di Cristina T. Chiochia Una mostra, quella che si è inaugurata in questi giorni a Milano presso il museo del Mudec e proseguirà sino al 31 Luglio 2022, che è anche un modo per approcciarsi a Marc Chagall in modo inedito, attraverso l’incanto della sua pittura. Curata dall’Israel Museum di Gerusalemme affronta l’opera di Marc Chagall da un punto di vista nuovo ovvero, come recita il comunicato stampa: “collocandola nel contesto del suo background culturale, grazie alla straordinaria collezione nell’Israel Museum, che presenta in mostra una selezione di oltre 100 opere donate per la maggior parte dalla famiglia e dagli amici di Chagall.
IL PROGETTO ESPOSITIVO Il progetto espositivo è dedicato in particolare ai lavori grafici di Chagall e alla sua attività di illustratore editoriale. La mostra ripercorre alcuni temi fondamentali della vita e della produzione dell’artista: dalle radici nella nativa Vitebsk (oggi Bielorussia), descritta con amore e nostalgia nella serie Ma vie, all’incontro con l’amata moglie Bella Rosenfeld, della quale illustrò i libri Burning Lights e First Encounter, dedicati ai ricordi della vita di Bella nella comunità ebraica, pubblicati dopo la morte prematura della donna e di cui in mostra sono esposti i disegni originali”. E basta visitarla per rendersi conto di tutto l’incanto che tutto questo produce.
I DIVERSI MONDI DELL’ARTISTA Chagall, come ben evidenzia il catalogo realizzato da 24Ore Cultura Editore e completo in ogni sua parte, è uno degli artisti più amati del Novecento. Forse per il suo essere così traversale ad ogni cultura diviso tra mondo russo ebraico, francese ed europea in generale. Lo spettatore della mostra è accolto da un bell’allestimento, suddiviso in sale che segnano i periodi della vita del pittore, adatto a grandi e piccoli, interattivo e legato al mondo onirico del pittore, ma anche alla sua realtà culturale: parole, immagini, oggetti, legati a quello che nel corso della vita di Chagall li ha mixati e resi unici, stabilendone intersezione e gli accostamenti (nella prima sala infatti, ad accogliere il visitatore è un piccolo abstract di oggetti sacri , spesso rappresentati dal pittore nei suoi lavori). Via via che si percorrono le sale, insomma, ecco a volte armonica ed a volte distante, i vari “codici” di riferimento dell’artista suggestivi e che rendono omaggio al tentativo di interpretare un mondo, quello della fantasia di Chagall, spesso legato esclusivamente alle suggestioni. Linguaggi iconici, colorati, enfatizzati dalla lettura di chi guarda (se adulto o bambino, per esempio), che afferma la sua componente iconica di artista, in particolare nella sezione dedicata alla “Francia, la nuova patria” dove si trovano anche i celebri autoritratti: dove Chagall rimane sempre fedele a ogni aspetto del suo personaggio, mentre sorride o fa una smorfia. E poi, i suoi celebri colori: il suo inno alla vita. Ricchezza e complessità di significati nei lavori dedicati alla Sacra Bibbia ed evocativi, ironici e paradossali quelli per il lavoro di Gogol,”Le anime morte”.
CHAGAL BAMBINO EBREO, MARITO E ARTISTA Infatti, come recita il comunicato stampa: “i lavori esposti riflettono dunque l’identità poliedrica dell’artista, che è al tempo stesso il bambino ebreo di Vitebsk; il marito che correda di immagini i libri dell’amata moglie; l’artista che illustra la Bibbia, volendo rimediare così alla mancanza di una tradizione ebraica nelle arti visive; e infine l’originale pittore moderno che, attraverso l’uso dell’iconografia cristiana, piange la sorte toccata nel suo secolo al popolo ebraico“. Una sorta di biografia divisa tra mondo russo ebraico e Francia, insomma, tra secolarizzazione e urbanizzazione mondi culturali e materiali. Malinconia ed allegria che si fondano insieme nei colori e nella ispirazione dell’amore. Quell’amore che rimane da celebrare, come un volo come conseguenza di quel “non essere legati a terra” o, forse “a una terra”. Sradicati. Lasciandosi trasportare in un mondo sradicato dalla legge di gravita. Ed in cui Dio è vivo e presente. Buono. Mentre l’anima colma d’amore, fluttua nell’aria tra cerimonie religiose, oggetti rituali tra fiori e l’immenso amore per la moglie, Bella, che niente può offuscare.