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Thomas De Monaco – Lusso sostenibile

Oggi vi vogliamo parlare di un brand di profumeria di nicchia che abbiamo scoperto da poco: Thomas De Monaco. Chi è costui?

Thomas De Monaco è un bravissimo fotografo, che vive e lavora come direttore creativo e fotografo tra Parigi – sua città di adozione – e Zurigo, nella natia Svizzera, lavorando per clienti internazionali nei settori premium e del lusso: Hermès, Dior, YSL, Armani, Moët & Chandon, Hennessy, Rolex, Cartier e Piaget, solo per citarne alcuni.

Da sempre appassionato di profumi (dice che il suo primo ricordo è l’odore delle fette biscottate nella cucina di sua mamma), ad un certo punto ha voluto fare un regalo ai suoi amici e ha deciso di creare un profumo. E’ così che nel dicembre 2020, dopo più di tre anni di sviluppo, ha presentato Raw Gold, la sua prima fragranza. Come prima edizione limitata con 1.400 flaconi, l’Eau de Parfum è stata oggetto di numerose discussioni e ha subito trovato un posto speciale nel cuore di collezionisti e intenditori. Nel 2022 ha lanciato la sua seconda collezione limitata composta da Eau Coeur a settembre e Grand Beau a novembre. Entrambi i profumi sono intensamente luminosi e duraturi, realizzati con bellissime materie prime e molecole contemporanee.

Dice il fondatore del brand: “Con il mio lavoro di fotografo, raggiungo regolarmente i limiti dell’espressione. Con i miei profumi, posso trascendere questi limiti entrando nel mondo della poesia. Catturo sensazioni emotive e creo profumi al di là delle immagini. È una forma di espressione, un altro strato del nostro carattere, della nostra personalità”. I suoi profumi sono pensati per il qui e ora e si può sentire in essi questa libertà creativa che lo contraddistingue. Tutte le fragranze sono prodotte nella propria manifattura a Zurigo, ricavata da un antico edificio costruito da Gustave Eiffel. Un patrimonio pieno di indipendenza artistica, poetica, emotiva e autentica, destinato al lusso sostenibile. Oltre ai flaconi artistici, il marchio ha molto da offrire anche a livello tattile, il che dimostra l’amore di Thomas per i dettagli. La confezione esterna, ad esempio, è realizzata in cellulosa compostabile e carta di canapa europea.

Abbiamo avuto la possibilità di testare tutte e 5 le fragranze che compongono la collezione, e siamo rimasti entusiasti. Il profumo più venduto – e come abbiamo detto il primo profumo prodotto – è Raw Gold. Un profumo complesso, intrigante, sensuale, che grida passione pura e lusso sontuoso senza essere però invadente ed eccessivo. L’aroma dell’olio di davana è accompagnato dal ricco calore del legno di cedro e dalla profondità terrosa dell’iris. Nel cuore si uniscono il patchouli, il legno di guaiaco e il vellutato camoscio. Il fondo è caratterizzato da vaniglia, olio di oud e benzoino balsamico: un bagno nella luminosità e nel calore eccitante dell’oro puro.

Sol Salgado è come una passeggiata lungo la costa, dove il sole accarezza la pelle e il sale nell’aria rinfresca i sensi. L’apertura con i fiori di tiglio e mimosa è davvero spettacolare ed ariosa, sono le note che ci hanno fatto innamorare di questa fragranza! La vaniglia e il dolce accordo di eliotropio danzano insieme mentre la brezza marina salata conferisce alla fragranza la sua caratteristica profondità. Normalmente questi accordi ariosi e leggeri non durano molto sulla pelle, invece Sol Salgado ha anche una eccellente persistenza.

Agli antipodi, una fragranza potente come il fuoco inarrestabile del futuro. Fuego Futuro inizia con un’audace apertura di pepe, mate ed elemi, come una scintilla che accende l’avventura. Il cuore combina note di salvia affumicata, fieno e incenso. Il fondo rivela la profondità dell’avventura con accordi di sandalo, legno di cedro e una nota di cenere. È qui che viene raccontata la storia della fragranza: un viaggio dalla scintilla ai resti fumosi di un fuoco appassionato. Questo profumo accende il vostro spirito pionieristico e interpreta un viaggio nel futuro incerto, dove il fuoco dell’avventura arde sempre.

Grand beau è un omaggio ai classici chypre: radicale, incredibilmente secco e decisamente rinfrescante. Il calore speziato dell’assoluta di pino; la freschezza delle bacche di ginepro che ricordano il gin; l’infuso di angelica; la tuberosa, il vetiver e l’olibano. Le alghe, asciutte e leggermente salate, in combinazione con muschio e note ambrate portano ad un profumo dall’infinita grazia e bellezza. E’ il ricordo di un momento al mare, dietro le dune di sabbia, occhi chiusi, sotto l’ombra degli alberi di pino.

Eau Coeur è un profumo radioso e fiorito, che sembra venire direttamente da un cuore desideroso d’amore: un momento magnifico, seducente e aggraziato, allo stesso tempo tenero ma evocativo nella sua delicatezza.

La fragranza si apre con un’intrigante alleanza tra il misterioso olio di magnolia, il profumo legnoso di pesca dell’osmanto assoluto con le sue note selvatiche e di cuoio e un’inflessione di tonificante pepe rosa. La nota di cuore emana un accenno di rosa assoluta del Marocco, rafforzata dal legno di cedro della Virginia e dal legno di quercia affumicata, le cui sfumature aspre di vaniglia indugiano anche nella nota di fondo dove il loro impatto sensuale è tanto più potente in compagnia dell’assoluta di fava tonka. Il muschio tenero invoca la passione. Il tutto condito da un’eccessiva indulgenza di ambroxan, che conferisce al profumo la sua armoniosa unione e longevità.

I profumi di Thomas De Monaco sono distribuiti da alcuni selezionati partner europei. Potete trovare l’elenco nel sito del brand: thomasdemonaco.com. Account Instagram: @thomasdemonacoparfums




Cristian Cavagna: ritratto di un annusatore

“Ciao a tutti sono Cristian, e sono un annusatore”. Così si aprono i godibilissimi video che Cristian posta sul suo profilo TikTok, che vanta un seguito di quasi 18.000 follower.

Ma chi è Cristian Cavagna? Se ancora non lo conoscete, ve lo diciamo noi: Cristian è uno dei massimi esperti di profumeria in Italia e il suo curriculum è impressionante. Consulente e direttore creativo per marchi famosi, selezionatore di marchi per piccole e grandi profumerie, valutatore di fragranze, presentatore a Pitti Fragranze, giudice all’Accademia del Profumo per citare solo alcuni dei suoi innumerevoli interessi e progetti. E’ fondatore di Adjiumi, un gruppo di Facebook nato 17 anni fa per riunire sia i rappresentanti delle varie filiere legate al mondo dei profumi, sia semplici appassionati, con lo scopo di diffondere la cultura olfattiva e il rispetto della materia prima. Oggi Adjiumi (non vi scervellate: il nome è puramente inventato e non significa nulla. E’ come un profumo: c’è ma non lo vedi, lo senti ma non lo puoi toccare) conta più di 6600 membri, ed è diventato un punto di riferimento per gli appassionati, anche perché Cristian ed il suo staff promuovono una cultura dello scambio, della curiosità, dell’amore per il bello e per l’arte, e combattono la critica becera, inutile e fine a se stessa.

Il gruppo e la sua filosofia rispecchiano appieno la personalità e lo stile di Cristian: elegante, raffinato, pacato, mai sopra le righe e attento alle sensibilità e ai gusti altrui. E’ sempre impeccabile, lui: pensate che una volta l’abbiamo incontrato in pieno luglio in profumeria, con l’aria condizionata andata in tilt per il gran caldo. Lui era lì, perfetto, senza una piega e senza una pezza, fresco come una rosa. E dispensava sorrisi a tutti agitando con nonchalance il ventaglio di emergenza che ci avevano fornito per resistere alla canicola. Noblesse oblige! Quando inizia a parlare di materie prime, progetti artistici, sensazioni e storia del profumo, staresti lì ad ascoltarlo per ore e senti che ne hai ancora da esplorare e studiare prima di poterti definire anche solo appassionata di fragranze!

Da due anni però Cristian ha anche deciso di comporre le sue fragranze. Ha infatti iniziato a creare – insieme ad alcuni amici nasi, primo fra tutti il maestro Arturetto Landi – una collezione di sette profumi dedicati al suo fiore preferito, la tuberosa, linea che ha chiamato “La tuberosa secondo me”. Ne sono già usciti tre: Musa Paradisiaca, Boa Madre e Murice Imperiale. Musa Paradisiaca è il nome scientifico del BANANO, dalle cui foglie Cristian ha estratto un composto luminoso ed elegante, che insieme alla freschezza del sedano e alla corposità della tuberosa, del narciso, della vaniglia e dell’ambra danno vita ad un delizioso contrasto tra freddo e caldo, ad una sensualità fresca e moderna allo stesso tempo.  E che dire dell’elegantissima bottiglia che strizza l’occhio all’art déco? Non solo: tutte le creazioni sono accompagnate da illustrazioni create appositamente da artisti internazionali (per Musa Paradisiaca l’australiana Rhea Ornias; per Boa Madre la tedesca Polina grafik designer; per Murice Imperiale la lituana Natasha Gro).

Boa Madre è la seconda delle tuberose secondo Cristian, una declinazione inedita e animale della tuberosa: il boa è il rettile, freddo, glaciale, elegantissimo, ma è anche il boa di piume, morbido, arioso, leggero. Boa madre è infine la buona madre in portoghese, la terra madre da cui tutto nasce, il porto salvo a cui approdare. Ritroviamo in apertura l’accordo fresco di foglie di banano accostato alla piccantezza dello zenzero e del pepe rosa. Il cuore fiorito e sensuale vede un’assoluta di tuberosa che si fonde con il gelsomino, la zagara, il seducente ylang ylang e l’iris, mentre il fondo animale e potente fonde le note legnose di sandalo con quelle bruciate della betulla e del cuoio, per tuffarle nell’animalità del muschio, dello zibetto e del castoreo. Una fragranza che potrebbe sembrare più maschile e che sta invece piacendo moltissimo alle donne.

Infine, quest’estate è uscita la terza creazione: Murice Imperiale. Murice è il mollusco da cui si ricava il viola imperiale, il rosso porpora, pigmento che non scolorisce mai, anzi a contatto con il sole si fissa ancora di più. Imperiale perchè veniva usato dagli imperatori sia per le case che per le vesti. “Ho immaginato il profumo dell’aria del mare in mezzo ad una piantagione di tuberose” dice Cristian. Attenzione però a non chiamarla tuberosa marina: è una tuberosa oceanica!

Le tuberose però non possono crescere vicino al mare, perciò come può arrivare un fiore cosi delicato su una spiaggia? Attraverso una sirena che sulla battigia ha trovato una murice, dove la tuberosa si era nascosta per poter viaggiare attraverso il mare. Cavalcando le onde del mare, sfidando mostri marini, la tuberosa ha pianto nella pioggia e si è asciugata al sole. Ha abbracciato un blocco di ambra grigia e ha danzato con assolute di alghe rosse. Ha difeso il diritto alle radici con tutte le sue forze, aggrappandosi ad un corallo. C’è una estrazione molecolare di muschio marino, che ci fa scivolare sugli scogli, ed ecco che incantevole arriva l’accordo di Musa paradisiaca con le sue foglie di banano. Non ditelo a Cristian…ma io ci sento anche il profumo del melone maturo, succoso e luminoso come il sole d’estate…

(collage di ©Emmanuelle Varron per ©Cafleurebon)

Ma non finisce qui: per festeggiare i 15, 16 e 17 anni del gruppo Adjiumi, Cristian ha creato altrettanti cubi celebrativi. Nel 2020 è nato Dolce q.b., una vaniglia orientale unisex, studiata sotto una prospettiva completamente nuova: ci troviamo di fronte ad una diversa interpretazione del sillage orientale, una vaniglia morbida ma allo stesso tempo molto tostata e speziata, poiché letteralmente avvolta da catrame di betulla, incenso e cannella che la rendono irresistibile ma senza risvolti golosi.

La scatola di Dolce q.b. ci ricorda un contenitore per monoporzioni di torte. Sfilando la parte superiore si nascondono golose curiosità: il pack di un rosso deciso per omaggiare gli interni delle borse di Coco Chanel presenta minuscoli disegni che danno forma agli elementi olfattivi presenti in piramide, provette, pipette e la sigla di ADJ. Rovesciando questa base, la stessa formerà una piramide dove in chiaroscuro campeggiano le lettere di Adjiumi a caratteri “qb…tali”. Dopo il bianco, il 2021 si tinge di oro, e vede l’uscita di Elevato al Cubo. Qui lo scopo è di far conoscere meglio la famiglia olfattiva dei gourmand, tanto amata dal pubblico. Il profumo è quello di una pralina di cioccolato fondente ottenuta da fave di cacao di São Tomé. Note di testa di menta fresca e ripieno morbido di miele di corbezzolo, su un fondo intenso di incenso e vetiver bourbon. È un sontuoso peccato di gola, da cui lasciarsi catturare e sedurre: l’esperienza è intensa, mentre l’infusione di fiori di sambuco è il piacere zuccherino da condividere.

La scorsa settimana è uscito il terzo cubo celebrativo: INCUBO. Un profumo dedicato all’odore del nero…ma di cosa profuma il colore nero?? Ovviamente di liquirizia!!!  Molti hanno chiesto a Cristian se fosse sicuro di questo progetto: il 17, il nero, l’uscita nella seconda metà di ottobre, il nome Incubo…ma lui voleva creare un profumo che avvolgesse il corpo umano, come una spirale, come le famose rotelle alla liquirizia, e quindi il colore nero era d’obbligo, così come materie prime dark, introspettive, calde e avvolgenti per l’appunto: non solo liquirizia, ma anche tè nero, ribes nero, prugna ed elicriso. Nessuno spavento quindi: già al primo annuso Incubo ti stampa un sorriso in faccia, di riporta in un negozio di caramelle e ti seduce con la sua effervescenza che vira in un caldo abbraccio nel drydown.

Concludiamo questo ritratto con la frase che utilizza Cristian per chiudere i suoi video: BUON PROFUMO A TUTTI!! E non è finita qui: l’anno prossimo ne vedremo delle belle, dato che il vulcanico Cristian ha in serbo per noi dei bellissimi progetti!

Potete seguire Cristian su TikTok (_cristiancavagna_) e su Instagram (_cristiancavagna_), mentre trovate su FB e su Instagram le omonime pagine dedicate al gruppo Adjiumi.




I profumi che hanno fatto la storia: i favolosi anni ’60

Non so voi, ma io quando penso agli anni ‘60 e in particolare ai profumi da uomo, ho stampata in mente l’immagine di Alain Delon mollemente sdraiato a bordo piscina nell’omonimo film del 1968 con Romy Schneider. A dirla proprio tutta, in realtà mi viene in mente quell’immagine anche quando mi chiedono quale sia per me l’archetipo della bellezza maschile…

Ma lasciamo da parte il mio pénchant per il bell’Alain e parliamo di alcuni dei profumi più iconici del favoloso decennio 1960-1969.

Negli anni ‘60 il movimento hyppie, nato a San Francisco, predica un ritorno alla natura, il rifiuto delle costrizioni, l’uguaglianza dei sessi e la ricerca dei paradisi artificiali al grido di “fate l’amore, non la guerra”. I simboli di questa gioventù ribelle sono la musica pop, i giacconi di cuoio nero, e i capelli lunghi. Dalle manifestazioni contro la guerra del Vietnam al maggio sessantottino, un vento di ribellione soffia ovunque tra i giovani e si diffonde in Europa. La gioventù scopre l’India, i suoi guru, le sue sette e i suoi aromi: si profuma di sandalo, muschio e patchouli e brucia bastoncini di incenso.

Parallelamente a questa anti-moda, l’alta moda si orienta verso il prêt-à-porter di lusso con Yves Saint-Laurent, Daniel Hechter, Paco Rabanne, Cacharel, Courrèges.

Nel 1966, Dior lancia Eau Sauvage, creata da Edmond Roudnitska: a un tempo discreta e persistente, segna l’avvento della profumeria al maschile e apre la via alle eau frâiche femminili, mascoline e androgine. Eau Sauvage è stato il primo profumo per uomo di Dior e, per almeno 25 anni, è stato il profumo per uomo più venduto al mondo. Roudnitska, nel crearlo, decise di mantenere la semplicità della struttura classica del profumo per uomo, ma aggiungendo un tocco di eleganza con l’uso di fiori, fino ad allora esclusivi dei profumi femminili, e con l’hédione, una nuova sostanza che verrà molto utilizzata da Roudnitska, ad aggiungere freschezza. L’essenza legnosa e aromatica del profumo creano un’essenza selvatica che dà il nome al prodotto.

E il nostro Alain fu anche il primo testimonial utilizzato da Dior per pubblicizzare questa fragranza.

Per quanto riguarda la profumeria femminile, come dicevamo i profumi negli anni ‘60 diventano più accessibili non solo dal punto di vista dei costi, ma anche più leggeri e freschi.

Oggi vogliamo citare Calèche, un altro capolavoro di Hermès uscito nel 1961, esattamente a 10 anni di distanza da Eau d’Hermès (trovate qui l’articolo che abbiamo dedicato a questa maison) e creato da Guy Robert. La prima fragranza femminile della maison: un profumo delicato per un’amazzone moderna (se preferite, potete immaginarvi comodamente sedute all’interno della carrozza che dà il nome alla fragranza). Un profumo gioioso e femminile ispirato da un cuoio dall’odore fiorito, con un accordo di note di legni bruciati. E’ la rosa liana Argyreia a dare questa sensazione di cuoio fiorito addolcita da note verdi come mughetto, narciso e iris. Il profumo possiede un carattere cipriato e dolce che richiama la scia di vetiver e di muschio bianco.

Il secondo profumo che riteniamo emblematico del decennio è Chamade di Guerlain. Con il cuore che batte al ritmo de La Chamade, romanzo di Françoise Sagan, rivendica la parità tra uomini e donne e il diritto di decidere della propria vita. Ispirandosi al celebre romanzo e all’energia di questa rivoluzione in corso, Jean-Paul Guerlain immagina la “sua” Chamade, una fragranza decisa che infrange anch’essa i codici del suo tempo e che vuole esprimere il battito spaventato del cuore quando si è infinitamente innamorati.

(bottiglietta vintage)

Dedicato alla donna emancipata, questo fiorito ambrato verde vede per la prima volta in assoluto utilizzati i boccioli del ribes nero, a cui aggiungono freschezza l’accordo di giacinto ed il galbano, per poi arrivare alle note di fondo: vaniglia, sandalo e gelsomino. Un’audace incarnazione della libertà di essere ed amare.

Ma adesso tocca a voi: qual è l’uomo più bello di tutti i tempi? E il profumo da uomo che più vi piace?  Scrivetecelo nei commenti, alla prossima!