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Augsburg una meta a scoprire tra storia e tradizioni

Augsburg, Augusta, è una città rinascimentale tedesca patrimonio Unesco fin dal 2019 (per lo storico sistema di gestione delle acque e le sue 22  stazioni, visitabili sia al centro città che nei sobborghi)  che da sola vale il viaggio e rappresenta una meta ideale per uno dei prossimi ponti. Ancor più per le Festività Natalizie quando la città si illumina di  colori con alberi, presepi, mercatini e calendari dell’Avvento e si ripercorrono tradizioni secolari come quella dei Rametti di Barbara, ramoscelli di ciliegio o anche di meli, di peri, di castagni d’india e di forsizia che per Santa Barbara, il 4 dicembre, di Santa Barbara, vengono messi nell’acqua calda e tre settimane dopo, con l’avvicinarsi del Natale, regalano una meravigliosa fioritura

Facilmente raggiungibile dall’Italia, Augsburg è una città fondata dai romani sul fiume Lech e nel corso dei secoli ha rappresentato  un punto di riferimento finanziario a livello europeo. Qui si trova il primo esempio di edilizia popolare tuttora esistente con la  Fuggerei, un villaggio circondato da mura che prende il nome dal fondatore, Jakob Fugger il Ricco, ne è la conseguenza dal punto di vista sociale, oltre alla Basilica di San Ulrico e Afra, un capolavoro tardo-gotico, la Rathausplatz, su cui svetta la Perlachturm e la Fontana di Augusto.

Non solo Augsburg si trova al centro di due itinerari europei da scoprire: la Romantische Straße e la Strada Europea dei Fugger. La Romantische Straße, fondata proprio a Augsburg nel 1950 e prima cooperazione turistica tra diverse storiche località in Germania, è un percorso lungo la Baviera, a cavallo tra la Bassa Franconia e il Baden-Württemberg, che affascina con la sua storia, arte e cultura.   L’itinerario si snoda lungo 460 km, si estende da Würzburg a Füssen e tocca centri storici, città medievali, palazzi, castelli e parchi. Oltre ad Augsburg, ne fanno parte Würzburg, Rothenburg ob der Tauber e Dinkelsbühl. Da non perdere il fiabesco Castello di Neuschwanstein.

La Strada Europea dei Fugger, fondata ad Augsburg nel 2019, è invece un itinerario culturale sulle orme della famiglia Fugger che si snoda tra   Tirolo, Baviera, Austria, Spagna, Slovacchia e Polonia. A Augsburg, la famiglia Fugger aveva avviato una piccola tessitura nel XIV secolo per poi nel tempo creare una rete commerciale mondiale. Il Museo dei Fugger e Welser a Augsburg, allestito in un edificio rinascimentale recentemente ristrutturato, presenta la storia di queste due famiglie di mercanti di Augsburg del XV-XVI secolo e mostra in modo multimediale come la compagnia mineraria dei Fugger abbia influenzato l’espansione e il commercio europeo con l’Africa, l’India e l’America. La Strada Europea dei Fugger tocca poi Bad Hindelang, dove i Fugger estraevano oro e minerali di ferro; Neusohl, nell’Alta Ungheria, da cui ebbe inizio l’ascesa dell’impero del rame dei Fugger; Banská Bystrica in Slovacchia; Cracovia dove Johann I. Thurzo e Jakob Fugger fondarono nel 1495 una joint venture per distribuire in tutta Europa i proventi delle miniere di rame dell’Alta Ungheria; Vipiteno dove si trova un’altra casa dei Fugger, attivi nel settore minerario di Vipiteno per oltre 100 anni e Almadén in Spagna dove in cambio dei suoi prestiti, Jakob Fugger ricevette nel 1525 l’affitto della miniera di mercurio, oggi Parque Minero Patrimonio Unesco.




Villeggiare d’inverno a Merano sulle orme di Sissi

A Merano il mito di Sissi  (o meglio di Elisabetta Eugenia Amalia di Wittelsbach, duchessa di Baviera e poi Imperatrice d’Austria, regina d’Ungheria, Boemia e Croazia) si rivive in molti angoli della città. D’altro canto, è stata proprio l’Imperatrice d’Austria a far scoprire al mondo tutto quello che rende, ancora oggi, le vacanze invernali a Merano particolarmente attraenti grazie ad aria pura, natura, eventi, acqua termale e sole tutto l’anno. In meno di sette minuti di impianti poi si raggiunge Merano 2000, una splendida terrazza sulla città dove sciare, passeggiar  oziare al sole.

Tra il 1870 e il 1889 infatti Sissi ha reso Merano uno dei suoi rifugi di elezione , trascorrendo in questo centro alpino su consiglio dei medici, trascorse quattro lunghi soggiorni invernali  di cui due a Castel Trauttmansdorff, un’antica dimora che domina la città. Oggi nelle stanze e nelle sale del castello trova posto il Touriseum, un sorprendente museo che espone una una piccola mostra di oggetti appartenuti a Sissi, racconta lo sviluppo dei viaggi e del turismo alpino in quasi tre secoli di storia, Vale la pena spendere un paio d’ore nel museo, prima di immergersi nei Giardini di Castel Trauttmansdorff, dodici ettari di verde terrazzato che, in un anfiteatro naturale e con piante provenienti da tutto il mondo compongono più di 80 paesaggi botanici, offrendo un’esperienza multisensoriale unica e che, grazie alle fioriture stagionali, si rinnova di volta in volta.

In questo borgo ai piedi del gruppo Tessa si passeggia lungo il fiume Passirio o tra i cipressi e pini lungo la Tappeiner, si fa shopping tra le botteghe medievali dei portici e ci si rilassa alle Terme Merano, un’oasi di benessere in pieno centro cittadino, dopo una giornata in quota. Aperte 365 giorni all’anno le Terme di Merano utilizzano l’acqua termale che sgorga 1500 metri d’altitudine da una sorgente di Monte San Vigilio per il benessere, le inalazioni aerosol, la fisioterapia e l’idrokinesiterapia. Proprio con la stagione invernale 2024 debutta poi il nuovo Wintergarden, elegante e luminoso grazie alle vetrate a tutta parete che danno sul Parco termale. Struttura fissa, in legno e vetro, a basso impatto ambientale, rappresenta un luogo ideale per una sosta gourmet affacciati sul parco circostante. Se poi il meteo non è favorevole, non mancano alternative come la scoperta del Museo delle Donne o una visita alla Kunsthaus sotto i Portici di Merano, piattaforma per l’arte contemporanea, la storia dell’arte locale e l’architettura o, infine, un’escursione al Museo del vino a Castello Rametz, tra antiche attrezzature utilizzate per la viticoltura e degustazioni.

Anche quest’anno poi piazza Terme si veste di Natale con una grande pista di pattinaggio su ghiaccio, la giostra con i cavalli, il presepe Thun, l’albero di Natale. Dal 29 novembre 2024arriva anche l’immancabileMercatino di Nataleche con le tipiche casette anima la passeggiata lungo il Passirio fino al6 gennaio 2025. Durante tutto il periodo diversi eventi per grandi e piccoli danno vita a un ricco calendario di appuntamenti.

 




Zucche e maschere al ristorante per Halloween

Sono sempre più numerosi i ristoranti che organizzano serate a tema con menù dedicati, decorazioni ed eventi come i murder mystery dinners per Halloween. E sono tredici le proposte più divertenti del territorio selezionate da TheFork per una serata golosa a tema Halloween.
Crazy Pizza (Milano) con un menù speciale e a tema. Non manca la pizza esclusiva per la serata a base di zucca e pecorino.
Ponte Bria (Omegna, ): Cena con delitto e risotto mantecato al gorgonzola di Novara e crema di zucca
Mama Eat (Varese): Buffet con protagonisti i sapori autunnali. Tra i piatti principali tortelloni di zucca e amaretti, mentre si conclude con i classici dolcetti di Halloween.
Faki San Salvario (Torino): Menù creativo a base di ingredienti autunnali a iniziare dallo Scialatiello in crema di zucca e zenzero, fonduta di toma, chips di barbabietola, katsuobusi e noci
Woody’s (Torino): Cena con delitto accompagnata da delizie autunnali come lo sformatino di zucca con salvia in tempura e bagnetto verde.
3 Orologi (Galbiano): Sapori piemontesi protagonisti della festa.
Castello di Casalborgone (Casalborgone): Un’esperienza culinaria raffinata a lume di candela e. dopo cena, un misterioso tour  del castello.
Ristorante Villa Meraville (Bologna): Musica dal vivo con sax e voce.
Arno (Firenze): Cena degustazione con portate raffinate, realizzati con ingredienti tipici di stagione attentamente selezionati.
San Frediano Bar & Restaurant by Una Cucina (Firenze): Nella Top 100 di TheFork a Firenze, propone un menù speciale dal 28 ottobre fino al 3 novembre con ingredienti tipici si questa stagione e festività. Tra i piatti proposti i Paccheri zucca e salsiccia con crema di taleggio.
Ristorante La Casavecchia (Figline e Incisa Valdarno): Un luogo d’incanto dove vivere l’atmosfera autunnale e godersi un menù di Halloween che esalta la tradizione toscana con piatti come la lasagna fatta in casa di Zucca gialla della Maremma e salsiccia di Rimaggio o i tortelli Mugellani con crema di pecorino e porcini.
Terrazza Caravita (Roma): Musica dal vivo e cucina tipica Pugliese per un un’esperienza di gusto intensa dove saranno protagonisti gli Spaghetti all’Assassina, un piatto audace, dal carattere forte solo per “palati” coraggiosi.
Le Spighe- Grand Hotel Paladino (Roma): I mostri di Halloween si troveranno riuniti dal Commissario Pelazucche che, insieme agli ospiti della cena, li interrogherà per trovare gli indizi e risolvere un delitto in diretta. Il tutto gustando ottimi piatti pensati per la serata.
Armonì trattoria Gourmet  (Pozzuoli, Napoli): Un “party” di Halloween all’insegna della contaminazione con piatti come il bao con Genovese e il sushi alla napoletana.



Classical Therapy al Teatro Menotti: uno spettacolo musicale di pura magia

Dal 24 al 27 ottobre, il Teatro Menotti di Milano ha aperto le sue porte a un’esperienza indimenticabile: Classical Therapy del MozART Group, uno spettacolo dove la musica classica si trasforma in uno show coinvolgente e divertente. Lontani dai tradizionali concerti, i quattro straordinari musicisti polacchi portano sul palco molto più che semplici esecuzioni: con archetti illuminati, giochi di ombre e trovate sceniche di grande effetto, riescono a incantare e divertire, dimostrando che anche gli oggetti possono “danzare” al ritmo della loro ironia.

Il MozART Group, attivo dal 1995 e ormai icona mondiale del “cabaret musicale”, ha portato il proprio stile unico in oltre 50 paesi, riuscendo sempre a lasciare il pubblico senza parole. La loro terapia? Un mix geniale di talento, umorismo e versatilità, con cui rivisitano i classici della musica in chiave comica, aggiungendo tocchi sorprendenti che trasformano ogni pezzo in un momento di pura meraviglia. La loro abilità non si limita alla musica: sono capaci di interagire, scherzare e coinvolgere il pubblico, regalando risate e stupore senza pronunciare una parola.

Classical Therapy è uno spettacolo in cui la musica diventa linguaggio universale: partendo dalle composizioni classiche, il MozART Group esplora diversi generi, dal jazz al pop, facendo apprezzare anche ai meno appassionati l’energia e la bellezza della musica. Con una maestria che sfiora l’acrobazia musicale, i quattro artisti non solo suonano con tecnica impeccabile, ma “giocano” con gli strumenti in un dialogo continuo tra suoni e gag. La loro creatività si esprime con piccole invenzioni sceniche, come l’uso di archetti illuminati e ombre cinesi, che arricchiscono ogni scena di nuove suggestioni visive, sorprendendo e facendo sorridere gli spettatori.

Formatisi nelle prestigiose accademie di Varsavia e Łódź, i membri del MozART Group dimostrano che la musica classica può anche essere leggera, accessibile e ironica, invitando tutti a riscoprirne la meraviglia. Con l’approssimarsi del trentesimo anniversario della loro attività nel 2025, continuano a diffondere il loro messaggio senza frontiere, dimostrando che la musica può essere sia un gioco che una terapia per l’anima.

Consigliato a tutti, Classical Therapy è uno spettacolo che lascia il segno: per chi ama la musica, per chi vuole ridere, per chi cerca un modo nuovo di guardare alla tradizione. Il MozART Group promette una serata di magia e allegria, dove anche il pubblico diventa parte di questo viaggio tra note e risate.




Cosmetica Italia e OffiCine-IED presentano Piccoli Passi, il cortometraggio sull’accettazione di sé

In occasione di Milano Beauty Week 2024La settimana dedicata alla cultura della bellezza e del benessere – è stato presentato in anteprima un lavoro che ha visto la collaborazione tra Cosmetica Italia e OffiCine-IED.

Per la prima volta, Cosmetica Italia è attore di un progetto di mecenatismo culturale che racconta sul grande schermo e al grande pubblico alcuni temi cari al settore. L’inclusione, la valorizzazione e l’accettazione di sé, l’autenticità, l’autostima, l’importanza del benessere psicofisico vengono trattati attraverso il linguaggio della settima arte per mettere in risalto il ruolo del cosmetico nella vita di ogni individuo, dalla routine quotidiana alle occasioni speciali e indimenticabili.

Il corto, che vanta la direzione artistica di Silvio Soldini, è la storia di due giovani ragazzi, Ginevra e Andrea, interpretati da Laura Martinelli e Davide Iachini e della loro illuminata docente di educazione fisica Anna Gioia, impersonata da Anna Ferzetti. Con loro anche gli attori Giulia Salemi, Emma Bolcato, Francesco Sturani e Lorenzo Raineri. Un cast d’eccellenza, guidato dai docenti Bruno Oliviero, Luca Bigazzi, Giorgio Garini, Carlotta Cristiani, con il coordinamento di Paolo Borraccetti.

Piccoli Passi sarà presto in distribuzione in occasione di eventi, iniziative e festival cinematografici in tutta Italia.

Clicca qui per vedere il cortometraggio.

Cosmetica Italia è dal 1967 la voce dell’industria cosmetica nazionale e della sua filiera. Conta tra le sue fila oltre 630 imprese – dalle multinazionali alle piccole e medie realtà produttive distribuite sull’intero territorio nazionale – per un totale di 36mila addetti diretti (oltre il 54% degli occupati sono donne) che diventano 391mila sull’intera filiera cosmetica se si considerano gli occupati afferenti ai canali di estetica, acconciatura, profumeria, farmacia, erboristeria e vendita diretta. Per le aziende del comparto Cosmetica Italia è il riferimento nell’elaborazione e diffusione di informazioni di carattere normativo, tecnico ed economico; l’Associazione supporta inoltre le imprese nello sviluppo del loro business in Italia e all’estero e promuove la reputazione del settore con progetti di comunicazione mirati alla diffusione del valore scientifico, economico e sociale del cosmetico.

“OffiCine” è un progetto culturale di Istituto Europeo di Design, nato più di dieci anni fa con l’obiettivo di avvicinare un pubblico ampio ed eterogeneo al mondo del cinema, attraverso percorsi differenziati e dedicati. E’ gestito da Labà-Progetti Speciali. OffiCine sfugge da una definizione univoca: non è una scuola, non è una produzione, non è un circolo culturale. È, o vorrebbe essere, tutte queste cose insieme: un luogo di formazione libero dalle impostazioni rigide della didattica tradizionalmente intesa, un hub di sperimentazione dove si dà vita a prodotti cinematografici, una rete di persone che mettono in comune passione, competenza, impegno, tempo, in un meccanismo circolare di apprendimento e crescita personale. OffiCine propone corsi teorici di approfondimento sulle diverse discipline e ruoli del cinema, Laboratori pratici in cui si sviluppa un’idea fino a produrre cortometraggi o documentari, Lezioni aperte al pubblico, con ospiti speciali o dedicate a una lettura trasversale di temi attraverso il cinema.




Bolzano in festa in autunno

In autunno Bolzano s’infiamma di colori e di feste golose che hanno come protagonisti vino, speck, castagne, uva e mele con un fitto calendario di appuntamenti che il capoluogo altoatesino offre a chi sceglie di trascorrere qualche giorno in città.

E infatti un’occasione imperdibile per scoprire il centro storico di Bolzano è lo specksafari proposto, in collaborazione con il Consorzio Tutela Speck Alto Adige,tutti i venerdì fino a fine ottobre. Alla visita del centro storico è abbinata alla degustazione di speck in un’osteria tradizionale dove potrete conoscere meglio la storia, il processo di produzione e i criteri di qualità di questo particolare salume. Accompagnerà l’assaggio un calice del vino di Bolzano. La passeggiata dura un paio d’ore e costa venti euro a testa  con prenotazione entro le ore 12 del giorno della visita.

Non solo. Fino a fine ottobre ogni sabato si può poi partecipare al Bacchus Urbanus, un particolare trekking urbano lungo percorsi che attraversano le zone produttive dei due vini autoctoni di Bolzano, il Santa Maddalena e il Lagrein. Un’escursione a tema di circa due ore con visita e degustazione guidata presso alcune cantine produttrici del pregiato nettare. Massimo 20 partecipanti, costo venti euro a testa e prenotazione entro le ore 17 del giorno precedente.

Non manca il Törggelen, antica tradizione medievale che da ottobre fino all’inizio dell’Avvento celebra la fine della vendemmia (la parola deriva dal latino torquere, torchiare, e si riferisce alle uve appena pressate) e viene celebrata andando di maso in maso ad assaggiare specialità come lo speck e altri salumi, le castagne arrostite, gli Schlutzkrapfen (ravioli ripieni), la zuppa d’orzo, la Schlachtplatte (una ricca portata di salsicce e carne contornate dai crauti) e, ovviamente, il vino novello. Per l’occasione le numerose cantine vinicole sparse sul territorio organizzano visite guidate con degustazione, mentre una passeggiata nei boschi, tra i castagneti e i vigneti che abbracciano la città, non può che terminare in una delle tante Buschenschänke, le tipiche locande contadine, per gustare i tipici piatti contadini preparati con prodotti stagionali e a km zero e concedersi un  bicchiere di vino.

A metà ottobre poi si celebra in piazza Walther una sorta di “Thanksgiving” alpino con le eccellenze del territorio per festeggiare la fine e la buona riuscita del raccolto. Organizzata dal Bauernbund, l’Unione Agricoltori e Coltivatori Diretti dell’Alto Adige, questa festa tradizionale vedrà una quarantina di bancarelle animare il salotto buono della città con frutta e verdura, succhi e sciroppi, erbe aromatiche e distillati, formaggi e salumi portati da coltivatori e contadini direttamente dai loro campi e fattorie.

Dal 21 al 24 novembre Bolzano rende omaggio alla mela dell’Alto Adige con Apfelfesta, una festa interamente dedicata al frutto del benessere e al suo mondo. In piazza Walther, accanto al bellissimo Duomo, saranno allestiti banchetti di esposizione e vendita e infopoint per presentare le diverse varietà di mele, nonché i prodotti derivati dalla lavorazione delle mele, dall’aceto al sidro, dallo strudel ai chips di mela, e fornire informazioni sui metodi di coltivazione, di raccolta e distribuzione. Non solo. Anche tanta musica, laboratori e giochi per i bambini, e nei ristoranti menù a tema per un goloso viaggio nelle sue sfumature del gusto.




L’autunno sulle Dolomiti è d’oro

L’autunno sulle Dolomiti è una stagione dorata sotto ogni punto di vista. Mentre gli alberi nei boschi si tingono d’oro e di rubino  fioriscono le offerte per godersi senza pensieri le vacanze su queste montagne patrimonio Unesco.

Fino all’ 11 novembre soggiornando in una delle strutture convenzionate di San Vigilio di Marebbe e di San Martino in Badia si riceve la carta “Autumn Special” con cui poter accedere a diverse iniziative gratuite e a occasioni scontate sul territorio per scoprire l’incanto della stagione dorata sulle Dolomiti. Un territorio immerso nel Parco naturale di Fanes- Senes-Braies per quanto riguarda San Vigilio, villaggio alpino adagiato sul versante più soleggiato di Plan de Corones, e nel Parco del Puez-Odle per San Martino, paese celebre per il castello Ciastel Tor e la sede dell’Istituto culturale ladino “Mircurà de Rü. Un’area che da sola costituisce un palcoscenico privilegiato sulle Dolomiti e che offre per di più una caratteristica speciale: qui la lingua, la tradizione e la cultura sono ladina.

Da non dimenticare poi che le Holidaypass Card consegnate a chi pernotta nelle strutture convenzionate della provincia di Bolzano, sono gratuiti anche tutti i mezzi di trasporto altoatesini, treni regionali compresi.

Tra le attrazioni gratuite accessibili con “Autumn Special” da non perdere l’”Owl Park San Vigilio” che ospita cento rapaci di trenta  specie diverse, tra gufi, civette ed allocchi. La guida Mario Kelemina spiega le diverse caratteristiche di ogni specie: dove vivono, di cosa si nutrono, le abitudini sociali e come la loro presenza costituisca un anello importante nella catena alimentare. Una volta diventati esperti, si può noleggiare gratuitamente il binocolo Swarovski Optik e osservare i volatili in libertà: solo nel Parco naturale Fanes-Senes-Braies vivono in libertà più di dieci specie diverse di uccelli rapaci.
Nel parco di San Vigilio è poi possibile partecipare a lezioni di yoga in un’autentica yurta mongola.
Di giovedì è in calendario l’osservazione autunnale della volta celeste. Accompagnati dalle guide Julian Rigo e Enrico Bonfante si raggiunge un luogo circondato dall’oscurità più totale dove lasciarsi guidare nell’osservazione di pianeti e costellazioni.
Di martedì invece si può partecipare a un’escursione guidata da Christoph Alfreider che conduce un gli escursionisti ai Prati di Medalges, nel Parco Naturale Puez – Odle, parte del Patrimonio Unesco delle Dolomiti. Il mercoledì è  in programma un’escursione un po’ più impegnativa che porta al Sas dla Para, sopra il rifugio Fodara Vedla da dove il panorama abbraccia anche la conca di Cortina d’Ampezzo: il foliage è a largo spettro, con una vista impagabile.
Tra gli appuntamenti dell’ “Autumn Special” è presente anche la bicicletta. Guidati dai maestri della Bike School, si pedala su strade poco frequentate, dove gli storici masi ladini storici nei dintorni di San Vigilio si svelano tra pascoli e ruscelli. Per chi preferisce l’asfalto, può scegliere tra le escursioni in bici da corsa che percorrono i più scenografici passi alpini. Organizzazione e bike guide sono gratuiti, il noleggio prevede uno sconto di 20 euro.
Al centro di arrampicata di Brunico, la parete di boulder sfida infine principianti e gli avanzati.




I dodici elementi di Cardenal Mendoza

Cardenal Mendoza rivela i suoi dodici elementi attraverso un’originale edizione limitata presentata al Museo Bagatti Valsecchi di Milano.

Cardenal Mendoza Elements Edition nasce dal confronto a Jerez tra importatori, distributori, bartender e consumatori di tutto il mondo che hanno individuato i dodici elementi del brandy ovvero: mogano, rovere, uvetta, prugna, noce, nocciola, cacao, caramello, miele, vaniglia, cannella, tabacco. I dodici elementi di Cardenal Mendoza sono stati poi illustrati da Carmen Garcia Huerta su etichetta e confezione.

Cardenal Mendoza, fiore all’occhiello della cantina Sánchez Romate è stata fondata nel 1887 dalla famiglia Sánchez Romate Hno a Jerez de la Frontera ed è oggi un riferimento internazionale nel mondo dei brandy più esclusivi. La sua produzione artigianale, basata su metodo solera, gestito ancora oggi manualmente, ne è concreta testimonianza. Il vino dei vitigni autoctoni Airèn è distillato in alambicchi di rame e poi affinato per quindici anni in botti che hanno cotenuto Sherry oloroso e Pedro Ximenez.

Il brandy Cardenal Mendoza è un tributo al Cardinal Pedro Gonzáles de Mendoza, che con la sua visione e supporto rese possibile il viaggio di Cristoforo Colombo verso il Nuovo Mondo. Cardenla Mendoza è distribuito da Rinaldi 1957 spa.




L’autunno dorato del Renon sul Sentiero del Vino Rebe

Il Sentiero del Vino Rebe (vite in tedesco) sull’Altipiano del Renon celebra una tradizione vitivinicola che affonda le sue radici nell’epoca romana ed esplora a stretta connessione tra la terra, lavoro dell’uomo e paesaggio.

Con i suoi 132 ettari di superficie coltivata a vite, il Renon si distingue come uno dei principali comuni a vocazione vinicola dell’Alto Adige. Il Sentiero del Vino Rebe è un un percorso che si snoda in discesa per 3,5 chilometri da Signato a Rencio con un dislivello di circa 500 metri, regalando viste mozzafiato sul territorio circostante e sui vigneti. Lungo il tragitto, le installazioni artistiche raccontano le diverse fasi della coltivazione della vite e le peculiarità dei vitigni locali. Ogni tappa del sentiero ha un tema preciso: dall’incontro tra uomo e natura, alla vendemmia e Bolzano, città del vino.

Il Sentiero del Vino Rebe si propone come un simbolo della sinergia tra turismo e agricoltura, un invito a rallentare il ritmo e a lasciarsi trasportare dalla bellezza del Renon, dai profumi della terra e dalle storie che solo il vino sa raccontare.

Una base ideale per scoprire il Sentiero del Vino Rebe e l’autunno dorato sull’Altipiano del Renon è il Parkhotel Holzner che accoglie gli ospiti nell’atmosfera senza tempo della struttura che affonda le proprie radici nel 1908. E proprio l’anno della fondazione dà il nome al ristorante stellato diretto dallo Chef Stephan Zippl. La struttura vanta 15 categorie di camere, distribuite tra la storica casa principale e la sua parte più contemporanea, mantenendo un profondo rispetto per l’ambiente. Situato all’arrivo degli impianti di risalita che in un quarto d’ora collegano Bolzano al suo Altipiano, luogo privilegiato di villeggiatura per i bolzanini, il Parkhotel Holzner sulla stazione del trenino che, grazie al suo approccio “slow” (viaggia a30 chilometri orari) regala un punto di osservazione esclusivo per il foliage d’autunno e permette di raggiungere numerosi sentieri escursionistici che conducono agli angoli più belli del soleggiato altipiano.




Follador 250 anni di terra, famiglia e Prosecco

Terra, famiglia, convivialità, sono questi i valori condivisi da nove generazioni di Follador che, in oltre due secoli e mezzo di storia  hanno dato volto al Prosecco.

Le radici dell’azienda, affondano al 1769 quando il Doge Alvise IV della casata patrizia dei Mocenigo, riconobbe e attestò la superiorità dei vini prodotti dall’antenato Giovanni Follador, che  destinò a vigneto tutte le proprie terre.

Nel corso del tempo, la passione per l’eccellenza e l’intraprendenza proiettata all’innovazione hanno guidato la famiglia alla realizzazione di obiettivi ambiziosi. Una pagina importante di questa storia è stata scritta da uno dei discendenti, Gianfranco Follador, tra i primi Spumantisti del Valdobbiadene e ideatore dell’esclusivo Metodo Gianfranco Follador.  Questa speciale tecnica di vinificazione prevede specifici passaggi nella fase iniziale e l’impiego di attrezzature adatte alla crio-macerazione, per estrapolare le molteplici proprietà delle bucce e donare struttura e personalità a ogni etichetta.

Una visione che ha portato l’azienda a competere con i migliori vini italiani e internazionali, fino al raggiungimento del titolo di “Miglior Prosecco” al The Champagne & Sparkling Wine World Championships2020, un riconoscimento che ha acceso un faro sulla maestria e il saper fare di una discendenza cresciuta fra le vigne, custode di tradizioni antiche e rituali intramontabili, tipici di un  territorio circoscritto: il Conegliano Valdobbiadene.

Terra d’incanto, tra le Dolomiti e Venezia, le colline di Col San Martino, a Valdobbiadene, sono state riconosciute nel 2019 Patrimonio Unse grazie al paesaggio culturale che le contrassegna unico nel suo genere in cui  su questa distesa di colline ricamate dai vigneti sorgono borghi storici di grande suggestione, dando vita a panorami emozionanti, come quello dominato dalle Torri di Credazzo, sotto le quali si estende una parte dei vigneti di proprietà della famiglia Follador.