Laura Pausini, Fatti Sentire World Tour 2018: uno spettacolo catartico

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di Emanuele Domenico Vicini – Le luci si abbassano appena dopo le 21 sulla platea del Forum di Assago e Laura Pausini appare in tutta la sua luminosa potenza sul palco del suo Fatti Sentire Word Tour 2018.

Le canzoni scorrono una dopo l’altra, una dentro l’altra, tra successi “vecchi” e nuovi. Poche parole, solo quelle di circostanza, si intersecano nel fiume di suoni che si fonde insieme con una scenografia a palco fisso, fatta di geometrie di luci e forme di rara eleganza.

Laura domina la scena come pochi altri. La sua tecnica vocale è paradossalmente semplice: un timbro nettissimo, una emissione perfetta. Non perde un fiato, non abbassa un suono, si muove con consumata dottrina tra pezzi pop classic e pop rock.

Quasi non ha bisogno di cantare: dirige con la sua voce uno spettacolo che per il pubblico diventa un momento catartico, un atto di liberazione del bisogno di bello che ciascuno porta con sé: un bello netto, comprensibile, dove non ci sono ombre o incertezze.

Il mondo che Laura racconta con i suoi brani è di una chiarezza adamantina: amore sempre e comunque, generosità dei sentimenti, onestà delle parole.

È forse un mondo “altro” rispetto a quello in cui viviamo, ma è ciò di cui abbiamo bisogno.

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