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AMORE GIGANTE: le sfumature dell’anima umana secondo Gianna Nannini

Dopo il successo di Hitalia e Hitstory, la più famosa cantautrice rock italiana è pronta a conquistare di nuovo le vette delle classifiche discografiche con il suo nuovo album AMORE GIGANTE. Gianna Nannini esce oggi in tutti gli store, reali e virtuali, con il suo diciottesimo album di inediti per Sony Music. Un anno e mezzo di lavoro ha portato Gianna a comporre le quindici nuove coinvolgenti canzoni di questo album che rappresentano il viaggio più rock negli stati d’animo, un’autentica esplorazione emotiva con l’inconfondibile marchio Nannini.

Da Fenomenale, il primo singolo, fino a L’ultimo latin lover passando per la coinvolgente Piccoli particolari, ‘Amore gigante’ è potente ed essenziale senza lasciare un momento di tregua perché, canzone dopo canzone, verso dopo verso, diventa lo specchio di tutti noi. E’ il ‘cinemascope’ dell’anima e, ciak dopo ciak, si rivela un film in musica che “la Gianna” ha iniziato a scrivere prima ancora di pubblicare Hitalia con una squadra di grandi collaboratori.

Cinque colori diversi ed esclusivi di copertina per un disco gigante che esce in cd semplice e in versione deluxe, che comprende anche un secondo cd con il liveSotto la pioggia – Live a Verona”. Inoltre disponibile box superdeluxe in edizione limitata e numerata in esclusiva su Amazon dove oltre al doppio cd, ci saranno anche il vinile accompagnato da un book di 24 pagine, un block notes, una t-shirt esclusiva e una foto autografata.  Amore Gigante sarà disponibile anche in vinile nella versione classica oltre ad una declinazione “picture“, in edizione limitata e numerata.

INONDIAMO IL MONDO DI COLORI, INONDIAMO IL MONDO DI CANZONI

COPERTINA AMORE GIGANTE_preview

Amore gigante” verrà presentato a Roma sabato 28 alle ore 17.00 presso la Feltrinelli (via Appia Nuova 427) e a Milano domenica 29 alle ore 17.00 presso la Mondadori (Piazza Duomo 1).

Oltre all’anteprima di Rimini del 30 novembre, a dicembre Gianna terrà 4 concerti organizzati da F&P Group in collaborazione con David Zard presenta e Saludo Italia a Roma (2 dicembre), Milano (4 dicembre) e Firenze (6 e 7 dicembre).

Il 10 marzo prossimo la rocker partirà dall’Alte Oper di Francoforte per il suo nuovo tour che la vedrà protagonista sui palchi italiani e tedeschi più prestigiosi.

I biglietti per le nuove date di “Fenomenale il tour” sono già disponibili in pre – sale per il fan club, mentre saranno disponibili da giovedì 26 alle ore 11:00 su Ticketone (www.ticketone.it) e da lunedì 30 alle ore 11:00 in tutti i punti vendita abituali.

RTL 102.5 è radio partner ufficiale del tour.

Ecco le date del tour:

Rimini – 30 novembre 2017 (RDS Stadium) ANTEPRIMA

Roma – 2 dicembre 2017 (Palalottomatica)

Milano – 4 dicembre 2017 (Mediolanum Forum Assago)

Firenze – 6 -7 dicembre 2017

Frankfurt – 10 marzo 2018 (Aof)

Freiburg – 11 marzo2018 (Sick Arena)

Berlin – 14 marzo 2018 (Friedrichsstadtpalast)

Düsseldorf – 15 marzo 2018 (Mitsubishi Electric Halle)

Ludwigsburg – 17 marzo 2018 (Mhp Arena)

München – 18 marzo 2018 (Philarmonie)

Kempen – 20 marzo 2018 (Bigbox Allgau)

Hamburg – 21 marzo 2018 (Mehrtheater)

Bologna – 29 marzo 2018 (Unipol Arena)

Genova – 3 aprile 2018 (RDS Stadium)

Montichiari – 4 aprile 2018 (Pala George)

Conegliano (TV) – 6 aprile 2018 (Zoppas Arena)

Padova – 7 aprile 2018 (Kioene Arena)

Torino – 14 aprile 2018 (Pala Alpitour)

Bari – 18 aprile 2018 (Pala Florio)

Eboli (SA) – 19 aprile 2018 (Pala Sele)

Acireale (CT) – 21 aprile 2018 (Pal’Art Hotel)

ph. WAESPI




Spumante Garda Doc alla conquista del mondo

Cosa fanno 10 denominazioni di eccellenza – Valtènesi, San Martino della Battaglia, Lugana, Colli Mantovani, Custoza, Bardolino, Valdadige, Valpolicella, Durello e Soave – riunite in un unico brand? Spumante Garda Doc è la risposta, il nuovo ambizioso e innovativo progetto del Consorzio Garda Doc.

Non si tratta di semplici bollicine ma di un vero e proprio programma strategico di valorizzazione di eccellenze Made in Italy. “La scelta del Consorzio – spiega Carlo Alberto Panont direttore del Consorzio Garda Doc – è stata quella di valorizzare un brand già affermato, Garda, facendolo diventare un vino di successo, individuando nella tipologia spumante il vino in grado di aggiungere altro valore economico e commerciale alle produzioni tradizionali delle dieci denominazioni”.

Lo Spumante Garda Doc è prodotto nel grande anfiteatro naturale del Benaco, dalle sapienti mani di produttori capaci di esprimere al meglio l’importante variabilità ampelografica delle dieci denominazioni che compongono la Doc Garda. Il progetto punta a portare la produzione di spumante dalle attuali 7 milioni di bottiglie a 20 milioni entro il 2020, utilizzando come trampolino di lancio le sponde del Benaco, meta di turisti da tutto il mondo, fino a conquistare i mercati esteri.

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L’ambizioso progetto è stato presentato in occasione della ventunesima edizione del Festivaletteratura di Mantova, con il lancio in edizione limitata del Garda Doc Collezione Brut 2016. “Non c’è alcuna differenza tra bottiglie di vino e libri – dice Paolo Polettini del comitato organizzatore del Festivaletteratura – entrambi raccontano una storia”. Ed è vero! Spumante Garda Doc racconta la storia del suo territorio, una zona tanto cara, fin dall’antichità, a poeti e scrittori come Catullo, Virgilio, Dante, Carducci, Goethe e Stendhal, specchio di una traduzione millenaria e di grande cultura. Sorseggiando un calice di Garda Doc si assaporano i valori simbolo del
Lago di Garda: divertimento, stile di vita, convivialità, cultura e bellezza.




Al Liberty di Verona tra arte e musica e torte

Verona non è certo la città più fresca dove trascorrere un week end estivo, ma se si resiste al caldo e alla moltitudine di turisti stranieri che ogn giorn invndono la città veneta,  l’esperienza è di quelle che rimangono impresse nella memoria.  La città racchiusa tra Adige e mura è un incanto tra percorsi canonici, dalla “Casa di Giulietta” all’Arena fino a Castel Vecchio, e nuove proposte culturali come quelle periodicamente allestite al museo della Gran Guardia e al Museo della Lirica di Verona (dove fino a settembre va in scena Toulouse Lautrec, La belle époque) e la sera la città esplode con spettacoli di musica, danza e teatro.

L’ideale è arrivare con calma di venerdì, così da prendere confidenza con la città, i suoi complicatissimi mezzi pubblici (la sera e nei week end cambia la numerazione degli autobus) e magari concedersi uno spritz a Piazza delle Erbe circondati da due millenni di storia cittadina, dalla Madonna Verona di età romana che sormonta la fontana, ai palazzi medioevali, fino alla rinascimentale Torre dei Lamberti e al barocco fiorito di Palazzo Maffei. Un giro per le vie del centro tra la sciccosissima via Mazzini, dove sono radunate tutte le griffe più note a livello internazionale, il Liston con i suoi ristoranti che si affacciano sull’Arena, Piazza dei Signori, Porta Borsari, Via Cappello con l’arcinoto balcone di Giulietta  e Corso Sant’Anastasia, tra storia, arte, poesia e locande, lascia senza fiato. Se poi ci si sposta verso l’Adige, le caratteristica via Sottoriva (letteralmente sotto la riva dell’Adige), oltre alla bellezza dei portici e alle costruzioni medioevali, offre  una  miriade di osterie per  proseguire il giro prosecco e spritz o piuttosto dedicarsi a qualcuna delle specialità località: risotto all’amarone, baccala e polenta, forse non molto estivi ma sicuramente gustosi, accompagnati da vini locali come  Bardolino, Valpolicella, Soave e Amarone. Per un’occasione particolare, magari romantica,  il  Confusion in Ponte Nuovo 9  può essere una valida alternativa: un ambiente eclettico e ricercato dove il minimalismo è bandito e la cucina è una fusione di sapori mediterranei e orientali, la cifra è adeguata al posto. Si respira invece l’aria del borgo verso San Zeno, raggiungibile costeggiando l’Adige da Castel Vecchio. Qui, dopo una visita doverosa e assolutamente imperdibile all’omonima chiesa, dove troneggia sull’altare la pala del Mantegna e dopo una pausa relax nel chiostro, abbondano locali e baretti ben frequentati con tavoli all’aperto, atmosfera vivace  e meno turisti che nel resto di Verona. L’ingresso a San Zeno costa 2,5 euro ben spesi, con un po’ di più, 6 euro ci si assicura l’ingresso a Sant’Anastasia, una pinacoteca dove si ammira perfino Pisanello e non solo, San Fermo con la sua volta a carena dove  sono dipinti schiere di santi  e il complesso formato da Duomo e Battistero con una fonte battesimale del XII (spesso purtroppo utilizzata come poggia bottiglie dai turisti stranieri). Particolarmente interessante la visita alla Tomba di Giulietta non tanto per il sepolcro in sé custodito e attribuito alla sfortunata amante, in quella che, secondo le ricostruzioni avrebbe potuto essere il Monastero di Fra’ Lorenzo, quanto per il museo degli affreschi conservati nel museo circostante: si tratta infatti dei dipinti che trionfavano sui palazzi nobiliari di Verona (abbattuti per ragioni diverse, spesso per proteggere la città dalle piene dell’Adige). Simili affreschi  danno l’idea della meraviglia che un viaggiatore dei secoli scorsi poteva provare entrando nella “città dipinta”. Qualche affresco si vede ancora oggi sui muri dei palazzi storici, soprattutto in Piazza delle Erbe, non sarà come un paio di secoli fa ma la sensazione di meraviglia che imprime Verona è comunque una costante,  anche per altri motivi.

Soprattutto se di sera ci si lascia trasportare dalla dolce vita, tra teatri, spettacoli in Arena e, volendo, il divertimento di una “Night is Magic” nella vicina Gardaland dove fino a venerdì 14 luglio, ogni sera, dalle 21.00 alle 23.00, piazza Valle dei Re, cuore del Parco, si trasforma in una gigantesca pista con uno spettacolare DJ set.

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In città si può scegliere tra le 48 serate previste in Arena per la 95° edizione dell’Opera Festival (tra cui tre serate di Gala, compreso Roberto Bolle, e cinque titoli d’opera dove spicca la nuova edizione del Nabucco di Giuseppe Verdi che porterà l’opera in pieno Risorgimento italiano e la innovativa Aida de La Fura Dels Baus- prezzi a partire da 21 euro), concerti pop (renato Zero, Elisa, Fiorella Mannoia) e musical (La febbre del Sabato Sera) sempre in Arena, la stagione al Teatro Romano, la rassegna Teatro nei Cortili e una nuova versione itinerante di Romeo e Giulietta, sia in italiano che in inglese, a cura del Teatro Stabile del Veneto. Gli spettatori verranno accolti nel Piccolo Teatro di Giulietta con un aperitivo di benvenuto alle 20.30 e saranno poi accompagnati in un viaggio attraverso le piazze più belle della città e al Teatro Nuovo stesso.

Un indirizzo ideale per visitare la città è quello del B&B Liberty ( 333 158 4501) di Via Volturno 11, un’oasi di pace a pochi minuti dal centro (raggiungibile con l’autobus 41 o 10/15 euro di taxi dall’Arena). Dopo un’intera giornata passata immersi nella folla vociante (e spesso maleducata) dei turisti stranieri, il Liberty appare come un miraggio: a gentilezza e la calorosa accoglienza dei proprietari, il caffè sempre a disposizione degli ospiti e la doccia con cromoterapia preparano alla notte veronese nel migliore dei modi. Qui, in una villetta liberty di inizio ‘900 con giardino e piscina, ognuna delle camere preparate per gli ospiti ha una diversa personalità: l’oro delle camere in mansarda dedicate alle figlie dei proprietari e raggiungibili da una spettacolare scala di vetro,  il letto a baldacchino e il bonsai della “Romantica”, i mobili storici della “medioevale” e gli affreschi della “piccola” (che peraltro piccola non è). Ogni dettaglio è curato e  le creazioni artistiche del proprietario, Sergio, arricchiscono e personalizzano la struttura che così acquista una freschezza ancora maggiore. Davanti alle brioche alla nutella e alle torte preparate da Nicoletta per la colazione, gli ospiti della struttura  si trovano spesso a parlare della serata precedente in Arena o delle fiere che, periodicamente, trovano spazio nella vicina Fiera di Verona (a iniziare dal VinItaly per finire con il CosmoBike). Si fa amicizia e a volte di caffè in caffè non cis si accorge neppure del trascorrere del tempo. Per i più sportivi il Liberty mette a disposizione anche delle biciclette con cui  girare in città. Per tutti gli altri il consiglio è quello di lasciare la macchina parcheggiata in quest’area, dove il parcheggio è sicuro e gratuito, e muoversi con i mezzi (magari prendendo subito nota degli orari…Verona non è Londra!) … Spostare la macchina in centro costa caro e, alla, fine non è detto che si trovi posto nelle immediate vicinanza. Un’ospitalità a cinque stelle a prezzi accessibili.




Antonio Balestra in mostra a Verona

Apre il 19 novembre 2016 al Museo di Castelvecchio di Verona una retrospettiva dedicata ad Antonio Balestra, pittore barocco veronese. Sarà possibile visitare la mostra Antonio Balestra. Nel segno della grazia fino al 19 febbraio 2017.

Verona ha voluto dedicare l’evento all’artista, Antonio Balestra (Verona, 1666 – 1740), in occasione del trecentocinquantesimo anniversario della nascita. L’esposizione presenta oltre sessanta opere – dipinti, disegni, incisioni e volumi a stampa -, provenienti da prestatori pubblici e privati, italiani ed europei.

Il precorso dedicato ad Antonio Balestra si articola in otto sezioni: attorno ad alcuni dipinti particolarmente significativi, grande spazio è dedicato al disegno e all’incisione, in modo da rivelarne la stretta correlazione e da far emergere il genio compositivo del pittore. Grande attenzione è dedicata alla grafica. La mostra Antonio Balestra. Nel segno della grazia pone infatti in stretta correlazione alcune tele esposte e stampe che attestano la diffusione e la fortuna dello stesso Antonio Balestra.

Il percorso espositivo conduce il visitatore alla scoperta di un autore, Antonio Balestra appunto, che, nato a Verona nel 1666, approfondisce la sua formazione a Roma alla scuola di Carlo Maratti tra il 1691 e il 1695 e conclude la sua vita a Verona nel 1740, dopo aver trascorso parecchi anni tra la città natale e Venezia. Qui soggiornò fino al 1718 ricoprendo un ruolo di primissimo piano nello sviluppo della pittura veneziana ed europea verso un gusto pienamente settecentesco.

DOVE, COME E A QUANTO

Museo di Castelvecchio – Verona
lunedì 13.30 – 19.30
da martedì a domenica 8.30 – 19.30
Biglietti da 7,5 euro (il biglietto di ingresso a Castelvecchio comprende la visita della mostra)

 




Dante, Verona, la Valpolicella e il vino

Proprio ora che con “Inferno”, il film di Ron Howard tratto dal libro di Dan Brown  e interpretato da Tom Hanks , ha riportato Dante nelle conversazioni quotidiane, oltre che alla ribalta internazionale, può essere interessante andare sulle orme di un Dante meno conosciuto …quello veronese. L’autunno potrebbe essere la stagione ideale per andare per Verona e la Valpolicella alla scoperta del sommo poeta …..e dei suoi discendenti che oggi si dedicano anche all’ospitalità e alla produzione del vino … proprio a Verona, lontano dalla “natia” Firenze.

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Dante su invito di Cangrande della Scala, alla morte dell’Imperatore decise di trasferirsi alla corte veronese, in quegli anni nel pieno della sua potenza, dove era stata garantita la sicurezza e il rifugio per sé e per i suoi figli proprio da Cangrande. Il poeta visse a Verona solo cinque anni, tra il 1313 e il 1318, gli anni del “Paradiso“, prima poi di proseguire verso Ravenna dove Dante morì nel 1321. Ma il legame con Verona è tutt’oggi attuale. Il figlio Pietro infatti, incantato dalla  bellezza di Verona e della campagna circostante, decise di rimanervi acquistando, nel 1353, la possessione Casal dei Ronchi in Gargagnago, nel cuore della Valpolicella storica. Casa e terreni, dopo ventun generazioni, sono tuttora di proprietà dei conti Serego Alighieri, discendenti diretti di Dante e collaborano con Masi Agricola nella produzione di vini. Qui infatti si producono tra l’altro il Vaio Armaron, un raffinato Valpolicella classico e il Recioto.

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Oggi la Foresteria della tenuta Serego Alighieri, un’immensa proprietà con una villa del XIV-XVI secolo, può essere un ottimo punto per esplorare Verona, la Valpolicella e le sue cantine a partire proprio dalla cantina dei discendenti di Dante che si contraddistingue, a giudizio degli esperti, per la presenza i fusti di ciliegio in cui riposano i vini del casato e di un  tradizionale fruttaio per l’appassimento delle uve. 

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DOVE E COME
La Foresteria: via giare 277, Gargagnago,  Sant’Ambrogio di Valpolicella
La rivendita: Via Stazione Vecchia, 472 – Loc. Gargagnago, Sant’Ambrogio di Valpolicella
39-045-7703622
serego@seregoalighieri.it

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Villaggio di Natale Flover, una favola lunga vent’anni

Era il 2 novembre 1996 quando la famiglia Girelli tagliò il nastro del primo Villaggio di Natale in Italia: il Villaggio di Natale Flover. Un evento destinato a diventare un appuntamento atteso e a fare del Villaggio di Natale Flover il mercantino di Natale al coperto più grande d’Italia. Ogni anno per visitare il Villaggio di Natale Flover arrivano oltre 300mila visitatori. Per chi può, perderlo è davvero un peccato … tanto più che rimane aperto per quasi due mesi dal 2 novembre all’8 gennaio e raggiungerlo a Bussolengo, nei pressi di Verona, è decisamente  più comodo di molte altre mete “di stagione”.

Di ritorno da un viaggio in Germania, Silvano Girelli, si fermò a Rothenburg Ob der Tauber, sulla Romantische Straße, la strada che ha ispirato nel medioevo molti poeti e romanzieri. Ne rimase incantato, il borgo sembrava uscito da un libro dei fratelli Grimm. Ne  Pochi giorni dopo con un gruppo di collaboratori e un team di artisti e scenografi tornò a Rothenburg per catturare il fascino di questo antico borgo. Il primo Villaggio di Natale Flover aprì le porte poco dopo e iniziò a incantare con le sue atmosfere magiche e suggestive, ispirate alla tradizione nordica. Inizialmente una piccola finestra sul Natale, negli anni diventò sempre più grande, prendendo un’ampia parte del Centro Giardinaggio.

Al Villaggio di Natale Flover niente è stato lasciato al caso la scenografie e gli ambienti sono curati nei minimi dettagli e ricreano la magia delle fiabe natalizie. Per il suo ventesimo compleanno il Villaggio di Natale Flover regala una favola. L’ingresso Il viaggio nel Natale Flover inizia in una biblioteca speciale ricca di ricordi, dove grandi volumi rievocano tutte le edizioni di questo magico mondo. Dalla prima, ispirata al mercatino di Natale di Rothenburg in Germania, passando di anno in anno per le nuove ambientazioni, studiate per ogni edizione, sempre in linea con i must della stagione e con la vocazione Flover per la passione e la ricerca continua. Un viaggio nella storia accompagnato da un’esposizione di auto d’epoca grazie alla particolare collaborazione del Museo Nicolis di Villafranca di Verona, che ricorda, stanza dopo stanza l’evoluzione del Villaggio di Natale Flover. Passo dopo passo si arriva alle novità del 2016, una vera e propria fabbrica dei giocattoli.

Non solo. Il Villaggio di Natale Flover propone una vera e propria Galleria dei presepi, capanne e statuine di ogni misura e grandezza, da 3 cm a oltre un metro, disegnate e realizzate dalle più prestigiose aziende italiane, accuratamente modellate, con una plasticità giocata sull’intensità dei volti e lo studio di atteggiamenti e dettagli. Molto particolari le statuine napoletane sempre in movimento realizzare a mano in tessuto, i piccoli presepi provenienti da diverse parti del mondo o quelli creati da Martino Landi, scultore studioso di arte sacra, per chi cerca un dettaglio pregiato. La Galleria dei presepi prosegue con i più particolari villaggi americani in miniatura Lemax, dove alle rappresentazioni più tradizionali vengono aggiunte, senza limiti di fantasia, riproduzioni di scene di vita quotidiana, dal postino al trenino che passa per la città, giostre, piste da pattinaggio, sale da ballo… I villaggi Lemax sono la decorazione ideale per uffici o piccoli spazi, ma anche per creare grandi ambientazioni.

DOVE, COME E A QUANTO

Il Villaggio di Natale Flover si trova a Bussolengo (VR), in via Pastrengo 16.
Orari: aperti tutti i giorni dal 2 novembre 2016 al 8 gennaio 2017, anteprima dal 15 ottobre 2016. Orari: dalle 9 alle 19.30, con orario continuato. Unici giorni di chiusura il 25 dicembre 2016 e il 1° gennaio 2017.
Biglietto d’ingresso: 1,50 euro solo nei giorni di sabato e domenica, dal 5 novembre al 18 dicembre e l’8 e 9 dicembre 2016.

 




A Verona a scoprire Picasso

Da Parigi a Verona 91 opere per scoprire Picasso, o meglio la metamorfosi vissuta dal genio spagnolo nei suoi 90 anni di vita. La mostra allestita presso l’Arena Museo Opera (AMO) di Verona dal 15 ottobre al 12 marzo racconta l’evoluzione di Picasso nella rappresentazione del corpo umano, mentre la sua arte attraversa le fasi del pre-cubismo, del Cubismo, dell’età Classica e del Surrealismo, fino agli anni del dopoguerra in cui, superando le barriere e le categorie di “ritratto” e “scena di genere”, l’artista giunge a un nuovo concetto di “figura”: quella che rese Picasso costruttore e distruttore al tempo stesso di un arte solo sua, dal fascino inesauribile. La retrospettiva veronese porpone tra le 91 opere di Picasso il Nudo seduto (1907), Il Bacio (1931) e La Femme qui pleure e il Portrait de Marie-Thérèse entrambe del 1937: Molti dei capolavori di Picasso esposti a Verona sono stati concessi in prestito dal Musée national Picasso – Parigi.

 




ConFusion, un locale da scoprire sulle rive dell’Adige

ConFusione 1 italo e tatjanaIl ConFusion è un locale da scoprire almeno per tre ragioni: la posizione incantevole sulle rive dell’Adige e proprio a ridosso del centro storico di Verona, la cura maniacale di singolo  dettaglio dalle posate, ai portatovaglioli, fino alla presentazione del piatto, ma soprattutto, una cucina che unisce tre tradizioni: quella mediterranea, quella giapponese e, infine, quella sudamericana. La proposta della carta, sia per un drink che per un cena, non è mai banale ma è frutto di un’attenta ricerca che esalta tradizioni diverse e materie prime di qualità.

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Il ConFusion, lounge, caffetteria e ristorante, nasce a Verona dal desiderio dello chef Italo Bassi di esprimere a pieno la propria personalità e quella della moglie Tatjana Rozenfeld, profondamente innamorata dell’arte, con un’idea in mente ben precisa: quella di privare dell’eccesso di formalismo l’esperienza di una cucina d’autore e di un menu gourmet.

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Al ConFusion c’è un’attenzione assoluta alla materia prima italiana, caposaldo della cucina di Italo Bassi, e alla sua presentazione in piatti sempre eleganti, dove emerge anche l’esperienza giapponese dello chef. “Tre ingredienti in un piatto, se di ottima qualità, sono già troppi – dice Italo Bassi – Se si ha a disposizione un grande ingrediente occorre farsi da parte e lasciare che sia lui ad interpretare il ruolo da protagonista”. In cucina, oltre a Bassi, anche il sous chef giapponese Masaki Inogouchi e Ivan Bombieri. La contaminazione tra differenti espressioni gastronomiche passa anche dalla loro grande professionalità. Da  non perdere il polpo all’olio di oliva con crema di peperoni dolci e fagiolini profumati all’aglio e yuzukoshò (18 euro), che unisce il Mediterraneo all’Oeriente e lo ying yang di gamberi rossi, quinoa allo zenzero racchiuso da una sfera di avocado e adagiato su una mousse di peperoni rossi (leche de tigre) al mango e con un assaggio di caviale (18 euro), un’esplosione di sapore dalla forma stupefacente. Interessante la proposta di sushi.

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Il ConFusion porta a Verona un concetto di locale internazionale, con tre differenti spazi al proprio interno. Si parte dall’angolo caffetteria “perché bere un gran caffè è ormai molto difficile”, spiega lo chef. Si prosegue con il palcoscenico, la cucina, uno spazio al piano terra che richiama la cultura giapponese di mangiare direttamente al banco di fronte allo chef. Qui nascono i piatti del ConFusion e qui lo chef Inogouchi prepara le proposte di sushi presenti in carta. Al piano superiore il lounge bar con una selezione di assoluto livello e la competenza di due barman professionisti, circondato da 7 terrazzini affacciati sul dolce scorrere del fiume Adige, particolarmente romantico la sera. Tre differenti anime che al ConFusion si mescolano e si intrecciano con disinvoltura, abbattendo i paletti temporali e prolungando l’orario in cui è possibile gustare le creazioni dello chef, magari abbinandole con un miscelato di livello o con un grande champagne.

DOVE

Verona, Via Ponte Nuovo, 9
Telefono: 045 4624806
Drink a partire da 10 euro
Prezzo medio per cena: 40-50 euro. Percorsi di degustazione 5 portate 65 euro; 7 portate: 85 euro.

 

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La grande opera è di scena all’Arena di Verona

Dal 24 giugno al 28 agosto 2016 riparte la grande lirica all’Arena di Verona. L’appuntamento estivo, tra i più attesi e amati dal pubblico e dai melomani, anche quest’anno punta su grandi titoli. Cinque, infatti, sono le opere in cartellone per il 94° Opera Festival, cinque titoli che commuovono, struggono e fanno sognare gli spettatori ogni volta che vanno in scena.

Si comincia il 24 giugno con un grande classico dell’Arena: Carmen di Georges Bizet, proposta nell’allestimento cinematografico di Franco Zeffirelli. Seguirà, poi, Aida di Giuseppe Verdi, altro titolo areniano per eccellenza, presentato nell’allestimento di Gianfranco de Bosio che rievoca l’edizione storica del 1913 di Ettore Fagiuoli. Il 2 luglio debutta La Traviata mentre il 23 luglio torna in scena Turandot di Giacomo Puccini nello spettacolare allestimento di Franco Zeffirelli. Chiude la stagione Il Trovatore di Verdi, nel monumentale allestmento firmato da Zeffirelli.

Il 18 luglio si conferma l’appuntamento con l’attesissimo evento Roberto Bolle and Friends dedicato alla danza. Lo spettacolo riaccende i riflettori del balletto in Arena in una magica serata in cui l’Étoile regalerà al pubblico grandi emozioni affiancato da partner d’eccezione provenienti dalle più grandi scuole internazionali.

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Biglietteria – Via Dietro Anfiteatro 6/B, 37121 Verona
tel. (+39) 045 59.65.17 – fax (+39) 045 801.3287 – e-mail biglietteria@arenadiverona.it
Call center (+39) 045 800.51.51 – www.arena.it – Punti di prevendita Geticket
Da smartphone e tablet con l’App dell’Arena di Verona per Android e Apple iOS




In fuga dal Capodanno

Cosa fare a Capodanno … sarà questa la domanda ricorrente per i prossimi trenta giorni. Nel dilemma, tra proposte di cenoni, parenti in arrivo, interminabili partite di Mercante in Fiera o tombolate, bilanci e buoni propositi per il 2016, ecco qualche idea su cui investire, potendo, per una fuga dal Capodanno. Un settebello di città da visitare sotto le feste, ma non solo

1-Londra, un Capodanno per tutta la famiglia. Il Capodanno in strada forse più bello in Europa con i fuochi di artificio che si specchiano nel Tamigi, le luci nella città addobbata per le feste, il Winter Wonderland di Hyde Park numerose attività per tutta la famiglia, il percorso fiabesco creato nel giardino botanico reale di Kew Garden. Una vacanza a fine dicembre inoltre è l’ultima chiamata per celebrare i 500 anni di Hampton Court, fondata dal cardinale Wolsey e diventata residenza di Enrico VIII: il castello, oltre ad essere una meraviglia architettonica e con una storia appassionante e curiosa (non solo Tudor), organizza una serie di attività anche in costume dedicate a tutta la famiglia, bambini compresi. Fino al 4 gennaio inoltre, l’offerta del castello comprende anche una pista da ghiaccio. Proprio in questi giorni infine ha aperto alla National Gallery una mostra dedicata a Goya: “The Portraits”, 70 ritratti (compreso quello della Duchessa d’Alba) riuniti per la prima volta. Per i bambini invece apre alla Somerset House la mostra dedicata a Tintin, la superstar del fumetto belga che ha appena compiuto 85 anni. Non solo.
Per le feste torna infine nella City il Taste of London Winter al Tobacco desk, un’occasione unica per gustare le specialità invernali dei migliori ristoranti della capitale, come Hix, Tom’s Kitchen, Club Gascon e Tredwell’s  e prendere parte alle lezioni di cucina con cuochi rinomati come Tom Kerridge, Monica Galetti e Marcus Wareing.
A teatro infine, oltre ai grandi classici del Natale e non solo, sale l’attesa per il debutto di Wonder.Land, versione contemporanea di Alice nel Paese delle Meraviglie, con musica di Damon Albarn (ex Blur, Gorillaz) e libretto e parole di Moira Buffini all’Oliver Theatre dal 2 dicembre e per Funny girl, per la prima volta a Londra da 50 anni esatti,  al Menier Chocolate Factory. Il periodo infine rappresenta un’ottima occasione di shopping: i saldi a Londra iniziano il 26 dicembre

 

2-Cortina: Arte, sci e bel mondo. A Cortina debutta a dicembre il pittore umbro Pinturicchio, rendendo così ancora più speciale l’offerta della località più glamour delle Dolomiti. Nella perla delle Dolomiti, presso il Museo d’Arte Moderna Mario Rimoldi di Cortina d’Ampezzo, sarà esposta la misteriosa opera “Il Bambin Gesù delle Mani” del Pinturicchio, una meraviglia recuperata dall’oblio dalla Fondazione Giordano e un vero rebus per gli appassionati d’arte. Ricomparsa, 500 anni dopo dal nulla, l’opera del Pinturicchio, rivela al mondo la liason  Papa Alessando VI Borgia (1431 – 1503) e Giulia Farnese, bellissima amante e madre di un figlio a attribuito a Borgia. Non mancherà poi l’offerta neve e non solo che ha reso Cortina una delle icone del turismo invernale. Circondata   da cime dolomitiche che superano i 3000 metri, Cortina offre spettacoli natalizi, concerti e feste in piazza. Anche se la meta più ambita da vip e quasi famosi sono le feste nei rifugi su Cristallo e il Tofane che, per l’occasione, si trasformano in ristoranti raffinati dove festeggiare fino all’alba.

 3-Verona, il romanticismo made in Italy tra mercatini e mostre

Verona si veste a festa per Natale anche grazie al mercatino natalizio che invade le vie del centro. Un break nella città di Romeo & Giulietta quest’inverno ha anche due ragioni in più: le mostre da non perdere all’Amo (Arena Museo Opera). La prima è la grande mostra monografica dedicata a Tamara de Lempicka, una delle artiste del Novecento più amate e seguite dal grande pubblico, la mostra racconta l’eccezionale avventura artistica di Tamara attraverso 200 opere tra olii, disegni, fotografie, acquerelli, video e abiti. La seconda mostra invece, intitolata “Seurat-Van Gogh e Mondrian”, racconta, con 80 capolavori provenienti Kröller Müller Museum di Otterlo (Olanda), il post Impressionismo in Europa, ovvero quell’epocale svolta avvenuta con le sorprendenti tele di Seraut e Signac che, a fine ottocento, hanno aperto una nuova pagine nella storia dell’arte.

 

4– Vienna, un Capodanno Belle Époque tra concerti e mostre

Per chi può, il concerto dei Wiener Philharmoniker al Musikverein o, in alternativa, la tradizionale Sinfonia n.9 di Beethoven alla Konzerthaus, è il Capodanno per eccellenza.  E per una serata ancora più scintillante, l’Hofburg, antica residenza imperiale, spalanca le sue porte per un fine anno all’insegna della grande tradizione dei balli viennesi con il “Ballo di San Silvestro” che rievoca i fasti asburgici e sancisce come da tradizione l’ingresso nel nuovo anno.

Per attendere le celebrazioni di Capodanno, si può poi cogliere l’occasione per visitare quattro mostre davvero da non perdere. Due solo all’Albertina: un percorso dedicato a Edvard Munch con 120 tra le più significative opere dell’artista norvegese (tra cui anche icone del suo operato artistico come “L’urlo”, “Madonna” e “Il bacio” e i “I mondi del Romanticismo”, una rassegna che illustra i diversi volti di questo movimento artistico musicale, culturale e letterario, che iniziò ad affermarsi intorno al primo Ottocento. Si potranno ammirare opere di Caspar David Friedrich, Philipp Otto Runge, Francisco de Goya, Karl Friedrich Schinkel e William Turner. Al Belvedere Inferiore inoltre va in scena la rassegna “Klimt – Schiele – Kokoschka e le donne”, un percorso che mostra come i tre importantissimi pittori del Modernismo viennese si rapportarono allo scottante tema “donna” seguendo percorsi diversi, ma con punti di contatto. La mostra esamina analogie e differenze fra i tre pittori, e permette di inquadrare i rapporti tra uomini e donne nel primo ventesimo secolo in un’ottica nuova. L’Espressionismo Tedesco prende infine vita al Leopold Museum. La mostra al Museo Leopold sarà caratterizzata da una selezione di circa 30 dipinti e 80 opere su carta di tutti i principali esponenti dell’espressionismo tedesco, tra cui i rappresentanti del gruppo artistico “Die Brücke” Ernst Ludwig Kirchner, Otto Mueller e Karl Schmidt- Rottluff, nonché da alcuni rappresentanti della “Neue Künstlervereinigung München” e della “Blaue Reiter” come Gabriele Münter, Alexej von Jawlensky e Franz Marc.

5-New York per un Capodanno divertente tra addobbi e show La stagione delle feste natalizie di New York è da sempre ricca di appuntamenti e di eventi da non perdere che rappresentano la tradizione natalizia per eccellenza tra questi ci sono sicuramente l’albero di Natale del Rockfeller Center con le sue luci a Led e la stella di Natale Swarovski, l’Holiday Train Show at Grand Central Terminal, trenini che sfrecciano lungo una città in miniatura addobbata a festa al New York Transit Museum Gallery, l’Origami Holiday Tree dell’ American Museum of Natural History che si potrà vedere dal 23 novembre al 10 gennaio e The Rink at Rockefeller Center, una delle piste da ghiaccio più belle e tradizionali di Manhattan, proprio sotto l’albero. Per la sera poi la scelta è davvero ampia tra classici del musical a Broadway e tradizionali spettacoli natalizi come Lo Schiaccianoci di George Balanchine del New York City Ballet dal 27 novembre al 3 gennaio, Revelations, il nuovo spettacolo dei ballerini dell’Alvin Ailey American Dance Theater in scena dal 2 dicembre al 3 gennaio e il tradizionale Christmas Spectacular al  Radio City Music Hall.

6- Ferrara, un Capodanno “metatafisico” Per le feste Ferrara festeggia il centenario dal soggiorno di de Chirico, un soggiorno da cui ha preso vita la corrente dell’arte metafisica.  La mostra “De Chirico a Ferrara: metafisica e avanguardie, in programma fino a febbraio a Palazzo dei Diamanti, riporta nella città emiliana le opere che l’artista concepì dal 1915 al 1918. Questo fu infatti il periodo del suo soggiorno a Ferrara, dove fu inviato, insieme al fratello Alberto Savinio, in seguito al loro arruolamento nell’esercito italiano dopo lo scoppio della Prima Guerra Mondiale.

7-Petra, un “Non” Capodanno tra scavi e Mar Morto Per chi non sopporta cenoni, partenti e addoppi tradizionali, oltre a tutta la retorica che circonda le festività, scappare in un Paese che non festeggia (ufficialmente) né Natale né Capodanno può essere una valida alternativa. Soprattutto se a poche ore di distanza dall’Italia si riesce a godere di un clima temperato, di meraviglie artistiche (come Petra) e naturali 8come il deserto del Wadi Rum e il Mar Morto).