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A spasso per Pesaro e dintorni

Mai pensato a un week end lungo a Pesaro? Mentre l’estate diventa incandescente,  trascorrere qualche giorno in questa città proclamata capitale della cultura 2024 potrebbe essere un’ottima idea. Tra la distesa infinita di colline punteggiate da rocche, dove le fila di cipressi delimitano i campi di girasole e coltivazioni, e il mare, a Pesaro si fondono cultura, arte e una enogastronomia tutta da scoprire in un territorio, quello delle Marche del Nord proprio al confine con l’Emilia-Romagna capace ancora di sorprendere e meravigliare.
Terre di leggende, musicisti, cavalieri, alchimisti e buongustai dove si dipana un vero e proprio Itinerario della Bellezza, come lo ha definito Amerigo Varotti, direttore della ConfCommercio di Pesaro Urbino che ha svelato con percorsi dedicati il patrimonio naturale, storico, archeologico e artistico del territorio.
Le spiagge, anche quelle più segrete della Riviera delle Colline, come quella di Fiorenzuola di Focara, sono però uno dei tanti motivi per cui vale la pena concedersi qualche giorno di relax in questa cittadina di confine tra Marche ed Emilia-Romagna dove rallentare il ritmo andando alla scoperta del Parco Naturale San Bartolo, esplorando in bici i quasi cento chilometri di tracciai di “bicipolitana”, magari verso Fano e, infine e ripercorrendo le orme del suo cittadino più illustre, Gioachino Rossini. Proprio al “cigno di Pesaro e “cignale di Lugo” è dedicato ogni estate il Rossini Opera Festival, una manifestazione che da sola vale il viaggio giunta ormai alla sua 43 edizione. Il Festival si terrà dal 9 al 21 agosto proponendo tra l’altro “Le comte Ory”, “La Gazzetta”, “Otello”, “Il viaggio a Reims”, gli spettacoli “Rossinimania”, “Tra rondò e tournedos” e concerti, questi ultimi già a partire dal 12 e 14 luglio.
Dall’iconica Sfera Grande, realizzata da Arnaldo Pomodoro nel 1998 e oggi snodo della vita cittadina, tutto è facilmente raggiungibile: natura, mare, arte e storia con il Palazzo Ducale, la Rocca Malatestiana e i Musei Civici di Palazzo Mosca custodi, tra l’altro, della Pala dell’Incoronazione della Vergine, capolavoro di Giovanni Bellini.

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Perdersi poi nei dieci saloni nobiliari del Museo Nazionale Rossini allestiti nel Palazzo Montani Antaldi è un piacere da assaporare con calma per permettersi di scoprire, grazie ai pannelli interattivi,  la vita, gli amori, le passioni, ovviamente, le opere del compositore ottocentesco,  vera e propria “pop star” dell’epoca che a Pesaro ha lasciato cuore e patrimonio (con l’eredità dell’artista il comune, riconosciuto nel 2017 dall’Unesco come Città creativa per la Musica, ha istituito il Conservatorio). Nel percorso rossiniano si scoprono le molteplici e golose ricette del compositore nei menù dedicati e si visitano anche Teatro e la casa natale dell’artista, a pochi passi dalla Cattedrale di Santa Maria Assunta che, al suo interno conserva, una caleidoscopica pavimentazione del VI secolo d.C.
Pesero fiorisce negli Anni ‘20 del Cinquecento sotto il dominio dei Della Rovere che avevano trasferito quu la sede principale del Ducato, prevedendo quindi la costruzione di edifici pubblici e sontuosi palazzi. Un ulteriore epoca d’oro per la città è stata a inizio Novecento quando divenne luogo privilegiato di villeggiatura della borghesia dell’epoca. Sul lungomare della città ci si imbatte in eleganti testimonianze Art Nouveau come il Villino Ruggeri, costruito per Oreste Ruggeri, industriale farmaceutico e della ceramica, costruito sotto la direzione dei lavori dell’architetto Giuseppe Brega, Villa Iside, Villa Olga, Villa Pagani e Villa Molaroni, creata per Giuseppe Molaroni, titolare della omonima una fabbrica di maioliche artistiche tutt’oggi gestita alla sesta generazione della famiglia, oltre a Villa Vittoria, divenuto ora un elegante hotel dagli arredi storici in riva al mare.
Sulle colline circostanti ci si imbatte invece in dimore nobiliari di epoca precedente  come la seicentesca Villa Caprile con i giardini all’italiana e i giochi d’acqua e la rinascimentale Villa Imperiale, antica residenza sforzesca poi ampliata e affrescata per volere dei duchi della Rovere. Percorrendo una manciata di chilometri verso l’entroterra ci si trova catapultati indietro nel tempo nei piccoli borghi medievali dominati dalle rocche di Francesco di Giorgio Martini, da Mondavio a Cagli e Sassocorvaro Auditore o di fronte a impressionanti scenari naturali come, nei pressi di Fossombrone, le Marmitte dei Giganti, canyon che raggiunge i 30 metri di altezza le cui sponde sono state modellate, nel tempo, dalla forza della corrente del fiume Metauro.
Da non perdere infine una tappa, magari all’ora del crepuscolo  alla Taverna del Pescatore di Catelfimezzo. Dal locale a picco sul mare dove la tradizionale cucina “marchignola” è portata avanti da generazioni, lo sguardo abbraccia le spiagge della Riviera Romagnola e si spinge fino a Gradara e alla Rocca di San Marino.