Merletti e miniere in Slovenia

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Non solo terme e foreste. In Slovenia, crocevia di popoli e culture, non manca un patrimonio artigianale e d’impresa storico, tutto da scoprire. Come a Idrija, nella Carniola, un borgo immerso in una natura rigogliosa che è un inno all’eredità del mercurio, riconosciuta nel 2012 patrimonio Unesco.

Le leggende locali narrano che l’argento vivo venne alla luce nel 1490 da un artigiano, uno skafar (fabbricante di vasche di legno) che, intento a lavare i propri mastelli, scoprì una sostanza scintillante e inaspettatamente densa, il mercurio. Nei cinquecento anni successivi la miniera ha concorso a influenzare lo sviluppo culturale ed economico del paese con la costruzione di un teatro, del castello di Gewerkenegg innalzato nel 1533 come sede amministrativa della miniera e di scuole d’avanguardia, compresa quella del ricamo dove si insegna il ricamo a tombolo (riconosciuto patrimonio immateriale dell’Unesco) ininterrottamente dal 1876,  a bambini, adulti e anche ai turisti.A portare il ricamo in questo piccolo borgo della Carniola circondato da altopiani, sarebbero state, secondo la tradizione, le famiglie dei minatori confluite per cinquecento anni da ogni dove per lavorare in una delle più grandi miniere di mercurio al mondo che, nel corso dei secoli, ha concorso a trasformare e arricchire la città.

Muniti di giacca ed elmetto, attraverso lo storico ingresso della Galleria Sant’Antonio (Santo dei minatori) sormontato dalla scritta “Srečno” (buona fortuna), si accede un labirinto sotterraneo di 700 chilometri di gallerie, solo in parte visitabili, per scoprire il lavoro e la vita dei minatori nel corso dei secoli.

Un piatto di Idrija žlikrofi, pasta ripiena di patate, erbe e ciccioli (a cui è dedicato un festival annue che quest’anno si tiene il prossimo 20 agosto) da Gostilna pri Skafarju ripaga della fatica, ancora di più, se accompagnato dalla torta di rezi, mousse di frutti di bosco incoronata da un merletto di zucchero in cui si racconta di come una goccia di mercurio sia diventata una città.

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