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Richi Sweet e il suo album d’esordio: Resurrezione

“Dedicata a me” è il singolo di lancio di “Resurrezione”, l’album di esordio di Richi Sweet, un brano che gli è valsa la partecipazione a Sanremo Giovani 2020 con un tema molto attuale: l’alcolismo e la sua ingannevole capacità di far sentire i giovani parte di un gruppo.

Numerosi sono i contenuti autobiografici che costruiscono il percorso narrativo dell’album, uno story telling che diviene una sorta di favola moderna, in cui si inseriscono nella loro varietà esperienze e sentimenti vissuti da Richi nel corso della sua giovane vita, a partire dall’adozione – è nato in Brasile ed è stato adottato da una famiglia italiana di Modena – al bullismo e le violenze subite, dai primi incontri con la musica ai successi; traumi e paure che sono diventati punti di forza e d’ispirazione per mettersi dalla parte di chi è percepito come “debole”, “diverso”. Conosciamo meglio questo giovanissimo artista, che già dimostra di aver tanto da dire.

Parlaci un po’ di “Dedicata a me” e del suo video

“Dedicata a me” parla di alcolismo, un male subdolo che si maschera da aggregatore, per farti sentire accettato e parte di un gruppo. Parla anche della determinazione di uscirne con le proprie forze, è un grido di protesta, oltre che una serenata “dedicata a me” stesso, appunto.
Il video (https://youtu.be/x9czYG9o9yQ) mi rispecchia molto: lo abbiamo girato a Sirmione (BS) ed il regista, Federico Folli, alterna diverse scene in cui mi si vede “discutere” con il mio alter ego. Devo dire che questo duplice ruolo mi è venuto spontaneo, perché, come dico sempre, “Non ho nemici, l’unico che ho, sono proprio io.”

E dell’album cosa puoi dirci, perché il titolo “Resurrezione”?

“Resurrezione” perché metaforicamente e spiritualmente parlando, sono morto e risorto un sacco di volte in questi miei 25 anni di vita. I miei sentimenti ed esperienze nell’album trovano piena espressione, soprattutto in brani autobiografici come “Non è questione di colore” o “Dedicata a me”, ma anche  l’amore ricorre nei testi dell’album ed esplode ne “La bella e la bestia”, “Ciao” e “Tulipano”. “Balotelli e Raffaella Fico”, “Kurt Cobain”, “Elisa” e “Forse non hai capito” sono invece i brani che esaltano stili di vita estremi che rendono meno monotona la vita quotidiana, o tematiche di carattere più sociale,  i social e soprattutto il razzismo e la difficoltà di inserimento.

Nei tuoi brani parli di temi attuali, razzismo, bullismo, come mai ti stanno tanto a cuore?
So cosa vuol dire essere giudicati o bullizzati, già dalle scuole elementari ero considerato “diverso”, ero sempre isolato in un angolo, quando i miei genitori chiedevano spiegazioni l’insegnante rispondeva “vostro figlio è diverso”. Addirittura alle scuole medie volevo cambiare colore di pelle, come se fosse un difetto.

Per questo motivo mi sta a cuore particolarmente il tema: sono dalla parte di chi è considerato un “debole” o un “perdente”, capisco cosa voglia dire essere emarginati, quanto questo può segnare una persona, ho subito bullismo fisico e Cyber Bullismo, ovviamente ci sono alcune scene che preferisco non raccontare.

Scrivi testo e musica da solo?

Solitamente scrivo i testi da solo, ma per la realizzazione di questo mio primo album sono stato aiutato dal mio discografico, Giancarlo Prandelli (GNE Records di Brescia). Nei brani, “Tulipano” e “Forse non hai capito”, per esempio, prevale la sua scrittura.

Stai già lavorando al prossimo progetto?

Questa situazione Covid mi ha bloccato da una parte, ma dall’altra mi ha ispirato tanti brani che sentirete in futuro, perché vengo ispirato di continuo da quello che vivo quotidianamente. Inoltre scrivo tanto, scrivo ogni giorno, quindi di materiale per il futuro ce n’è moltissimo.

Ph. Mario Ugozzoli

INSTAGRAM: https://www.instagram.com/richisweetofficial/
RESURREZIONE:
https://backl.ink/143280768
Dedicata a me:
https://youtu.be/x9czYG9o9yQ




The Wall Live Orchestra: rivive il capolavoro dei Pink Floyd in una spettacolare messa in scena

Un graditissimo ritorno al Teatro della Luna, dopo il successo ottenuto nel 2013: “The Wall Live Orchestra”.

The Wall, il concept album e film del 1979, riproposto oggi a più di trent’ anni di distanza, ha un impatto straordinario, poiché è  l’album più orchestrale dei Pink Floyd. L’album venne pubblicato il 30 novembre 1979, preceduto dal singolo “Another Brick In The Wall”, che raggiunse rapidamente il primo posto in tutto il mondo e fu bandito dai regimi del Sudafrica e della Corea del Nord per il suo messaggio antiautoritario. Il successo del 33 giri fu ugualmente grandioso con più di 30 milioni di copie vendute.

Il progetto di realizzare uno spettacolo live di The Wall prende piede nell’agosto 2010. Il trentennale del disco simbolo della band si avvicinava, sarebbe stato necessario preparare uno spettacolo originale, in cui alla cura delle musiche e delle orchestrazioni originali venisse unita la maestosità di un nuovo arrangiamento orchestrale di grande impatto, dove all’attenzione verso il sound ed il light design fosse unita la possibilità per ogni spettatore di sentirsi vicino al palco, se non addirittura sul palco, grazie all’utilizzo di una vera e propria regia live.

Dal 2012 “The Wall Live Orchestra” riscuote notevole successo in Italia e all’estero.

The Wall è un concept album, una vera e propria opera rock, basato sul personaggio di Pink, una rockstar che durante un massacrante tour sta consumando il rapporto con la moglie. Nelle lunghe giornate passate in solitudine in una anonima stanza di albergo tra un concerto e l’altro, Pink, nel vano tentativo di mettersi in contatto con la moglie, rievoca i fantasmi della sua esistenza: la morte del padre in guerra, l’infanzia difficile stretta tra l’atteggiamento iper-protettivo della madre e l’indottrinamento da parte di professori psicopatici. Simbolicamente le difficoltà e i traumi esistenziali di Pink vengono rappresentati come mattoni che vanno a costruire un muro di isolamento. Alla fine Pink affronterà introspettivamente i propri traumi fino ad arrivare alla caduta del muro che lo riporterà a contatto diretto con i propri simili.

Lo show si avvale della regia di Emiliano Galigani e della direzione orchestrale di Simone Giusti.

I biglietti sono in vendita in tutti i punti vendita TicketOne, on line su www.ticketone.it e telefonicamente al numero unico nazionale 892.101 (numero a pagamento).

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Venerdì 30 settembre ore 21

THE WALL LIVE ORCHESTRA

Teatro della Luna
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M2 linea verde – fermata Milanofiori Forum
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