La PHOTOGRAPHING ART di Franz Egon von Fürstenberg

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di Cristina T. Chiochia Ci sono momenti privilegiati nella vita di ognuno. Saperli cogliere e poi renderli fruibili anche ad altre persone, invece è compito di pochi. Durante la settimana dell’arte a Milano (Milano Art Week) si è svolto presso  lo spazio di ASsab One un incontro dal titolo  “Photographing Art di Franz Egon von Fürstenberg” dove il presidente di ASsabo One, Elena Quarestani, in conversazione con Adelina von Fürstenberg, curatrice internazionale e produttrice indipendente, Pasquale Leccese, Gallerista, Angela Vettese, storica dell’arte Gianluca Winkler, vice-presidente di Art for the World Europa, hanno proposto una sorta di tavola rotonda.
Dalla sua nascita questo spazio si è distinto per  offrire agli artisti un luogo “non convenzionale di ricerca e di espressione e, al pubblico, la possibilità di avvicinarsi ai processi dell’arte in un contesto favorevole al dialogo. Attraverso un’attività che spazia dalla produzione di mostre, di eventi culturali e di progetti artistici e nella convinzione che la cura e la bellezza siano valori fondamentali per gli individui e per la società”, come si legge nella loro presentazione.  Anche in questa iniziativa è stato integrato un progetto di cultura con un valido strumento di indagine del presente che, grazie alla presenza di Egon von Fürstenberg e di altri artisti quali Riccardo Arena, Stefano Boccalini, Marta dell’Angelo, Mikalyel Ohnajanian, Remo Salvadori ha offerto un  momento di condivisione per tutti i presenti sulle fotografie e sul senso della memoria e del tempo, in un arco temporale di circa 45 anni.
Photographing Art presenta una selezione di fotografie scattate dal fotografo messicano-tedesco Franz Egon von Fürstenberg tra il 1974 e il 2018.  Una memoria imperdibile del mondo dell’arte contemporanea, delle emozioni, dei rapporti, dei momenti di gioia e di fatica, degli incontri, delle relazioni, del senso di appartenenza a una comunità e al contempo della solitudine creativa dell’artista. Sono momenti spesso sfuggiti alle cronache, ai media, ai cataloghi e alla storia dell’arte, ma catturati da un osservatore che ha seguito da vicino l’evoluzione della ricerca contemporanea grazie al rapporto con sua moglie, la curatrice Adelina Cüberyan von Fürstenberg, che ha dato vita ad alcuni dei momenti più belli dell’arte internazionale – recita il comunicato stampa – Egon ha testimoniato con la sua macchina fotografica quel che accade in quel mondo dell’arte, non l’ufficialità, non la facciata delle cose, ma lo spirito che ha fatto fiorire l’arte e gli artisti. Tenendo d’occhio ogni idea, dettaglio o movimento, ogni attimo atteso o imprevisto, la macchina fotografica di Franz Egon von Fürstenberg riprende l’istante, la fluidità del momento in cui la persona reale è libera e naturale, non inquadrata o in posa come un personaggio famoso.

Ma l’incontro è andato oltre. Grazie al desiderio di rappresentare il concetto di “personalità” il volume edito da Skira Editore  ha permesso anche di avvicinarsi in una sorta di zoom al concetto di “interessante”. Cosa è insomma interessante? Sia che si tratti di Andy Warhol, Joseph Beuys,  Marina Abramovic o Jannis Kounellis, fino ad arrivare Mario e Marisa Merz o Chen Zhen, il volume di Skira coglie quello che significa essere. Lavorare ed assistere in un contesto favorevole all’arte contemporanea ed al design.  Memorie e frammenti che si uniscono in un unico volume e che contribuiscono visivamente tramite l’arte fotografica a comprendere modi ed origini, sensi e connessioni in contesti di sviluppi tra generazioni tra di loro molto distanti. Mondi che si incontrano come universi. E che si accolgono, come l’evento milanese ha significato.

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