Crespi d’Adda, un villaggio operaio patrimonio Unesco
A Capriate San Gervasio, a pochi chilometri da Milano, si trova un villaggio operaio diventato patrimonio Unesco da scoprire, lontano dall’overtourism e dal traffico delle città, Crespi d’Adda.
Crespi d’Adda è sorto nel 1876 per volontà di Benigno Crespi, imprenditore illuminato che, alla confluenza di due fiumi, l’Adda e il Brembo, fece costruire un grande cotonificio che arrivò ad ospitare fino a quattromila operai e settantamila fusi funzionanti nel periodo di massima produttività. Visitare Crespi d’Adda significa immergersi nella storia, nella architettura, nei luoghi del lavoro e della vita operaia di più di 200 anni fa, agli albori della prima rivoluzione industriale.
Oggi è un Crespi d’Adda è un villaggio che, seppure ancora abitato, è rimasto pressoché immutato nel tempo. L’Associazione Crespi d’Adda propone anche per l’estate visite guidate in totale relax e capaci di far fare al visitatore un salto nel passato. Punto di partenza delle visite è l’Unesco Visitor Centre, gestito dall’Associazione Crespi d’Adda.
Una giornata di lavoro nel cotonificio Crespi con la realtà virtuale La grande fabbrica, estesa su ottantamila metri quadrati del territorio di Crespi d’Adda, è in disuso dal 2004. Oggi non è accessibile e in fase di recupero. Grazie alla realtà virtuale è possibile però immergersi e rivivere una giornata di lavoro tra i rumorosi telai del grande cotonificio Crespi del 1878. Un vero e proprio viaggio nel tempo e nello spazio, in un intreccio tra memoria e futuro.
Il villaggio operaio A Crespi d’Adda si può passeggiare tra le vie del villaggio operaio dove sorgono 55 case a due piani di operai e impiegati con giardini, orti e basse recinzioni, edifici pubblici e le ville più lussuose dei dirigenti della fabbrica.
Il museo multimediale Al Centro visitatori si può visitare il museo multimediale dove scoprire la storia di Crespi tramite oggetti d’epoca, fotografie d’archivio e video realizzati da attori che interpretano personaggi che hanno fatto la storia di Crespi d’Adda. Dalla loro viva voce il racconto sulla vita nel borgo ai tempi del lavoro nel cotonificio. Sono cinque i nuovi personaggi si aggiungono a quelli già inseriti nel museo: c’è Romano Cocchi che si batte per i diritti dei lavoratori, la moglie di Silvio Crespi, Gaetano Moretti, uno degli architetti artefici del villaggio, il responsabile della centrale elettrica e il federale del periodo fascista che racconta l’operatività e l’organizzazione di Crespi quando, negli anni ’40, prese il nome di Tessilia.
La centrale idroelettrica La centrale idroelettrica è un imperdibile gioiello di archeologia industriale dall’indiscutibile fascino grazie alle sue decorazioni in stile tardo Liberty lombardo, il parquet originale, il pannello di controllo e le grandi turbine in ghisa del 1909 ancora oggi in attività. Fondata nel 1909 per soddisfare il fabbisogno energetico del cotonificio e del villaggio e inizialmente dotata di 3 turbine Kapla è caduta in disuso nel 2009. Oggi è tornata a nuova vita grazie alla Società Adda Energi, del Gruppo Iniziative Bresciane Spa, che nel 2015 l’ha acquistata, ristrutturata e rimessa in funzione.