La pittura e la bellezza della contemplazione. Intervista esclusiva al Maestro Daniele Bongiovanni

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L’arte e i suoi processi, l’etica, la relazione tra l’artista e la sua opera. Questi sono alcuni dei temi che hanno stimolato la nostra curiosità e caratterizzato la nostra conversazione. Per indagare sul campo, siamo entrati nello studio di un affermato pittore italiano: Daniele Bongiovanni, che si è intrattenuto con noi di CosmoPeople, per rilasciarci un’ intervista esclusiva.

Daniele Bongiovanni, nasce a Palermo nel 1986, laureato presso l’Accademia di Belle Arti di Palermo, oggi è impegnato professionalmente tra l’Europa e gli Stati Uniti. negli anni le sue opere sono state esposte e rappresentate  in molti paesi del mondo: Parigi, Las Vegas, Australia, Milano, Dublino, Brescia, Chicago, Padova, Boston, Napoli, Liverpool, Treviso, Bari, Istanbul, Torino, Palermo, Irlanda, Singapore, Bologna, Udine, Brasile. Recentemente, in concomitanza con eventi espositivi in Italia, in Inghilterra e negli Usa, è stato invitato come ospite internazionale al Museo Stadio di Domiziano di Roma – Piazza Navona, ad esporre le sue opere, con acquisizione d’opera in permanenza, al Centro Documentazione Amedeo Modigliani – archivio storico, monografico ufficiale, e in un grande progetto di ricerca, al Beth Israel Deaconess Medical Center di Boston sempre con acquisizione.

Ben scrive la storica e critica d’arte Inmaculada Martin Villena descrivendo l’opera del Bongiovanni: “L’opera del Maestro Daniele Bongiovanni, pittore di formazione accademica, è un connubio tra pittura classica e moderna, uno studio continuo sulla figura e lo spazio, valorizzato da un saper gestire con estrema eleganza il corpo del soggetto e il colore che lo rappresenta. Una delle manifestazioni più affascinanti di questo raffinato linguaggio la troviamo nella collezione ”Aesthetica”, e in opere come “Terremoto” e “Il creatore”, dove in una composizione studiata perfettamente nei contrasti, il colore, esaltato da aperture luminose diventa centrale come figura. L’artista attraverso la sua pittura, il suo sapere moderno, contemporaneo, ci porta inevitabilmente a comprendere quali siano state le sue influenze, è ciò che maggiormente emerge è sicuramente il suo aver guardato e analizzato con attenzione, le tendenze d’avanguardia del primo Novecento: l’ espressionismo di Oskar Kokoschka e quello del Munch più figurativo e perfezionista. Il Maestro, esalta i limiti assoluti del sentimento e della realtà; con disciplina e genio, dipinge il vero, che seppur esaltato, grazie alla sua grande tecnica, nella psicologia e nella percezione visiva, rimane ugualmente concreto. Guardando le sue opere in qualsiasi ordine, diventa inevitabile attraverso questi valori di bellezza universale, il tentare di ostacolare i lati oscuri dell’essere, tutto ciò grazie a questo omaggio continuo alle evoluzioni dell’uomo e alla purezza. Il pittore nei suoi lavori esorcizza ogni volta ciò che del reale ci spaventa, il suo lavoro ci porta oltre i nostri limiti fisici, lasciandoci esprimere attraverso il fruire un senso di emancipazione. L’opera omnia si distingue anche per il bianco e nero, esplicito e perfetto nella collezione  “Neri”, collezione di ritratti, dai toni diluiti e contrastanti, dove dietro alla perfezione dei volti, il contesto fumoso, il suono della materia, è protagonista sublime. Daniele Bongiovanni in questo contesto, cattura i momenti e il progredire del tempo, qui i modelli diventano profondi ritratti che ci interrogano”.

Maestro, cosa avviene alla fine, una volta portata a termine un’opera?

Avviene un silenzioso e lucido distacco. Poi c’è la responsabilità, ma forse non alla fine, ma durante. La responsabilità di portare a termine un lavoro, seguirne e arrotolarne il filo, mantenendo l’intenzione naturale di far convivere la progettazione con il lato emotivo della situazione. Durante questo processo, terminata un’opera, tutto diventa un evento di impatto importante, un momento dilatato, quello fluido e necessariamente critico della contemplazione, la ricerca del bello. Diciamo che trovo fondamentale valutare i dettagli, valutare il risultato atteso, misurandolo con lo spazio e giudicandolo da una prospettiva prima diretta e poi laterale.

Un momento dilatato, la bellezza della contemplazione. La sua pittura incontra la filosofia, l’etica. Qual’è l’etica dell’arte?

Nella mia pittura la filosofia ha sempre avuto una sua importanza, è il terzo fenomeno tra il significato e il significante. Recentemente sono stato ancora più diretto, realizzando uno studio di figurazione sull’Estetica. Per quanto riguarda l’etica, posso parlare di una morale che riguarda l’aspetto tecnico e teorico dell’arte: quello di avere una reale conoscenza della disciplina. Se parliamo in generale, io ho sempre visto una grande morale, un criterio nel fare arte, questo lavoro oltre a raccontare la storia, arricchire i sensi e la percezione, ha sempre raccontato dei fatti e delle idee, quindi nel farlo c’è anche una responsabilità di comunicazione. La responsabilità di raccontare qualcosa tramite l’arte, che nel suo essere rappresentazione onirica e virtuosa, ha sempre avuto a che fare con il vero. Credo che questa sia una delle spiegazioni più semplici e meno articolate.

Parliamo del passato. Quando ha concretizzato il suo primo progetto artistico?

Pensandoci bene, il mio primo progetto artistico concretizzato è stato quello di dare importanza a tutto ciò che realizzavo. Alcune cose che ho realizzato in passato, segni, disegni e aperte campiture, oggi sono nelle mani dei collezionisti che mi seguono.

Parlando di storia, quanto gli artisti dell’800 e del 900  hanno influenzato la sua pittura?

Diciamo che le mie influenze sono molteplici, se parliamo in termini di studi e di percorso.
Io credo che per fare il nuovo, bisogna conoscere, leggere ed analizzare ogni periodo storico, Difficilmente in arte, o in qualsiasi altro campo, artistico – scientifico e non solo, si può affrontare se stessi, fare nuove scoperte, senza reali conoscenze del passato. Non credo ad un innovazione che nasce dal nulla. Quella a volte è solo una scusa.

Ci anticipi qualcosa dei suoi prossimi progetti.

Quest’anno è iniziato con degli eventi in Inghilterra, negli Usa, poi Roma e Milano, tra pochi giorni sarò di nuovo in viaggio, per dei nuovi progetti che vedranno luce molto presto. Diciamo che si lavora giorno per giorno. A breve sarò anche Al Centro Documentazione Amedeo Modigliani, dove sono stato invitato, sia in mostra che in permanenza con acquisizione ufficiale d’opera, nella loro prestigiosa collezione.

In mostra ci saranno opere inedite?

Attualmente sono in mostra con opere appartenenti a collezioni private e opere nuove ovviamente.
Ciò si ripeterà nei prossimi appuntamenti.

Lo vedremo nuovamente all’estero nei prossimi mesi, per l’anno 2016?

Certo, il percorso iniziato qualche mese fa, è itinerante. Per questo motivo, sto anche ampliando la collezione Aesthetica.

Sito ufficiale dell’artista:
www.danielebongiovanni.com

 

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