Cabaret riporta in scena la trasgressiva Berlino pre nazista

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Torna a rivivere il mito dei trasgressivi cabaret che affollavano al scena di Berlino negli Anni 30 del secolo scorso, prima che l’ascesa del nazismo travolgesse la capitale tedesca e il resto del mondo. E’ infatti in arrivo il nuovo allestimento di Cabaret della Compagnia della Rancia e con la regia di  Saverio Marconi, pronto a debuttare a Milano, dopo la tappa di Todi, il prossimo 12 novembre, al Teatro della Luna di Assago.

Il testo di Joe Masteroff  è basato sulla commedia di John Van Druten e sui racconti di Christopher Isherwood, con le musiche di John Kander e le liriche Fred Ebb (tradotto da Michele Renzullo) è un classico del teatro musicale, reso un vero e proprio cult dal film del 1972 che consacrò Liza Minelli.

In scena Giampiero Ingrassia come Maestro di Cerimonie, il personaggio di Cabaret che prende vita solo sul palcoscenico del cabaret berlinese del Kit Kat Klub, un Maestro di Cerimonie ammiccante, ammaliante, tentatore, che apre agli spettatori le porte del club berlinese, sempre pronto a ridere, ma con una morale corrotta e decadente, sottolineata anche dal trucco, una maschera che trasuda inquietudine. Fragile ed evanescente, Sally Bowles (Giulia Ottonello) è la giovanissima stella del club berlinese “che splenderà più di una stella” e che inizia una relazione tempestosa con il giovane romanziere americano in cerca di ispirazione Cliff Bradshaw (Mauro Simone). E, mentre Sally sogna di diventare una grande attrice, fuori dalla porta del trasgressivo Kit Kat Klub il mondo va in frantumi. Saranno le ultime battute di Cliff a preludere al tragico epilogo: “C’era un cabaret ed un presentatore e una città chiamata Berlino in un paese chiamato Germania, ed era la fine del mondo”. E per il Maestro di Cerimonie non resta che una parola: “Auf Wiedersehen”.

Questo nuovo allestimento di “Cabaret” (il terzo per la Compagnia della Rancia dopo le edizioni del 1992 e del 2007) è amaro, duro, toccante: è teatro nel teatro, con una scenografia che “invade” il palcoscenico, firmata da Gabriele Moreschi e dallo stesso Saverio Marconi. Eleganti e frutto di ricerca storica i costumi di Carla Accoramboni, che, insieme al disegno luci di Valerio Tiberi, regalano allo spettacolo atmosfere ora intense ora quasi sospese. Esplosivi i quadri musicali del Kit Kat Klub, con le potenti coreografie di Gillian Bruce tra cui spicca la travolgente “Mein Herr”, in cui la voce di Giulia Ottonello si fonde con le sensuali interpretazioni delle ragazze del cabaret (Ilaria Suss, Nadia Scherani, Marta Belloni); completano il cast Andrea Verzicco e Gianluca Pilla.

Cabaret vanta una colonna sonora straordinaria, a diritto entrata nel patrimonio dei musical grazie a brani intramontabili come “Wilkommen”, “Money”, “Maybe This Time” (Questa volta) e “Life is a cabaret” (La vita è un cabaret) eseguiti a Milano dall’orchestra dal vivo diretta da Riccardo Di Paola, anche al pianoforte (Tiziano Cannas Aghedu alla tromba, violino e fisarmonica, Adalberto Ferrari al clarinetto e sax tenore, Alessandro Cassani al contrabbasso, Martino Malacrida alla batteria); la supervisione musicale è di Marco Iacomelli, il disegno fonico di Enrico Porcelli.

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