In viaggio con Casanova
A trecento anni dalla sua nascita, ripercorrere le orme di Giacomo Casanova significa rivivere luoghi spesso noti attraverso i suoi occhi, cogliendo le sfumature di un’epoca, fatta di grandi cambiamenti sociali, politici e culturali che Casanova ha descritto con un’arguzia senza pari e rivivendo i luoghi attraverso i suoi occhi. Le sue “Mémoires”, o “Storia della mia vita”, sono una vera e propria cronaca di un’epoca, un atlante di città e culture che permette, a tre secoli di distanza, di ripercorrere i luoghi più significativi della sua esistenza. Ripercorrendo le orme di Casanova si celebra quindi il mito del seduttore, del grande viaggiatore, del diplomatico, del letterato, del giocatore, del poliglotta e dell’intellettuale che ha saputo attraversare le frontiere, fisiche e sociali del suo tempo, attraversando tutta l’Europa del Settecento.
Tutto inizia a Venezia
Venezia, la sua città natale, è il luogo da cui tutto ha avuto inizio il 2 aprile 1725. Nonostante Casanova non amasse il conservatorismo della Serenissima, è nella città lagunare che ha forgiato la sua identità. Nel ‘700 Venezia era una città potente ma conservatrice, e Casanova, con la sua insofferenza per le regole e la sua sete di conoscenza, non poteva che entrare in conflitto con essa. La sua vita veneziana è un intreccio di ambizione, dissolutezza e un drammatico epilogo che lo costringerà all’esilio.
Per ripercorrere le tappe veneziane di Casanova non si può che iniziare da Campo San Samuele e Palazzo Grassi. Anche se la sua casa natale non esiste più, il quartiere conserva un’atmosfera unica. Era il “quartiere degli attori” (e, infatti, i suoi genitori, Gaetano Casanova e Zanetta Farussi, erano entrambi atto) e questo ha influenzato la passione per il travestimento e la teatralità della vita. Si prosegue a Murano con la Chiesa di San Cipriano che un tempo ospitava anche il seminario patriarcale di Venezia, primo luogo dell’educazione di Casanova, almeno prima di esserne espulso. Tappa poi in Piazza San Marco al Caffè Florian che, aperto nel 1720, era un punto di ritrovo per l’élite veneziana. L’esplorazione Veneziana non può che chiudersi con Palazzo Ducale e i Piombi dove fu imprigionato per libertinaggio e spionaggio. L’episodio più celebre e drammatico della vita di Casanova, così come descritto nelle “Mémoires”, è la sua rocambolesca fuga del 1756 dai Piombi. Visitare le celle dei Piombi e le stanze del Palazzo permette di rivivere l’astuzia, la disperazione e, infine, il trionfo libertà di Casnova.

L’Italia di Casanova, tappe di un’avventura senza fine
Casanova ha viaggiato in tutta Italia, non solo per fuggire, ma anche per soddisfare la sua curiosità
Padova – Università e Seminario A Padova, Casanova ha studiato teologia e diritto, ma ha anche coltivato il suo spirito avventuroso. Qui ha i suoi primi contatti con il mondo accademico, che lo porteranno a una conoscenza enciclopedica. Sebbene la sua permanenza non sia stata lunga, la città universitaria, con il suo storico Palazzo del Bo, è un luogo che ha contribuito alla sua formazione intellettuale.
Milano A Milano, Casanova partecipava a salotti letterari e si dedica al gioco d’azzardo, un’altra delle sue passioni.
Roma Con la protezione del cardinale Acquaviva, Casanova è introdotto nel mondo della diplomazia. Qui incontra il Papa e frequenta l’alta società, consolidando le sue abilità diplomatiche.
Ancona Rifugio di Casanova in fuga dai debitori. La città, con il suo porto e la sua rocca, era un rifugio per i fuggiaschi e i commercianti, e Casanova la trovò affascinante.
Napoli Napoli era un luogo di fervore culturale, e Casanova si sentiva a suo agio in questa atmosfera vivace. Qui, come racconta nelle sue “Mémoires”, conobbe una ricca nobildonna, la principessa di Francavilla, e si dedicò a svariati intrighi. Un luogo da visitare per ripercorrere le sue orme è il Teatro San Carlo, centro della vita sociale oggi come allora.
Pisa Durante il suo soggiorno in Toscana, Casanova visitò Pisa, dove fu colpito dalla bellezza della Piazza dei Miracoli e dalla sua storia. Ammirò il Duomo e la Torre di Pisa, definendoli “meraviglie del mondo”. Visitare la piazza oggi è come farlo con i suoi occhi, vedendo il contrasto tra l’architettura sublime e il caos della vita che vi si svolgeva.
Bologna Casanova vi trascorse diversi periodi, frequentando l’Archiginnasio, la storica sede dell’Università, dove ebbe modo di confrontarsi con professori e intellettuali. Bologna era un centro di cultura e il luogo ideale per un intellettuale in cerca di stimoli.
Castello di Drena (Trentino-Alto Adige) Sembra un errore, ma una delle sue avventure, in cui viene accusato di truffa, lo porta a rifugiarsi in un monastero francescano a Rovereto. Da lì, si reca al Castello di Drena, un’antica fortezza medievale, per sfuggire ai suoi persecutori. Il castello, oggi visitabile, offre una vista suggestiva sulla Valle del Sarca e fa rivivere il suo momento di fuga disperata.
La conquista del mondo a Parigi
La fuga da Venezia segna l’inizio di un’odissea europea. Parigi, dove Casanova arrivò nel 1757 facendosi rapidamente strada nella società francese, divenne il suo nuovo trampolino di lancio. A Parigi, Casanova ha mostrato il suo lato più ambizioso e spregiudicato e ripercorrere le sue orme nella capitale francese permette di comprendere come un uomo senza mezzi sia riuscito a conquistare il cuore della società più sofisticata d’Europa. La città fu il teatro delle sue avventure finanziarie e delle sue conquiste sociali.
Casanova frequentò il Palazzo di Versailles, salotti letterari, Le Salons e l’Académie Française e teatri e la Comédie-Française. La sua passione per il teatro e la sua abilità nel destreggiarsi tra i salotti parigini gli aprirono molte porte. Sebbene molti di questi luoghi non esistano più, una passeggiata nel quartiere di Saint-Germain-des-Prés o nelle zone che ospitavano i vecchi teatri (come la Comédie-Française) ci riporta a quell’atmosfera vivace e intellettuale. E in Rue du Roi-de-Sicile Casanova ha avuto un incontro cruciale la marchesa d’Urfé, una delle figure più affascinanti della sua vita, una ricca nobildonna che credeva nella magia e nell’alchimia. Casanova sfruttò questa sua passione per ottenere denaro e influenza. La sua storia con questa nobildonna, un misto di magia, truffe e romanticismo, è un esempio perfetto di come Casanova riuscisse a mescolare il genio con la frode e opportunismo.
L’Odissea per le capitali d’Europa
Il viaggio di Casanova non si limitò a poche città, ma fu un’odissea che attraversò l’intero continente. Le sue “Mémoires”tracciano un percorso che include Londra dove visita il British Museum, che ospitava la Royal Society di cui Casanova si interessò; Berlino dove incontrò Federico il Grande, pur non riuscendo a ottenere un incarico; San Pietroburgo dove incontrò Caterina la Grande, un altro fallimento dal punto di vista professionale e Praga, una città che Casanova frequentò più volte. Qui incontrò il compositore Wolfgang Amadeus Mozart. La Casa del Giglio d’Oro (Hotel Mozart), dove Casanova soggiornò, e il Teatro degli Stati, dove Mozart compose e diresse il suo “Don Giovanni”, sono tappe fondamentali per chi vuole ripercorrere le sue orme.
La solitudine di Dux (Duchcov)
Il capitolo finale della vita di Casanova si svolse nel Castello di Dux, in Boemia (Repubblica Ceca), dove Canova si dedicò alla scrittura del suo capolavoro. A Dux, Casanova non era più il libertino o il diplomatico, ma un uomo che cercava di dare un senso alla sua vita. Qui si scopre il lato più riflessivo e malinconico del personaggio visitando il Castello di Dux (Duchcov), compresa la stanza in cui Casanova visse e la biblioteca in cui scrisse le sue “Mémoires” e i suoi giardini. Casanova, anche a Dux, mantenne la sua passione per il teatro. Allestì un piccolo teatro nel castello, che utilizzava per intrattenere gli ospiti. Questo luogo offre un’immagine completa dell’uomo che, dopo una vita di avventure, cercava la pace.