto potrete vederlo ed emozionarvi insieme a noi!

Yury, puoi darci qualche anticipazione dei tuoi prossimi progetti? 

Y.R. – Sono molto emozionato per la nuova stagione di Friday Nights with Yury Revich (http://www.fnights.com/); ci sarà un nuovo CD con concerti di Johanna Doderer e Dmitry Kabalevsky ed un paio di importanti debutti con grandi orchestre!

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