Kew Gardens, un eden per una piccola fuga dal centro di Londra
In venti minuti di metropolitana District Line dal cuore di Londra si arriva a Kew Gardens, un paradiso terrestre dove rifugiarsi quando i troppi turisti in giro per la City diventano insostenibili. Questi giardini botanici, Royal Botanic Gardens, offrono infatti un’occasione unica per un viaggio tra storia, scienza e natura. I giardini botanici di Kew Gardens, dichiarati patrimonio Unesco dal 2003, con le oltre 50mila piante specie diverse su 132 ettari, che rappresentano una culla di biodiversità, oltre a essere un luogo di scoperta e di relax per chi visita Londra. Ogni stagione porta con sé colori e novità in questi giardini a un chilometro dal centro di Richmond. Ma le fioriture estive e il verde degli alberi secolari e dei prati rappresentano ancora di più una tentazione unica.
Programmare la visita a Kew Gardens L’ingresso a Kew Gardens, aperto in questa stagione dalle 10 alle 19 (20 nei fine settimana), costa fino a fine ottobre 25 sterline acquistando il singolo biglietto ai cancelli (11 sterline se si entra dopo le 16) e, se ci si innamora di questi giardini, si può considerare al termine della visita di pagare la differenza per l’annual pass (78 sterline con l’addebito diretto, 90 con la carta di credito). Non mancano pacchetti e pass per famiglie. Gli accessi ai giardini botanici sono diversi sia in direzione Richmond (la porta di ingresso più vicina al distretto chic di Londra dista solo un chilometro dai giardini), sia in prossimità della metropolitana (fermata Kew Gardens) e del treno (fermata Kew Bridge).

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Kew Gardens, una storia Reale L’origine di Kew Gardens si deve a Lord Capel di Tewkesbury che, nel 18° secolo, crea un giardino esotico attorno a Kew House, demolita poi nel 1802. Nel 1720 viene scelto come rifugio privato e domestico, lontano dai cerimoniali di corte, dalla famiglia reale. Nel 1759 la Principessa Augusta, madre di Giorgio III, espande i giardini grazie a piante in arrivo da ogni parte del mondo. Nel 1840 Kew Gardens è riconosciuto Orto Botanico Reale e viene aperto al pubblico. Kew Gardens ha quindi una lunga storia legata alla famiglia reale britannica che parte dalla Principessa Augusta, passa dalla Regina Charlotte e da Giorgio III che qui passa lunghi periodi di degenza, e arriva fino alle celebrazioni in famiglia tenutesi per la Regina Elisabetta. Kew Palace, costruito nel 1631 da un mercante fiammingo, Samuel Fortrey ed entrato nel perimetro di Kew Gardens, è accessibile con il biglietto di ingresso ai giardini botanici e offre uno spaccato sulla vita familiare di Giorgio III e della Regina Charlotte. Storie reali riprese anche dalla saga di Bridgerton (non è un caso che in esposizione vi sia anche la parrucca indossata nella saga creata di Shonda Rhimes dalla Regina Charlotte). Qui si trovano anche il Queen’s Garden e le cucine reali.

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I tesori di Kew Gardens La giornata scorre fin troppo veloce a Kew Gardens tra l’esplorazione dei tesori botanici custoditi nelle serre (le più note, la Palm House e la Temperature House, risalgono a metà ‘800 così come la Waterlily House, mentre la Bosau House nel 1997, la Davies Exploration House nel 1949 e più recentemente sono state aperte nel 1987 la Princess of Wales Conservatory e nel 2006 la Davies Alpine House), i tanti giardini (da quello sulle rocce, al mediterraneo fino al giapponese), le piccole oasi a bordo lago e la scoperta dell’immenso parco dove, tra piante secolari provenienti da ogni parte del mondo, si nascondono tempi, cottage, la Pagoda alta 50 metri con ben 80 draghi completata nel 1762 come regalo alla principessa Augusta e persino case giapponesi. Da non perdere la Treetop Walk Way una passeggiata tra gli alberi a 18 metri di altezza che offre una vista suggestiva sui giardini. All’orizzonte si intravedono i grattacieli e le cupole del centro di Londra che dista solo dieci chilometri da Kew Gardens ma sembra un altro pianeta.

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Relax sul prato o all’Orangerie Innumerevoli i posti dove rilassarsi sull’erba (o sulle numerose panchine) e improvvisare un picnic, facendo attenzione che i numerosi scoiattoli, oltre a volpi, oche e anatre presenti nel parco botanico, non lo interpretino come un invito a pranzo. Non mancano in ogni caso le caffetterie dove fermarsi per una pausa golosa. All’Orangerie si pranza con una ventina di sterline.

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