Valle del Diavolo, la Toscana mai vista

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È una Toscana sconosciuta quella della cosiddetta Valle del Diavolo, colline su colline comprese tra Grosseto e Siena. Eppure è una Toscana da scoprire, tra paesaggi inconsueti, gioie enogastronomiche, geotermia e scienza.

Con i suoi soffioni, fumarole e putizze e la sua conformazione geologica che porta alla presenza di numerose acque sorgive bollenti, si dice che sia stata proprio questa area della Toscana ad ispirare Dante Alighieri nella sua descrizione della porta dell’Inferno.

È una Toscana meno conosciuta ma che vale la pena di scoprire anche perché proprio la geotermia sta dando origine a un movimento che coinvolge materie prime, cucina e persino birre prodotti grazie all’energia geotermica…. Uno slowfood geotermico

Un giro in questa particolare area della Toscana non può che iniziare dalla sua capitale, Larderello, borgo nato su una fabbrica modello di fine ottocento (con tanto di statuto che prevedeva una serie di provvedimenti, all’epoca decisamente inconsueti, a favore degli operai) e oggi orgoglio della sperimentazione dell’Enel, in ambito geotermico ed eccellenza italiana nel mondo. Larderello infatti deve costituzione alla scoperta di Uberto Francesco Hoefer di Colonia sul Reno, “Provisioniere delle reali farmacie” della Toscana,  dell’acido borico nel lagone di Monterotondo Marittimo. Da qui, nel 1818 il conte Francesco de Larderel ha dato avvio all’attività chimica per produrre, appunto acido borido (in precedenza importato) e il principe Piero Ginori Conti nel 1904 alla trasformazione del calore geotermico in energia.  Larderello porta con orgoglio la medaglia di città geotermica tanto da mettere in evidenza, in uno scenario inconsueto, le stesse, lucidissime, tubature, vapordotti che imbrigliano il vapore sprigionato dai soffioni, come parte integrante del paesaggio. Qui si può persino visitare un museo unico nel Paese dedicato interamente alla geotermia: scoprire come già gli antichi romani avevano individuato questa particolarità del territorio della Toscana, verificare le applicazioni della scienza nella vita quotidiana e sperimentare la discesa e la risalita di una goccia di pioggia al centro della terra. Un museo mai banale e destinato ad affascinare grandi e piccini.

Da non perdere lo spettacolo impressionate dei soffioni, veri e propri geyser che fuoriescono dal terreno e volano in alto nell’aria, parco delle Biancane con il vapore che esce dalle fratture delle rocce a cui ha donato il colore bianco e sasso Pisano, borgo dove è possibile assistere allo spettacolo dei soffioni e ammirare il più grande centro termale etrusco e romano.  Lo scenario è davvero suggestivo in un’alternanza di borghi antichi e boschi, si stagliano colonne di vapore sprigionate dalle fessure nel terreno, dai soffioni dismessi e dalle torri delle centrali geotermoelettriche, ci si può imbattere in lagone, ovvero missione di acqua calda dal sottosuolo, che si raccoglie in un lago naturale e i intrecciano tubature tirate a lucido. Storia, scienza e natura in un’unione unica

Un week end in Toscana nelle terre della geotermia non può che comunque prescindere dai  luoghi etruschi e dai numerosi borghi caratteristici della valle (da Rocca Sillana con il suo imponente fortilizio del XII secolo che offre una vista mozzafiato da Siena a Volterra fino al mare, Sasso Pisano, Monterondo Marittimo con le sue vasche termali …) che si succedono collina dopo collina fino ad fino ad arrivare sulla costa.

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