In arrivo un’Expo carica di opere d’arte

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Prende il via anche il percorso artistico del Padiglione Italia per l’Expo 2015 che a breve aprirà in cancelli a Milano (1 maggio-31 ottobre). E sono tante, di spiccato interesse e provenienti da diverse regioni d’Italia le opere in arrivo, strumentali al percorso multisensoriale sull’identità italiana proposto dal direttore artistico del Padiglione Marco Balich.  D’altro canto la cultura offre uno strumento fondamentale per nutrire la mente e per ampliare gli orizzonti della nostra vita.

Padiglione Italia ha scelto di inserire nel suo percorso espositivo importanti opere d’arte che simboleggiano la storia del genio artistico italico e che ben testimoniano la potenza della nostra grande bellezza. Entrando nel Padiglione, nelle intenzioni degli organizzatori, i visitatori di tutto il mondo potranno scoprire la magia di un viaggio dentro l’Italia di ieri, di oggi e di domani. Un grand tour riproposta e modernizzato per l’era 2.0 Saranno le opere stesse a dialogare, in un’alternanza di stili che si alimentano reciprocamente, come all’interno di una storia raccontata da più narratori, dove l’ultima frase di uno è l’incipit di quello successivo.

“L’arte diventa uno strumento per acquisire consapevolezza su cosa significhi essere italiani. In quest’ottica, è  di grande rilevanza il dialogo che Vanessa Beecroft, la più grande artista italiana contemporanea, è riuscita a creare con la Hora/Demetra, un’opera classica pregna di significati coerenti con i temi di Expo 2015”  ha commentato Marco Balich.

Le opere d’arte si inseriscono in modo funzionale nel percorso che si snoderà all’interno del Padiglione per rappresentare l’identità di tutta l’Italia.

L’esposizione di Padiglione Italia vanterà la presenza di una scultura realizzata appositamente per Expo Milano 2015 da Vanessa Beecroft, artista italiana fra le più note nel panorama internazionale. Jennifer Statuario, questo il nome dell’opera, si compone di due sculture entrambe ricavate dal calco dal vero della sorella dell’artista. Lo stile utilizzato è quello classico-figurativo, mentre la posizione della scultura, posta a testa in giù, insieme ad altri elementi, ha lo scopo di destabilizzare l’idea di classicità, rappresentata invece appieno da un’altra opera del percorso artistico, la Hora, avvicinandosi al concetto di “membre fantome”, la cosiddetta sindrome dell’arto fantasma, che l’artista indaga nelle sue opere a partire dal 1993.

La statua di Hora, realizzata in marmo lunense di Carrara, appartiene probabilmente al I secolo d.C. con integrazioni quali la testa, la base e parte delle mani, risalenti a metà del XVI secolo. Conservata presso la Galleria degli Uffizi di Firenze.

Arcimboldo l'Ortolano

La Vucciria di Renato Guttuso, tra i più importanti e rappresentativi interpreti della storia dell’arte italiana del ‘900 è un olio su tela, realizzato nel 1974 che offre un’intensa rappresentazione del famoso, storico mercato palermitano. Il quadro è generalmente conservato presso palazzo Steri a Palermo.

L’Ortolano il dipinto che sarà ospitato in Palazzo Italia è una delle rarissime opere di Arcimboldo ad essere reversibile: ruotandolo di 180 gradi si trasforma infatti in un altro soggetto completamente diverso dal primo.  In questo caso la Ciotola di ortaggi si trasforma, capovolgendola, nella testa dell’Ortolano, costruito in modo da suggerire chiare allusioni sessuali maschili, simbolo di fecondità e della forza generatrice della natura. L’opera proviene dal  Museo Civico Ala Ponzone di Cremona.

Il Trapezophoros è un sostegno di mensa, in marmo dipinto, risalente alla seconda metà del IV secolo a.C. e rappresenta uno dei simboli dell’attività di recupero dei capolavori dell’arte e dei reperti archeologici trafugati,  svolta in Italia dal Comando dei Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale.

A completare l’esposizione di Padiglione Italia l’opera “Genio Futurista” di Giacomo Balla, ritenuta dalla critica simbolo della sua presenza all’Exposition Internationale des Arts décoratifs modernes di Parigi del 1925.

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